Rachele Mussolini lascia Fdi: «Io moderata e centrista, vado con Fi»

7 giorni ago

ServizioCentrodestra

La nipote del Duce è stata la consigliera comunale più votata a Roma

di Redazione Roma

Rachele Mussolini lascia FdI - Figure 1
Foto Il Sole 24 ORE

12 settembre 2024

2' di lettura

Rachele Mussolini , nipote del Duce e consigliera più votata dell’assemblea capitolina, lascia Fratelli d’Italia per passare a Forza Italia: «Sono tutti informati. Ringrazio Fdi per aver creduto in me e avermi sostenuta per due candidature, l’affetto e la stima rimangono ma per me è tempo di voltare pagina e approdare in un Partito che sento più vicino alla mia sensibilità moderata e centrista». Il motivo del trasloco da via della Scrofa, secondo quanto raccontato in un articolo di Repubblica, è la diversa sensibilità sui diritti rispetto a Fdi che ha posizioni di “destra-destra”. Ad agosto nella polemica politica sulla pugile olimpionica algerina Imane Khelif aveva assunto una posizione diversa da quella prevalente del partito parlando di «indegna caccia alle streghe».

La consigliera più votata

Figlia nata dal secondo matrimonio di Romano Mussolini (talentuoso musicista jazz, quartogenito del capo del fascismo) e sorellastra di Alessandra Mussolini, classe 1974, Rachele Mussolini è alla seconda consiliatura in Campidoglio. Nelle elezioni amministrative del 2021 era stata la consigliera più votata a Roma con 8.600 preferenze.

La candidatura sfumata per le Europee

A giugno si era parlato di una sua candidatura alle Europee, poi sfumata: «Sono orgogliosa del mio cognome, per mio padre - raccontò al Corriere della sera - . So che è pesante, ma non un problema in FdI. Quando per la prima volta ho fatto politica mettendoci la faccia, nel 2016, FdI mi ha chiesto di mettermi in prima linea e mi ha sostenuta - prosegue -. Sono certa, però, che alle Europee, del mio nome si sarebbe parlato, avrebbero detto “Meloni candida la nipote del Duce”».

Anche nel 2022 non era stata inserita nelle liste per le elezioni politiche. «Oggi non meriterei la candidatura - disse - e poi ho un cognome che certamente è pesante, ingombrante». Nel 2018 era però in lizza per un posto da deputato: «Ma era un candidatura di servizio».

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