Orban a Mosca da Putin, cronaca di una giornata burrascosa

5 Lug 2024

ServizioVisita non concordata con Bruxelles

All’arrivo all’aeroporto moscovita di Vnukovo, Orban ha fatto postare su X una fotografia con il logo della presidenza europea. L’ira di Bruxelles

di Antonella Scott

Putin - Figure 1
Foto Il Sole 24 ORE

5 luglio 2024

(EPA)

3' di lettura

Viktor Orban non ha trasmesso a Vladimir Putin alcun messaggio da parte di Volodymyr Zelensky. E la visita a Mosca del primo ministro ungherese – conferma da parte sua il ministero degli Esteri ucraino – è stata decisa senza cercare il consenso o l’approvazione di Kiev. Che ribadisce: «Il principio “nessun accordo sull’Ucraina senza l’Ucraina” rimane intoccabile per il nostro Paese, chiediamo a tutti gli Stati di aderirvi strettamente». Per la diplomazia di Kiev, la formula di pace perseguita dal presidente Zelensky resta la sola strada possibile, «basata sul rispetto dell’integrità territoriale ucraina».

Condizioni di Putin irricevibili

Le condizioni ribadite da Putin sono all’estremo opposto. Quella che il presidente russo fa chiamare “iniziativa di pace” di Mosca, e a cui ha potuto nuovamente dare risalto con l’aiuto di Orban, parte dalla pretesa di un ritiro delle truppe ucraine dal loro stesso territorio, le quattro regioni che Mosca occupa parzialmente e che ha già annesso alla Federazione Russa, oltre alla Crimea. Ben lontano dal cercare compromessi, Putin è tornato a insistere sulle richieste già avanzate a metà giugno in un intervento al ministero degli Esteri russo: la rinuncia ucraina alle regioni di Kherson, Zaporizhzhia, Luhansk e Donetsk. «Ci sono anche altre condizioni – ha aggiunto Putin – ma queste sarebbero oggetto di un esame dettagliato nell’ambito di un possibile lavoro comune».

Il politologo Serghej Markov, vicino al Cremlino, fa una precisazione riguardo alle “altre condizioni” di Putin: «Evidentemente la denazificazione, la demilitarizzazione, la de-derussificazione (dell’Ucraina) – ha scritto Markov su Telegram -. Ma il ritiro dell’esercito ucraino è simbolicamente impossibile per l’Occidente. Dunque questa richiesta implica il proseguimento delle operazioni militari». Al termine degli incontri al Cremlino, il portavoce Dmitrij Peskov lo conferma: «Non ci sono al momento i presupposti per riavviare dei negoziati sull’Ucraina».

Iniziativa non concordata con Bruxelles

L’intera giornata di Orban a Mosca – fin dalle prime burrascose reazioni – è stata giocata sull’ambiguità di un’iniziativa non concordata con Bruxelles che il premier ungherese aveva descritto in un’intervista radiofonica come una «missione di pace» iniziata tre giorni prima, il 2 luglio, a Kiev, dove Orban ha incontrato a sorpresa Zelensky. Inaugurando così il semestre di presidenza ungherese della Ue, facendo pensare a una svolta nei rapporti – finora gelidi – tra Budapest e Kiev. «Non puoi fare la pace da una confortevole poltrona di Bruxelles, aspettando che la guerra finisca per miracolo», aveva detto Orban ammettendo, però, di non avere il mandato della Ue per negoziare sull’Ucraina con Putin.

Avvio burrascoso per la presidenza ungherese Ue

Ma all’arrivo all’aeroporto moscovita di Vnukovo, Orban ha fatto postare su X una fotografia con il logo della presidenza europea. Poco dopo, al Cremlino, è stato lo stesso Putin a enfatizzare la posizione di Orban «non soltanto come nostro partner di antica data, ma come presidente del Consiglio Ue». Il primo leader europeo al Cremlino dal giorno dell’invasione dell’Ucraina, nel febbraio 2022.

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