Pogba, messaggio alla Juventus: «Rinuncio ai soldi pur di tornare»

21 ora ago
Pogba

di Francesco Sessa

Pogba ha parlato dopo la riduzione della squalifica per doping da parte del Tas: a marzo potrà tornare con la Juventus. «Volevo andare via dall'Italia. Thiago Motta? Non ci siamo ancora visti, devo far parlare il campo»

«Io sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve. Voglio tornare». Paul Pogba lancia un messaggio chiaro al club bianconero: mano tesa, io ci sono. In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, e all'Equipe, il centrocampista francese ha parlato in modo diretto dopo la squalifica per doping ridotta a 18 mesi dal Tas: il Polpo tornerà a marzo e sogna già il suo rientro in campo con la Signora. «Le chiacchiere sono belle, ma io voglio giocare e nella Juve e nella Francia voglio essere il migliore». Quando gli è stata ridotta la squalifica ha rivisto la luce, dice. ««Sono stato davvero felice. Non avevo fatto nulla quindi perché avrebbero dovuto darmi quattro anni? Potrò tornare a fare ciò che amo di più. È come se mi fosse stata data un’altra possibilità, mi è stato restituito qualcosa che mi era stato tolto. È una nuova prospettiva di vita. Marzo è domani».

Pogba: «L'amore dei tifosi della Juve non è mai mancato»

Insomma: Pogba è determinatissimo. E vede la Juve nel suo futuro, dopo un periodo buio: «L’amore dei tifosi non è mai mancato. Con i tesserati della Juve non potevo avere contatti per questioni legali. Tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto. Cuadrado mi chiamava ogni due giorni e mi faceva sempre ridere. Dybala mi ha mandato molti messaggi. E poi Vlahovic, McKennie, Weah, Kean… Non me ne aspettavo così tanti, anche perché ognuno di noi ha i propri problemi nella vita quotidiana». 

La confessione: «Volevo andare via dall'Italia»

E Pogba ha confessato in modo molto sincero di aver pensato anche di lasciare l'Italia: «È stato un anno molto difficile, la cosa che mi ha fatto più male è stato passare tutti i giorni davanti allo stadio e alla Continassa per accompagnare i mie figli a scuola senza poter entrare ad allenarmi o giocare con la Juventus. Mi sono sentito come un leone in gabbia. A un certo punto volevo andare via dall’Italia con la famiglia perché mi faceva troppo male al cuore questa situazione». Ha sofferto, dunque. Ha guardato la vita da un'altra prospettiva: «Ho visto veramente cosa è la vita reale. Il calcio è come una torta alla fragola che mi è stata tolta dalla bocca, anche se non avevo fatto nulla». 

Sulla 10 data a Yildiz

La «sua» maglia, la 10 adesso è di Yildiz, Pogba non ne fa un dramma: «Che effetto fa? Non è il mio numero, è della Juve! Quando nel 2016 sono tornato a Manchester, non mi sono portato dietro il 10. Ho detto a Kenan che ha talento, gli voglio bene e merita quella maglia. Lo avevo già capito ai primi allenamenti che era un ragazzo diverso. Dissi subito ai compagni: Yildiz deve venire in prima squadra. Il 10 non è il mio, sarà sempre della Juve. La Juventus ha fatto bene a pensare al presente, io ero squalificato per 4 anni quando hanno assegnato il 10 a Kenan».

Il rapporto con Thiago Motta

Ora si guarda al futuro: «Non ho avuto modo di vedere Thiago Motta e parlarci, ma arriverà questo momento. Devo far parlare il campo, poi lui giudicherà con i suoi occhi, in base a quello che vedrà». Messaggio arrivato: Paul è carico. E vuole riprendersi la Juve: «Sentire Thiago Motta parlare di me al passato mi ha fatto male, era come se fossi finito, se non fossi più un giocatore. Ma non credo abbia pensato veramente a questo, quando potrò lo incontrerò e parleremo». 

16 ottobre 2024 ( modifica il 17 ottobre 2024 | 11:47)

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