Torna a casa, Mateo: chiuso con la Francia il doppio appuntamento ...
di Fabio Gennari
Si è chiusa contro la Francia, ieri (17 novembre) a San Siro, la Nations League dell'Italia. Il centravanti Mateo Retegui non ha disputato un grande match: è rimasto in campo un'ora abbondante ma, come accaduto nei giorni scorsi sul campo del Belgio, ha fatto più lavoro di sponda e di servizio ai compagni che di finalizzazione. In due partite, solo un destro davanti al portiere stoppato in angolo contro il Belgio. Poco altro.
Guardando con attenzione la partita e rispettando la Francia per l'ottimo livello del suo calcio, una cosa bisogna dirla senza troppi giri di parole: il centravanti della Nazionale, in certe sfide, non ha praticamente nessuna possibilità di essere pericoloso.
Stretto tra la morsa dei centrali avversari e con il primo compagno diversi metri più indietro, Retegui ha combattuto ma si è trovato in una situazione molto diversa rispetto a quella che quotidianamente vive in maglia atalantina.
L'Italia di Spalletti spesso riparte con la palla indietro, nessuno o quasi si sgancia in avanti dalla difesa e anche in mezzo al campo non si vede quasi mai la giocata di qualità. Una squadra molto operaia e poco spettacolare che non ha certo aiutato Retegui a fare il Retegui. Perché se scendi in campo con il capocannoniere della A dovresti mettere il finalizzatore che hai in lui al centro di ogni azione. Invece non è successo. Torna a casa, Mateo. Torna a casa.