I Pinguini Tattici Nucleari e il debutto a San Siro: «Che bello essere ...

12 Lug 2023
Pinguini Tattici Nucleari

La prima volta a San Siro dei Pinguini Tattici Nucleari è stata una grande festa per 60 mila fan. Riccardo Zanotti e gli altri cinque - Elio Biffi, Nicola Buttafuoco, Matteo Locat, Simone Pagani e Lorenzo Pasini - hanno portato l’ultimo album, Fake News, le hit più famose. E in mezzo hanno parlato, di amore («chiunque ha il diritto di amare e realizzare se stesso»), di lavoro, di futuro. Hanno sognato e riso. Hanno citato Cesare Pavese e loro stessi. Si sono seduti persino attorno a un tavolo. Perché «intorno a un tavolo si prendono le decisioni importanti e dovrebbe esserci sempre posto per tutti».

I Pinguini hanno anche portato una fan sul palco per tatuarsi addosso le parole di Hold On. «Spesso nelle storie di Instagram ci arrivano storie di ragazzi che si tatuano pezzi di canzoni», ha detto dal palco Zanotti, «Abbiamo detto, perché non lo facciamo anche live? Chi ha il coraggio, chi alza la mano, può salire sul palco e farsi un tatuaggio». E poi megaschermi, navi colorate, palloni gonfiabili e fiamme. Questo è molto altro è stata la prima data milanese da record, con i biglietti polverizzati in 48 ore. Sugli spalti di San Siro, del resto, abbiamo visto cantare tutte le loro canzoni. Quasi come succede solo per gli 883. Sono partiti dalla vera gavetta, dalla musica suonata in garage dopo tra un lavoro e l'altro, e oggi sono gli artefici del tour dell'estate. Undici date, di cui sei sold out, che li porterà il 9 settembre a Campovolo. Mezzo milione di biglietti venduti. Niente ansia, però. Solo grande soddisfazione.

prandoni francesco

«San Siro ha visto i grandi passare da qui, come Bruce Springsteen, Bob Marley, Vasco. Ci sono due modi di concepire la notizia de I Pinguini a San Siro», avevano raccontato alla vigilia, «Se ti senti schiacciato dalla tradizione vuol dire che stai sbagliando in partenza, dall’altra invece puoi pensare che la tradizione non è un macigno che ti schiaccia, ma è un masso che sta sotto. Volendo fare una citazione siamo "nani sulle spalle dei giganti”. Noi cerchiamo di entrare in questo spazio, con umiltà e in punta di piedi».

La loro forza? Essere in gruppo, davvero. «Essere una band oggi è diverso da essere un artista solista. E lo si vede anche nel live», avevano detto, «Ci può essere un Iron man che si fa un live di tre ore, come Bruce Springsteen o Jovanotti, ma quando sei in sei, puoi darti respiro. Le band con il frontman sono destinate a finire. Il modello band che funziona è quello dove ognuno ha la sua parte. Deve arrivare l’idea di unione e amicizia».

Il bis a luci accese è stato sulle note di Ringo Starr, Scrivile scemo e Pastello Bianco.«Si dice sempre che è l’ultima canzone della serata, ma lo sapete che è una cazzata», ha scherzato Zanotti prima di ritornare. I titoli di coda, poi, hanno messo al centro di nuovo tutti e sei: «Siamo come una fabbrichetta della Val Seriana. Abbiamo la fortuna di essere nati non superfighi ma normali. Il concetto è che se ce l’abbiamo fatta noi ad arrivare a San Siro, chiunque sta in una band ci può sperare». Stasera, intanto, loro fanno il bis. E se lo meritano tutto.

La scaletta

Intro
Zen
Giovani Wannabe
Tetris
Hold On
La storia infinita
Bergamo
Hikikomori
Coca Zero
No No No
Ricordi
Lake Washington
Scatole
Giulia
Cena di classe
Fine acustico
Irene
Dentista Croazia
Antartide
Freddie
Medley
Ridere
Rubami la notte

Ringo Starr
Scrivile Scemo
Pastello Bianco

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