Puff Daddy è stato arrestato a New York

2 giorni ago
Puff Daddy è stato arrestato a New York: potrebbe essere accusato di abusi e violenza sessuale di LaRedazione / pubblicato il 17 settembre 2024

Nella mattinata di lunedì 16 settembre, il rapper e producer americano Sean Combs, noto anche come Puff Daddy o Diddy, è stato arrestato mentre si trovava in un hotel a Manhattan, New York. Le imputazioni mosse contro di lui non sono state rese ancora note, ma i giornali americani – tra tutti il New York Times – sostengono che la misura sia conseguente alle accuse di violenze, abusi sessuali, associazione a delinquere e sfruttamento alle quali è stato sottoposto nell’ultimo anno.

Puff Daddy - Figure 1
Foto Radio m2o

Secondo quanto riportato in una nota ufficiale diffusa da Marc Agnifilo, uno dei suoi legali, Diddy si trovava a New York di sua spontanea volontà proprio per prepararsi a rispondere alle accuse mosse dalla procura degli Stati Uniti. “Sean ‘Diddy’ Combs è un’icona della musica, un imprenditore self-made, un amorevole uomo di famiglia e un filantropo comprovato che ha trascorso gli ultimi 30 anni a costruire un impero, adorando i suoi figli e lavorando per elevare la comunità nera”, si legge nella dichiarazione. “È una persona imperfetta, ma non è un criminale“.

Il signor Agnifilo ha aggiunto che Diddy è stato arrestato dagli ufficiali della Homeland Security Investigations verso le 20:30 di lunedì (ora di New York) presso l’hotel in cui alloggiava, il Park Hyatt New York, all’estremità sud di Central Park. Si prevede che verrà trattenuto per la notte e poi processato nella giornata di oggi, martedì 17 settembre.

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Puff Daddy - Figure 2
Foto Radio m2o

A marzo di quest’anno, il dipartimento di Sicurezza interna degli Stati Uniti aveva perquisito diverse case del rapper sparse tra New York, Miami e Los Angeles, per via delle accuse di violenza e associazione a delinquere.

La prima persona a muovere delle accuse contro di lui fu Cassandra Ventura, ex partner del rapper conosciuta con il nome d’arte di Cassie. La causa era stata ritirata nelle ore seguenti a causa di un patteggiamento, ma nel periodo successivo altre tre donne si erano fatte avanti denunciando comportamenti violenza e abusi sessuali. Una di loro, in particolare, all’epoca dei fatti avrebbe avuto 17 anni. Un’ulteriore denuncia era arrivata anche da uno stretto collaboratore del rapper, portando a cinque il numero totale di testimonianze contro di lui.

Diddy ha negato con veemenza le accuse nelle cause civili, definendole “affermazioni disgustose” da parte di persone in cerca di “un tornaconto economico facile e veloce”. I suoi avvocati hanno anche criticato il modo in cui sono state condotte le perquisizioni, accusando gli agenti di essere entrati nelle proprietà del rapper “brandendo armi da fuoco in quello che possiamo considerare un grandissimo abuso di potere a livello militare”.

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