Abrogazione dell'autonomia differenziata: via libera della ...
La decisione della Suprema corte è illustrata in una ordinanza di circa trenta pagine che arriva dopo il pronunciamento della Consulta che aveva, tra l'altro, considerato "illegittime" specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. La parola definitiva torna ora alla Corte Costituzionale
La Cassazione ha dato il via libera al referendum per l'abrogazione dell'autonomia differenziata. Per l'Ufficio centrale della Suprema Corte, dunque, è legittima la richiesta di abrogazione. L'ordinanza della Cassazione arriva dopo il pronunciamento della Consulta che aveva, tra l'altro, considerato "illegittime" specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. La parola definitiva torna ora alla Corte Costituzionale. “Il quesito di abrogazione totale” della legge Calderoli sull’Autonomia differenziata “deve avere corso pur dopo la pronuncia numero 192/2024 della Corte Costituzionale”, scrive l’ufficio della Cassazione che ha ri-esaminato regolarità e legittimità alla luce delle motivazioni della Consulta.
La Corte di Cassazione ha dichiarato conforme a legge anche la richiesta di referendum sul "dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana". Inoltre, con separate ordinanze tutte depositate oggi, l'Ufficio Centrale ha altresì dichiarato conformi a legge la richiesta di referendum abrogativo o parzialmente abrogativo su alcuni punti del Jobs act ("Contratto di lavoro a tutele crescenti - disciplina dei licenziamenti illegittimi"; "Piccole imprese- Licenziamenti e relativa indennità"; norme in materia di "apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi") e sugli appalti ("esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici).
La decisione della Suprema Corte è illustrata in una ordinanza di circa trenta pagine. I giudici non hanno dato invece il via libera al quesito presentato dai consigli regionali che puntavano all'abrogazione parziale. Nella sentenza del 3 dicembre scorso la Consulta, chiamata ad esprimersi sulle questioni di costituzionalità e accogliendo parzialmente i ricorsi di quattro Regioni, ha affermato che "il regionalismo corrisponde a un'esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione" e "spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale". E ancora: "la vigente disciplina costituzionale riserva al Parlamento la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie (art. 117, secondo comma, Cost.)".
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"Siamo soddisfatti, vogliamo abrogare completamente questa legge ingiusta e dalla Cassazione arriva una conferma importante che questo referendum si può fare. Ora aspettiamo la pronuncia della Corte Costituzionale a gennaio che dovrà esprimersi sulla ammissibilità totale" dice la vicepresidente del comitato nazionale contro l'autonomia differenziata e segretaria confederale Uil, Ivana Veronese. "La Cassazione aveva già disposto l'unificazione del nostro quesito abrogativo totale con quello delle Regioni e ora - da quanto apprendiamo - ha eliminato i quesiti di abrogazione parziale dell'autonomia differenziata delle Regioni. Andiamo dunque avanti sulla eliminazione totale di questa legge ingiusta", spiega Veronese.
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"Con il via libera della Cassazione ai sei quesiti referendari si apre una grande opportunità per il Paese. La Cgil, insieme ad un vasto mondo di associazioni e forze politiche, sosterrà convintamente le ragioni del sì ai referendum su: lavoro, autonomia differenziata e cittadinanza". Ad affermarlo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini in una nota. Per il leader della Confederazione: "Sarà uno straordinario momento di partecipazione popolare per affermare la libertà di tutte e tutti. Bisogna porre fine ai licenziamenti ingiusti, alla precarietà, al lavoro insicuro, occorre dare cittadinanza a migliaia di italiani e fermare il progetto scellerato di spaccare il Paese con l'autonomia differenziata". "Finalmente, attraverso il voto, potremo tutti insieme partecipare e decidere di abrogare leggi sbagliate e ingiuste. É il momento - conclude Landini - del riscatto e della speranza per costruire un'altra società".
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