La morte di Agata Margaret Spada e l'intervento di rinoplastica: ecco ...
«La famiglia di Margaret Spada è chiusa in un profondo silenzio. In questo momento di dolore mantiene il massimo riserbo. Sarà l’autopsia a chiarire le cause che hanno provocato il decesso della giovane». Sono le poche parole dell’avvocato Alessandro Vinci, legale della famiglia di Agata Margaret Spada, la 22enne morta ancora prima che cominciasse l'intervento di rinoplastica a cui aveva deciso di sottoporsi. La ragazza si sarebbe sentita male subito dopo la somministrazione dell’anestesia locale.
La scelta dell'interventoOriginaria di Lentini, nel siracusano, figlia di un dirigente di una squadra di calcio ed ex consigliere comunale, Agata Margaret Spada era a Roma per un intervento di rinoplastica. «Aveva scelto la struttura dove effettuare l'intervento dopo alcune ricerche su internet» spiega il legale. Forse sarebbe stata un'inserzione su TikTok a convincerla. 3000 euro il costo dell'intervento. Era partito con il fidanzato il 4 novembre. Avrebbe dovuto sottoporsi all'intervento, considerato di routine, ma al momento dell'anestesia si è presentato un problema grave.
Qui le cose da prendere in considerazione prima di decidere di sottoporsi a un intervento di medicina esteticaL'anestesia e la morteAgata è morta giovedì 7 dopo tre giorni di coma all’ospedale Sant’Eugenio. La ragazza potrebbe essere stata vittima di una reazione allergica particolarmente violenta, uno choc anafilattico. Sono stati subito chiamati i soccorsi, ma non c'è stato modo di evitare la morte della ragazza. Restano però dubbi aperti: erano state fatte le domande sulle eventuali intolleranze e allergie? il centro era autorizzato a fare interventi del genere? aveva le dotazioni per farli in sicurezza come un reparto e un'équipe di rianimazione? i medici, chirurgo e anestesista avevano tutte le specializzazioni e gli accreditamenti?
L'inchiestaLa procura di Roma ha aperto un fascicolo in cui il pm Erminio Amelio ipotizza il reato di omicidio colposo a carico dei responsabili dell’ambulatorio privato e di chi ha praticato l’iniezione alla ragazza. Riporta l'Ansa che non sarebbe stato trovato alcun documento, cartella clinica o registrazione relativo all'intervento. Non ci sarebbe neanche l'attestazione del consenso informato sottoscritto dalla ragazza. Sul corpo della giovane è stata disposta l'autopsia. Messi sotto sequestro anche il centro estetico e i farmaci utilizzati. Squestrata anche la cartella clinica all'ospedale Sant'Eugenio. Al momento della denuncia sono stati sentiti il fidanzato e il personale dell'ambulatorio. Agli atti c'è anche un video di pochi secondi girato dal fidanzato della ragazza nel momento del tentativo di rianimazione. Ci sono due persone indagate: non padre e figlio, titolari del centro medico romano, come detto in un primo momento, ma Marco Antonio Procopio, il medico figlio del titolare dello studio medico, Raffaello, e un collega.
Spiega il legale della famiglia: «I genitori e la sorella in questo momento sono circondati dall'affetto di tante persone e sono chiusi in un silenzio di dolore che non è spiegabile a parole. Chiedono di conoscere circostanze e cause per la morte della figlia. Sapevano dove la figlia si era recata per fare l'intervento e Margaret si era affidata ad un chirurgo italiano, non ha seguito mode o tendenze dove spesso si va nei Paesi dell'Est o del nord Africa. Quella struttura doveva dare garanzie ma toccherà all'indagine accertarlo. Si trattava di un intervento di routine. Una ragazza di 22 anni torna a casa dentro una bara, è inaccettabile per la famiglia».