Orbassano sotto shock per il suicidio di Giacoletto e Masera
La città di Orbassano è sotto shock. Uno dei suoi medici più amati e stimati, Alessandro Giacoletto, 64 anni, si è suicidato insieme alla moglie Cristina Masera, 59 anni, farmacista. Non hanno retto al tormento e al dolore della perdita della figlia Chiara, 28 anni, che si era suicidata il 4 febbraio 2022 impiccandosi in casa. Era stato il gesto estremo di una ragazza che non sosteneva il trauma degli abusi di un parente anziano (morto di tumore al polmone qualche anno fa) quando era piccola. Abusi di cui nessuno si era accorto e scoperti dai genitori in un diario.
Chiara aveva pagato una cena ai genitori: usciti di casa (la famiglia viveva a Pasta di Rivalta, in via Pascoli) ha messo in atto il suo proposito. Da quattro anni, cioè da quando aveva rivelato tutto ai genitori, la ragazza, studentessa in medicina, era seguita da psicologi e psichiatri. «Suicidio è, in questi casi, un termine inesatto - aveva detto di recente il medico - Chi pone fine alla sua vita a causa di una violenza è vittima di un ‘omicidio psichico’ e il suo aguzzino è un assassino. Ancora oggi, se il reato di abuso o molestia contro un minore è antecedente di dieci anni alla denuncia o al ricordo del fatto, questo cade in prescrizione e il responsabile non è perseguibile».
Di tragedia in tragedia. Sabato 9 dicembre Giacoletto e la moglie sono stati trovati da un parente a bordo dell’auto di famiglia nel garage di casa. Erano in condizioni disperate a causa di una dose letale di psicofarmaci. Li hanno trasportati d’urgenza in ospedale. Cristina Masera è morta dopo nove giorni alle Molinette, il marito si è spento sabato 23 dicembre nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Luigi di Orbassano. Avevano lasciato messaggi: "Per favore, non salvateci". Altra richiesta: cremazione e niente esequie. Ma per Cristina Masera, al tempio crematorio di Piscina, c'è stata una gran folla.
Il desiderio dei genitori di Chiara Giacoletto, le cui ceneri sono state versate nel mare della Grecia, è che le loro ceneri vengano sparse in forma privata a Novalesa, presso un piccolo "santuario" dedicato a Chiara, una ragazza che amava le escursioni in montagna, l'arrampicata, la fotografia e la lettura. A lei è intitolata la sala lettura della la casa alpina "Don Rocchietti" di Oulx gestita dalla parrocchia di Settimo.
Dopo la morte della figlia, Giacoletto e Masera, che ad amici spesso confidavano di "sentirsi due ombre" avevano venduto la loro quota della farmacia di Orbassano, in strada Volvera (vicina allo studio medico di Giacoletto), per sviluppare progetti di solidarietà, non ultimo un progetto per l'infanzia in Etiopia, e per attività si sensibilizzazione contro l'abuso dei minori.
La tragedia di Orbassano, oltre a ricordare quanto l'abuso possa nascondersi tra gli "insospettabili" delle mura domestiche, priva la città di due professionisti esemplari. In particolare, nella sua carriera di medico di base, Alessandro Giacoletto, specialista in otorino-laringoiatria, è stato per molti pazienti ben più del medico di famiglia: una persona sensibile e attenta, un esperto che spingeva moltissimo sulla prevenzione, una figura delicata e, infine, anche un amico. Ora a tutti non rimane che il silenzio, nel rispetto di una dolorosa scelta personale.