Noa Argamani liberata: «Sono molto emozionata». Il rapimento (in ...

8 Giu 2024
Noa Argamani

Forze speciali dell'Idf hanno recuperato 4 ostaggi israeliani vivi a Gaza: si tratta di Noa Argamani, Shlomi Ziv, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov. Lo ha riferito la tv Kan.

Noa Argamani, la sua storia

Noa è un po' il simbolo di quel 7 ottobre: la studentessa ha subito riabbracciato il padre. «Non ti abbiamo dato per persa neanche per un momento. Non so se tu lo credevi, ma noi lo credevamo e sono felice che sia successo», ha detto Benjamin Netanyahu nella telefonata con Noa. «Rimettiti con la tua famiglia, e abbraccia anche tua madre», ha aggiunto il premier israeliano parlando con la ragazza che si è detta «molto emozionata» di parlare in ebraico di nuovo. «In ebraico ed a casa questo è importante», ha aggiunto Netanyahu. Anche il presidente Isasc Herzog ha parlato con Noa dicendole che «l'abbraccia a nome di tutta la nazione di Israele».

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LE PRIME PAROLE

«Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo».

Queste le prime parole che Noa Argamani ha pronunciato nella conversazione avuta con con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, dopo la sua liberazione da Gaza. «Neppure per un minuto - ha risposto Netanyahu - abbiamo smesso di pensare a te e non ci siamo arresi. Non so se ci hai creduto ma noi non ci siamo arresi».

IL RAPIMENTO

Noa Argamani era stata rapita lo scorso ottobre al rave «Supernova» nel deserto del Negev. La studentessa di 25 anni era diventata uno dei volti più noti della crisi - che non termina oggi con la sua liberazione, insieme ad altre tre persone - dopo la diffusione del video in cui veniva portata via da Hamas sul sellino posteriore di una motocicletta, strappata dalle mani del fidanzato. Una clip di dieci secondi in cui si vede la ragazza in lacrime. La mamma di Noa è paziente oncologica, con un tumore al cervello. Il suo più grande desiderio in questi mesi è stato quello di vivere abbastanza per rivedere la figlia a casa. Oggi sono state diffuse le immagini dell'abbraccio di Noa con il padre Yaakov.

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IL VIDEO

«il tempo a disposizione sta scadendo, la gente deve decidere, non vogliamo morire qui». E' quanto si sente nell'audio, attribuito a Noa Argamani, di un video, pubblicato lo scorso 31 maggio da Hamas, in cui la ragazza chiedeva agli israeliani di mobilitarsi per spingere il governo ad agire per la liberazione degli ostaggi. «Ci lascerete qui a mettere fine al mio destino e dei miei compagni ostaggi come Ron Arad?», diceva la giovane nel video, definito di propaganda di Hamas dal governo israeliano. «Mi rivolgo al popolo di Israele: siete diventati alleati di governo di Netanyahu, Gallant e Gantz? - continuava - fate uscire in piazza migliaia di donne e uomini, bloccate le strade di Tel Aviv e non tornate a casa fino a quando noi non torneremo a casa. Non mettete il nostro destino nelle mani di Netanyahu e del gabinetto di guerra». Il Forum delle famiglie degli ostaggi e degli scomparsi aveva fatto sapere che la famiglia Argamani aveva autorizzato la diffusione del video:«dopo aver valutato la situazione e ricevute altre informazioni, la famiglia Argamani ha approvato l'uso del video in cui si sente Noa mentre è tenuta in ostaggio da Hamas. Oltre alla voce di Noa, il video mostra dei disegni che la famiglia ritiene siano stati fatti da Noa».

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