Papa Francesco al G7: "Appello alla pace e all'umanità nell'era dell ...

13 Giu 2024

L’esordio di Papa Francesco al G7 nella bellissima Puglia è previsto per la giornata di venerdì. A fare gli onori di casa sarà la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il Pontefice durante il forum esprimerà un pare su alcuni temi come le attuali guerre, il mediterraneo, l’Africa, i rapporti con Pecchino e le sfide dell’Intelligenza Artificiale. La partecipazione di Papa Francesco all’evento, senza precedenti, sembra mandare un segnale molto chiaro a tutto il mondo: "Parleremo di intelligenza artificiale e anche di pace. Avrò incontri bilaterali, ci sono richieste da parte di sette capi di stato. Li incontrerò tutti". La presenza del Papa è importante, proprio come autorità morale che richiama i governi a prendersi a cuore la necessità di pretendere, da parte delle aziende dell'innovazione, un approccio più a favore dell'uomo.

Papa Francesco - Figure 1
Foto Rai News

Abbiamo incontrato Giovanni Tridente professore della Pontificia Università della Santa Croce e autore del libro Anima digitale. La Chiesa alla prova dell’Intelligenza Artificiale.

Giovanni Tridente

Giovanni Tridente

L’IA non è qualcosa che riguarda un futuro lontano, è già tra di noi. Cosa è l’Intelligenza Artificiale?

Ci sono varie definizioni. Si tratta di un sistema complesso, che influisce in tanti ambiti, da quello comunicativo a quello sanitario, scientifico e tecnologico. Se volessimo trovare una definizione un po’ univoca potremmo dire che è una disciplina dell'informatica che si occupa di sviluppare degli algoritmi e dei software che permettono a delle macchine di compiere delle attività che imitano l’intelligenza umana. Pensando ad esempio all’IA di tipo generativo, abbiamo degli artefatti che sono capaci di comprendere il linguaggio naturale, riconoscere immagini e suoni, e in alcuni casi prendere delle decisioni su problemi cosiddetti complessi. Ma sono sempre vincolati al calcolo matematico e probabilistico. 

Nell’agenda della presidenza italiana del G7, alla quale parteciperà il Santo Padre, si parlerà di IA. Quali opportunità e sfide nel campo della comunicazione?

Sul tema della comunicazione dico che la sfida importante è quella di imparare a conoscere il funzionamento di queste macchine. Il comunicatore deve saper utilizzare e approfondire correttamente questa tecnologia. Allo stesso tempo ha il compito di spiegare bene l’utilizzo tecnologico verso il pubblico, presentando i vantaggi di cui le persone possono beneficiare per migliorare la loro vita. Certamente, si esporranno i problemi, gli effetti, i rischi ma non bisogna oscurare le opportunità che provengono dall’utilizzo di queste macchine. C’è sicuramente un beneficio.

Papa Francesco ha posto delle riflessioni sull’attuale cambiamento culturale in atto: tecnologia e guerre. C’è il rischio che non venga messo al centro l’essere umano e il bene comune?  

Il rischio fondamentale è legato sicuramente al propendere molto e destinare troppa energia all’esclusivo profitto. Le grandi aziende sviluppatrici di tecnologia, che attualmente sono poche, ma che raccolgono tutti gli investimenti del settore, agiscono evidentemente rispondendo a criteri che loro ritengono più opportuni. Se però questi criteri sono incentrati esclusivamente sul generare profitti, difficilmente si potrà dare protagonismo a tutti i cittadini e assicurare equità sociale, soprattutto verso quelle popolazioni che più faticano a crescere.

Papa Francesco - Figure 2
Foto Rai News

Ritiene che la presenza di Papa Francesco al G7 sia prevista proprio per dare una visione più umana a questa realtà?

La preoccupazione del Papa è quella di fare in modo che non soltanto questo sviluppo sia collegato a delle aziende tecnologiche, ma che entri prepotentemente in tutto il mondo della ricerca, quindi nei luoghi in cui si pensa e si ragiona. Oltre ovviamente al sistema dei governi e dei singoli cittadini, che devono poter dire che tipo di tecnologia e di utilizzo vogliono per il loro bene. Rischiamo di dimenticarci del bene esclusivo della persona e privilegiare invece gli interessi di pochi, che poi sostanzialmente sono interessi economici in mano a poche aziende.

ANSA

Incontro tra Giorgia Meloni e Papa Francesco

In che termini la Chiesa vuole che sia rispettata la centralità dell'essere umano?

Lo dice per esempio nella Rome Call for AI Ethics. Questo documento, siglato nel 2020, racchiude 7 principi fondamentali che sono quelli della trasparenza, dell’inclusione, della responsabilità, dell’imparzialità, dell’affidabilità e della sicurezza. Quindi la Chiesa chiede che tutti i sistemi di tecnologia avanzata vengano sviluppati e seguano questi principi, prevedendo sistemi aperti, privi di pregiudizi e previdenti verso i crimini contro la privacy. Sono tutte questioni che chi è solo incentrato sul profitto potrebbe benissimo omettere.

La chiesa ha dedicato intere giornate sull’I.A. L’attuale governo ha istituito una commissione sul tema. C’è un’alleanza, una inedita diplomazia digitale tra Stato e Chiesa?

Il fatto che Papa Francesco sia stato invitato dal governo ad essere presente al G7, dimostra che c’è un interesse ad ascoltare la voce della Chiesa su quei principi fondamentali che devono accompagnare lo sviluppo etico di queste tecnologie. L’alleanza si creerà nel momento in cui questo incontro non rimanga soltanto un fatto di mera cortesia diplomatica. Lo sviluppo dell’IA è complesso e influisce in tanti ambiti e settori; gli stessi governi stanno incontrando molte difficoltà nel regolamentarlo. Da una parte è utile privilegiare la concorrenza e l’innovazione tecnologica, ma dall’altra parte si devono preservare i diritti dei cittadini.

C’è il rischio per il mondo della comunicazione, in special modo per il giornalismo, di rimanere senza lavoro?

Il rischio di sostituire dei tipi e delle modalità di lavoro giornalistico e di comunicazione non è soltanto ipotizzabile, ma è concreto. Pensiamo alla possibilità di creare delle sceneggiature, di sintetizzare dei testi, di scrivere delle storie di sana pianta, di realizzare un articolo con una capacità di scrittura fluida, veloce, senza errori, immettendo solo pochi dati. Bisogna riconvertire il ruolo del giornalismo a quello che è stato sempre dall’inizio: buona documentazione, buone fonti, controllo ultimo rispetto a dei semilavorati che realizzeranno le macchine. Quindi chi immagina una professione statica e poco avvezza a continue fluttuazioni dovrà superare questo approccio.

La Chiesa ha iniziato a parlare dell’utilizzo delle tecnologie nella comunicazione da San Paolo VI in poi. Perché è importante la presenza del Papa al G7?

La presenza del Papa al G7 è importante, proprio come autorità morale che richiama le istituzioni a prendersi a cuore la necessità di pretendere da tutti gli attori impegnati nel campo dell’innovazione un approccio più a favore dell’uomo. Quindi anche a chiedere ai governi di regolamentare questi sistemi sempre nell’ottica di privilegiare il bene maggiore delle persone, in un equilibrio che allo stesso tempo non vada a discapito dello sviluppo tecnologico e dell’economia del paese.

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