L'Olimpia Milano precipita all'Inferno contro i resti dell'Alba, pessimo ...

Olimpia Milano

La mini-vampata costruita tra Real Madrid e Virtus è già spenta sul fondo dell'abisso. Milano risponde al momento della verità trasportando sul parquet di Berlino i tremori, le insicurezze e la disorganizzazione esplosi 48 ore prima nel quarto periodo scellerato contro Venezia. Ma se il +1 finale di domenica, graziato dalla tripla mal scelta da Parks sulla sirena, aveva mascherato i problemi, il crollo odierno di Berlino riattiva gli allarmi in modalità estrema. L'Olimpia perde la partita che non doveva perdere. Anzi. Che non poteva perdere. Contro un'avversaria ultima in classifica e scesa in campo senza 8 giocatori.

Eppure, con 6 senior e il ventenne Rapieque a referto, coach Gonzalez costruisce un miracolo sportivo su cui nemmeno lui avrebbe scommesso un singolo centesimo. Aggrappandosi ai career-high di Gabriele Procida (29), Trevion Williams (23), Jonas Mattisseck (21) e Matteo Spagnolo (20), l'Alba resta nella scia di una partita che l'Olimpia non riesce a chiudere nonostante la corsa di testa indisturbata dalla metà del primo quarto. Milano tocca un massimo vantaggio di 13 punti, arriva all'intervallo lungo sul +12 (43-55), ma continua a calciare quanto costruito con difese labilissime, assenza di protezione del verniciato, palle perse sanguinose su passaggi orizzontali che aprono il campo al contropiede e una lunga serie di attacchi privi di letture e costrutto tra quarto periodo e overtime.

Zach LeDay in azione contro Trevion Williams, Alba Berlino-EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2024-25

Credit Foto Getty Images

L'esito è scritto ancor prima che si concretizzi. L'Alba, in fiducia, erode punto su punto, arrivando a tirare per la vittoria sulla sirena con Spagnolo dopo l'ennesima azione offensiva ospite con palla ferma nelle mani di Mirotic. Il ferro prolunga soltanto l'agonia. Perché l'overtime, se possibile, fa ancora più male. Mostrando la terribile disfunzionalità di una squadra che ha nuovamente perso quel minimo di gerarchie e chimica trovate negli ultimi dieci giorni, ripiombando in una palese crisi di fiducia e lassismo difensivo. Errori e debolezze che in Eurolega non hanno diritto di esistere. Anche contro la metà restante dell'ultima squadra in classifica.

Nikola Mirotic aggiorna il suo season-high con 28 punti, raccolti in gran parte nel primo tempo. Ma quando la freschezza fisica e mentale si appanna, il montenegrino stenta. Diventa pigro in attacco, con un modesto accontentarsi delle situazioni statiche. E una tassa pesante sotto il proprio canestro. Dove Zach LeDay (23 punti in 35') non ha la forza per proporre la stessa fisicità e lo stesso impeto visti contro il Real. Il resto del front-court, tra Willie Caruso e David McCormack, è bocciato alla prima occasione utile. E l'Olimpia finisce col concedere il 57% da due al peggior attacco del campionato, trotterellante sui 73.3 punti di media nelle precedenti partite.

Gabriele Procida al tiro contro Pippo Ricci, Alba Berlino-EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2024-25

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Mentre l'Alba dilaga con 92 punti nei regolamentari (quasi 20 in più del fatturato normale), l'attacco dell'Olimpia si spegne dopo i 55 del primo tempo quando i timori dell'ennesima grande rimonta subita acquistano chiarezza all'orizzonte. Le palle perse banali si ammassano. E, con un Armoni Brooks da 2/7 e i crolli di Mirotic e LeDay, Milano si ritrova senza una bocca da fuoco affidabile. Per qualche istante sembra poter attingere linfa vitale dall'esperienza di Fabien Causeur, ma le difese scellerate di Mirotic e la pessima gestione dei playmaker fanno crollare il leggerissimo castello di carte. Neno Dimitrijevic affianca ai 14+5 assist un finale da brividi, dove emergono palle perse (5) e cristallizzazione totale del pallone. Nico Mannion, in calo con Venezia, sembra aver già smarrito i guizzi frizzanti dell'esordio pirotecnico con il Real. I due handler principali biancorossi ammassano 9 turnover. E non fa meglio Leandro Bolmaro, flottato in un ruolo da guardia ma imploso sotto una serie di ferri malvagi (3/10 al tiro, 0/5 da tre).

Incassato l'ennesimo colpo letale di questa prima parte di stagione, l'Olimpia avrà tre giorni per ricucire la ferita prima di ripresentarsi in campo a Belgrado contro il Partizan. Dall'infermeria non uscirà nessuno dei lungodegenti (Shields, Nebo, Diop) ma non può essere un alibi. L'Alba era battibilissima con la squadra presente oggi.

Alba Berlino-EA7 Emporio Armani Milano 105-101 OT

Alba: Procida 29, Grosber, Schneider 8, Samar, Rapieque 4; Spagnolo 20, Nufer, Mattisseck 21, Doerries, Williams 23. All.: Gonzalez.

Milano: Dimitrijevic 14, Bolmaro 6, LeDay 23, Ricci 3, Mirotic 28; Mannion 6, Causeur 6, Tonut 10, Brooks 5, Caruso, McCormack. N.e.: Flaccadori. All.: Messina.

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