Messaggio a Putin dal Pentagono?

6 Giu 2024
Putin

Mentre in Europa si trema per le "comprensibili" continue minacce nucleari di Mosca (se hanno effetti su qualcuno, geneticamente e politicamente pavido, oltre che turbabile... perché non utilizzarle!), nelle ultime 36 ore la Difesa Usa ha informato che: un team congiunto di avieri dell'Air Force global strike command, supportati da guardiani della Space Force, ha testato un missile balistico intercontinentale Minuteman III (disarmato), dotato di "modulo di rientro", il 4 giugno alle 12:56 (ora del Pacifico) dalla base della Space Force di Vandenberg, in California.

Il lancio di prova fa parte di attività di routine volte a dimostrare che il deterrente nucleare degli Stati Uniti è sicuro, affidabile ed efficace per dissuadere le minacce del 21° secolo e rassicurare gli alleati. Tali test sono avvenuti oltre 300 volte e non sono una risposta agli eventi mondiali attuali.

Il veicolo di rientro del missile intercontinentale ha viaggiato per circa 4.200 miglia fino al sito di test di difesa missilistica Ronald Reagan nell'atollo di Kwajalein, nelle Isole Marshall. I sensori del sito hanno raccolto dati radar, ottici e di telemetria per valutare le prestazioni del sistema. Il programma di test dei lanci di ICBM dimostra la capacità operativa del Minuteman III e garantisce che gli Stati Uniti mantengano un deterrente nucleare forte e credibile, fondamentale per la sicurezza nazionale e dei suoi alleati.

L'Air Force global strike command ha sede presso la base dell'aeronautica di Barksdale e sovrintende ai tre stormi di missili balistici intercontinentali statunitensi, all'intera forza di bombardieri dell'Air Force, che include gli stormi di B-52, B-1 e B-2, al programma Long-Range Strike Bomber, ai sistemi di comando, controllo e comunicazione nucleari dell'Air Force ed al supporto operativo e di manutenzione alle organizzazioni all'interno dell'ambito nucleare militare. AFGSC celebra quest'anno il suo 15º anniversario.

L'LG-35A Sentinel sostituirà il Minuteman III con una capacità iniziale nel 2029, garantendo la continuità del deterrente nucleare fino al raggiungimento della piena capacità dopo il 2030.

Insomma, excusatio non petita...

Immagini: U.S. Space Force

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