Monaco-Olimpia Milano 93-80, un'Armani timida e sconnessa ...

7 ore ago
Olimpia Milano

SALLE GASTON MEDECIN, MONACO - Con una preparazione nelle gambe semi-inesistente e zero minuti giocati in gare ufficiali in stagione, Mike James ha bisogno soltanto di una manciata di azioni per smontare le (poche) certezze rimaste in casa Olimpia dopo la sconfitta di Trieste. Scavato rapidamente un vantaggio in doppia cifra, il grande ex di giornata consegna la partita a Elie Okobo e Matthew Strazel, pronti a traghettarla, con il supporto di uno stellare Alpha Diallo, verso un esordio da incubo per Milano.

Le impressioni che traspirano dal parquet del Principato sono tristemente negative. Quasi allarmanti, se non fosse giusto concedere quantomeno il beneficio del dubbio a una squadra nuova, ricostruita dalle fondamenta. E, come già visto domenica, ancora alla ricerca di personalità e gerarchie. Ma la dura realtà del momento dice che la Milano di Eurolega, anche con l'intero parco-stranieri a disposizione, non si scosta dalla versione di Trieste, molto stonata rispetto al trionfo nel weekend di Supercoppa.

Mike James marcato da Shavon Shields nella partita tra AS Monaco e EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2024-25

Credit Foto Getty Images

La squadra stenta. In attacco esegue senza fludità, con gravi disconnessioni all'interno dei giochi, scarsa capacità di costruire vantaggi sul perimetro e letture spesso errate. La regia, come prevedibile, è un enorme punto interrogativo. Ancora incapace di sciogliere i dubbi su Leandro Bolmaro, giocatore di grande istinto ma non di sistema, e su Nenad Dimitrijevic, mai stato un playmaker puro e, soprattutto, rimasto per due anni confinato in Russia, senza possibilità di confrontarsi a livello internazionale. Il risultato? Due punti nei primi 6'. Dieci nel primo tempo. E 26 all'intervallo lungo. Quando il Monaco è già fuggito su un tranquillizzante +21.

I 47 punti incassati nella prima metà di gara sono tanti. Troppi. In netta controtendenza con l'impronta difensiva che coach Ettore Messina ha sempre voluto dare alle sue squadre. Ma le difficoltà nel contenimento degli esterni sono chiare. James e Okobo impazzano. Diallo si infila in ogni pertugio. E il sistema di aiuti e rotazioni a centro-area apre falle a ripetizione, alimentando la nostalgia per Melli e Hines. Josh Nebo è stranamente e costantemente fuori posizione. Il fisico di David McCormack non aiuta. Anzi. Surclassata a livello di intangibles, Milano naufraga a rimbalzo, sotterrata 36-23, con 15 offensivi concessi, 12 nel solo primo tempo. Una serie di extra-possessi terribile, su cui Monaco pasteggia senza remore.

Matthew Strazel al tiro contro Leandro Bolmaro, AS Monaco-EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2024-25

Credit Foto Getty Images

Già battuta all'intervallo lungo, Milano cambia poco o nulla nella ripresa. Si aggrappa per qualche istante al quintettone con Pippo Ricci in ala piccola per tentare di alzare la fisicità difensiva. Si immagina una rimonta accesa da un paio di triple estemporanee di un opaco Nikola Mirotic. Ma viene ricacciata rapidamente sul -22, a strisciare nuovamente sul fondo del baratro.

Con ormai nulla più in gioco, è Armoni Brooks (16 punti) a dare segnali. L'unico giocatore efficace sul perimetro in una serata insipida di Fabien Causeur, in chiare difficoltà fisiche, e semi-dannosa di Shavon Shields, tornato a battere la testa contro il muro come visto a Trieste. Il quasi omonimo di Armani accende il nutrito gruppo di tifosi biancorossi esplodendo, dal nulla, una raffica per ricucire il gap sul -9. Ma, per quanto violenta, si rivela essere un futile fuoco di paglia. Rapidamente spento dalle giocate glaciali di Okobo e Diallo.

AS Monaco - EA7 Emporio Armani Milano 93-80

Monaco: Korkmaz 10, Diallo 20, Jaiteh 10, Motiejunas 2, James 9; Okobo 14, Blossomgame 7, Papagiannis 7, Brown 4, Strazel 10. N.e.: Tarpey, Cornelie. All.: Obradovic.

Milano: Causeur 2, Bolmaro 9, Shields 10, Nebo 7, Mirotic 9; Dimitrijecic 11, Tonut, Brooks 16, LeDay 11, Ricci 3, McCormack 2. N.e.: Diop. All.: Messina.

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