Pinguini Tattici Nucleari negli stadi: “Siamo nati bruttini, suoniamo ...

13 Lug 2023
Pinguini Tattici Nucleari

Quel nome, Pinguini Tattici Nucleari, decisamente strano. Arrivato per caso, come spesso succede quando si innesca una scintilla. Quel nome preso da un'etichetta di una birra. Poi i live nei locali, quelli nei quali la maggior parte del pubblico è lì per il locale e non per il concerto. Poi il Festival di Sanremo 2020, concluso con un sorprendente terzo posto con 'Ringo Starr'. E la pandemia. Quel successo inaspettato accarezzato, ma non goduto. Quei palazzetti dello sport rimasti vuoti a causa del lockdown e dei conseguenti numerosi rinvii dei tour. Quella sensazione di occasione sfumata,

Ma Riccardo Zanotti e la sua band - perché se è vero che i Pinguini Tattici Nucleari non amano i gruppi musicali con i frontman è altrettanto vero che lui un frontman, inteso come persona rappresentativa, riconosciuta dal pubblico e riconoscibile, lo è eccome - l'affetto del pubblico hanno continuato a sentirlo e coltivarlo. Anche a colpi di hit. 'Scrivile scemo', 'Scooby Doo', 'Pastello bianco', 'Giulia', 'La storia infinita', sono canzoni che hanno tenuto una grande compagnia a moltissimi italiani proprio durante il momento più difficile della pandemia. Quella pandemia che ha visto proprio Bergamo, zona d'origine dei Pinguini Tattici Nucleari, essere colpita duramente. Colpita Bergamo, colpita la band dallo stesso "oggetto volante non identificato". Entrambe si sono rialzate alla grande. Basti pensare ai successi di 'Ridere', 'Giovani Wannabe', Coca Zero' e l'ultima 'Rubami la notte'. E oggi Riccardo Zanotti, Nicola Buttafuoco, Elio Biffi, Simone Pagani, Lorenzo Pasini e Matteo Locati si lanciano alla conquista degli stadi di mezza Italia. Un lancio che ha il paracadute più forte che si possa trovare: il sostegno e l'affetto dei fan.

E questo tour ripercorre tutta la storia della band: dalle cantine e i locali della Bergamasca sino all'avventura negli stadi. "Conosco i ragazzi da tanti anni, abbiamo fatto un percorso lunghissimo, meraviglioso - commenta il manager Gianrico Cuppari -. E' bello poter ripercorrere dei momenti che ci hanno portato a provare una clamorosa sorpresa quando abbiamo fatto subito il primo soldout di san siro di domani. Ho iniziato a lavorare coi Piinguini Tattici Nucleari nel 2017, da allora abbiamo fatto insieme quattro tour. "Questo è un tour straordinario - commenta gli fa eco Daniele Parascandolo, direttore artistico di Magellano Concerti -. Ben 120mila presenze a San Siro e oltre 500mila biglietti venduti durante tutto il tour. Numeri davvero eccezionali".

Già, i numeri. Sono proprio questi a rendere conto di un fenomeno del quale è la stessa Italia a non rendersi conto. "E' come se suonassimo ancora in una cantina, nei nostri concerti cerchiamo di far respirare questa atmosfera. Le band con i frontman sono destinate un po’ a finire, le band devono dare idea di unione, di fratellanza. L’artista idolo non ci appartiene. È come se noi fossimo una piccola fabbrichetta della Val Seriana. L’idea è anche di dire 'se ce l’abbiamo fatta noi, chiunque vuole comunicare e fare musica può farlo'" spiega Riccardo Zanotti.

E' lecito, a questo punto, domandarsi quale possa essere il segreto di questo gruppo che a oggi può a buon diritto essere considerato fra i portavoce più autorevoli del pop italiano. "Adesso si spinge tanto sull’individualismo. Il pubblico percepisce finzione e ostentazione, c’è chi canta cose che non ha mai vissuto - analizza Zanotti - e il pubblico non ci crede, perché vuole qualcuno in cui potersi identificare, che sia come lui. Noi abbiamo la fortuna di essere nati bruttini, in una zona normale d'Italia".

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