Nomadi, sempre e ancora nel nome di Daolio: una serata tv e un ...

6 Gen 2024

“Un giorno insieme/ A lanciar sul fiume i sassi e poi/ Capire cosa siamo in fondo noi” cantavano i Nomadi nel 1973 e, venerdì 5 gennaio, il gruppo passerà con i telespettatori se non un giorno almeno una serata. Una seconda serata, con l’appuntamento in onda su Rai 2 e RaiPlay alle 23.15 Nomade che non sono altro, il documentario che ripercorre la storia del gruppo attraverso la testimonianza del fondatore Beppe Carletti e di chi ha condiviso con lui e con la sua band la storia della musica italiana.

Nomadi - Figure 1
Foto La Repubblica

Sessant’anni di onorata carriera e successi intramontabili per quegli “aironi neri” che, dai primi anni 60, hanno segnato profondamente la discografia del Belpaese: era il 13 giugno del 1963 quando al Frankfurt Bar di Riccione “suonavamo le cover più famose, eravamo gasatissimi e Riccione somigliava a Las Vegas. Sembrava il Paradiso del divertimento” – aveva raccontato Carletti a Repubblica – “Per noi musicisti in cerca di fortuna fu un’estate indimenticabile”. Un nome, Nomadi, nato dalle ceneri di un gruppo precedente, I Monelli: “Era un’idea che ripresi da un giornale, evocativa” – aveva proseguito Carletti – “Immaginavo piccole popolazioni libere di muoversi e spostarsi per centinaia di chilometri. Gli anni Sessanta furono anche questo: il desiderio di viaggiare verso un altrove che la mia generazione sognava di raggiungere”.

Nomadi - Figure 2
Foto La Repubblica

Un altrove che, in sei decenni, i Nomadi hanno decisamente fatto raggiungere agli ascoltatori con composizioni come Crescerai, Un pugno di sabbia, Dio è morto, Io voglio vivere, Auschwitz e il grandissimo successo di Io vagabondo. Ed ecco allora che Nomade che non sono altro ripercorrerà le tappe più significative della loro storia, dalla genesi con l’indimenticato Augusto Daolio sino al concerto evento dello scorso giugno a Novellara, dove la band ha festeggiato il suo sessantesimo compleanno assieme al popolo nomade: due attori, Andrea Avanzi e Marco Santachiara, nei panni di Carletti e Daolio, porteranno i telespettatori nei luoghi dei Nomadi – Novellara, le valli e la bassa – con in sottofondo le riflessioni di Daolio estratte dall’intervista radiofonica Rai Lo specchio del cielo del 1989 e le testimonianze di Francesco Guccini, Luciano Ligabue, Caterina Caselli e Rosario Fiorello.

Nomadi - Figure 3
Foto La Repubblica

Ma anche il paroliere Alberto Salerno, che racconterà la nascita di Io vagabondo, il cantautore Stefano Cisco Bellotti, i musicisti Cico Falzone e Daniele Campani, Elena e Davide Carletti, Don Giordano Goccini, parroco di Novellara, il giornalista Pino Strabioli e l’ex parlamentare e fan Renzo Lusetti, tutti uniti in una grande festa per celebrare la band più longeva d’Italia. D’altronde erano stati gli stessi Nomadi a dirlo: “Ed io sono ancora qui a cantare / Come quando si diceva ‘Non potete giudicare’”.

Ma la festa per celebrare sessant’anni di musica non finiscono solo in tv, Nei negozi È stato veramente bellissimo!, un box set di 4 cd e 2 dvd contenenti inediti, rarità e concerti live, ma non mancano anche numerosi brani inediti, rarità, provini, versioni in spagnolo e pezzi live dei loro gremitissimi concerti. Il cofanetto, curato da Beppe Carletti e dalla band, si apre con un cd che include un provino inedito con la voce di Daolio nel brano E il treno va, ora completato in studio con il tocco di Carletti. Perché sarà sempre Nomadi.

Nomadi - Figure 4
Foto La Repubblica
Nomadi - Figure 5
Foto La Repubblica
Leggi di più
Notizie simili
Le news più popolari della settimana