Renga e Nek: "Pazzo Di Te si ispira ai Sanremo degli anni '60 e '70 ...

10 Feb 2024

Francesco Renga e Nek sono passati a trovarci a Casa Kiss Kiss a Sanremo. È nata prima Pazzo di te o l'idea di partecipare a Sanremo? «Prima il pezzo, - afferma Nek - che era del repertorio inedito di Francesco. Me l'ha fatta ascoltare quest'estate e rimasi colpito. Gli ho proposto di metterlo a posto per il Festival. C'è stata tutta la traiettoria di avvicinamento a Sanremo, lo abbiamo adattato, messo a punto e portato qui.»

Prosegue Francesco Renga: «Abbiamo costruito una parte, perché era una canone che a me ha sempre emozionato ma non è mai entrata, si vede che non era il momento. Le canzoni nascono in un modo ma vengono alla luce diversamente. Una volta finito il tour eravamo un po' spaesati, Amadeus ci ha detto "Se avete una canzone fatecela ascoltare". Avevamo questa, ne avevamo un'altra, le nostre figlie hanno scelto questa. L'intenzione era restituire dignità all'amore, che spesso è vituperato non solo nelle canzoni ma nella vita. Assistiamo spesso a rappresentazioni di amori tossici, malati e autodistruttivi. Volevamo rimettere al centro l'amore assoluto, quello puro, così come dovrebbe essere, anche quando "piega le ginocchia del cuore" come diceva Shakespeare.»

«La melodia - ci racconta Nek - è stata ispirata da quei Sanremo in bianco e nero, degli anni '60 e '70. Siamo oltre i cinquant'anni, siamo due papà. Francesco è molto paterno. Ma noi siamo innanzitutto amici da tanto tempo e poi anche colleghi.»

Ma Francesco Renga e Nek vanno sempre d'accordo su tutto? «Nella vita sì perché siamo simili, gli amici si trovano e si scelgono per questo. Filippo con me condivide i valori, quelli della famiglia, ma tutte le cose di cui parliamo nelle canzoni e nelle interviste. Ci lega anche avere una base comune e vivere in provincia. Funzioniamo anche nel lavoro, ci completiamo, siamo vocalmente simili, due tenori, il repertorio può essere condiviso facilmente da due vocalità come le nostre.»

«Il bello è che uno canta le canzoni dell'altro - interviene Nek - ed è bellissimo entrare nella dimensione delle canzoni dell'altro. Io che ho canzoni abbastanza serrate, riuscire ad appoggiarmi bene nelle melodie larghe di Francesco. Nel tour io faccio la sua Vivendo Adesso con delle parti anche complicate che io mi sento veramente addosso.»

Francesco Renga replica: «Quando lui canta quella canzone di solito io sono in camerino e mi sto cambiando. Ma tengo acceso l'in ear perché voglio sempre sentire una cosa che fa lui che io non ho mai fatto perché non mi appartiene, ma quando la fa penso che è bellissima.»

«Francesco - continua Nek - ha questo modo di poggiarsi non perfettamente a tempo sui finali delle parole, che usa anche Mina, che aveva azzeccato. Ho dovuto adattarmi a questi ritardi, non sono miei, sono nel suo stile.»

Infine, Renga chiosa: «È una canzone che si ispira ai Sanremo in bianco e nero, e anche i nostri outfit se non si fosse capito, ma è destinata alla generazione delle nostre figlie. Il messaggio che deve arrivare è quello, senza essere paternalistici. L'amore è un'altra cosa.»

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