Che confusione... sarà perché amiamo i Ricchi e Poveri?

9 Feb 2024
@ricchiepoveriofficial//Instagram

C'è chi canticchia ininterrottamente "Ma non tutta la vita" e chi mente. E pure chi giura di non essere andato a sbirciare i nomi dei designer che stanno curando i loro look sanremesi sta dicendo una bugia. I Ricchi e Poveri, al secolo Angela Brambati e Angelo Sotgiu (manca un altro membro storico della formazione, ovvero Franco Gatti, scomparso nel 2022) erano già l'idolo delle folle, fenomeno musicale intergenerazionale che ha segnato la chiusura di decine di feste al suono di «Che confusione sarà perché ti amo» o «Ma-ma-maria», giusto per citare due dei loro più grandi successi. Lo sanno tutti: finché il dj non spara le hit dei Ricchi e Poveri non si può far chiusura, il party non può finire. E lo sanno pure Angela e Angelo, che in questi anni sui palchi di tutta Italia e di mezzo mondo (sono gli artisti italiani più ascoltati dal pubblico internazionale su Spotify) non si sono mai risparmiati in termini di divertimento, salti e e leggerezza regalati al pubblico.

Ricchi e Poveri - Figure 1
Foto cosmopolitan.com

A Sanremo 2024 i Ricchi e Poveri hanno ritrovato una platea di ammiratori fedelissimi e fan di tutte le età. E hanno conquistato, grazie a un'accurata strategia social che si gioca soprattutto sui trend di TikTok, dei nuovi seguaci.

Tra auto-citazionismo, transition, fit check e tormentoni virali, Angelo&Angela hanno saputo cavalcare un successo già granitico con ironia e grazia. Prendersi in giro e mettersi in gioco d'altronde è l'unica arma possibile per tutti i volti storici della tv e della musica nostrani, alle prese con l'ascesa di nuovi talenti pronti a insidiare il loro successo. Essere dimenticati è un attimo, è essere ricordati che fa l'impresa. Basti pensare a Orietta Berti, recentemente tornata in auge grazie a featuring azzecati e a Gerry Scotti, re di TikTok, fenomeno social tanto improbabile quanto riuscito.

Per la loro avventura sanremese, i Ricchi e Poveri hanno scelto di battere sul ferro dell'eccesso e dell'allegria anche dal punto di vista modaiolo. Dunque largo ai maxi fiocchi (quello della prima sera, firmato Vivetta; lo styling dei loro look è della brillante Rebecca Baglini), ai cuori di paillettes, al rosa. La loro canzone, come largamente anticipato dalla critica, non solo è orecchiabile ma ha anche un bel messaggio. Ovvero: cosa aspettiamo a fare che poi finisce tutto? Aspettare sì, ma non tutta la vita.

Come molti altri artisti all'Ariston quest'anno, anche i Ricchi e Poveri hanno scelto di massimizzare il megafono sanremese con attività di street marketing (un bus tutto rosa brandizzato "Ma non tutta la vita" sta girando in questi giorni a Milano) e gadget virali. Senza dimenticare, ovviamente, il Fantasanremo. Per rimanere al passo con una kermesse che, con 74 anni di vita sulle spalle, è andata paradossalmente ringiovanendosi col passare del tempo, Angela e Angelo dei Ricchi e Poveri hanno semplicemente scelto di potenziare ciò che già erano: due voci che hanno segnato le migliori serate e le più belle sessioni di karaoke di milioni di persone. Fanno parte della memoria collettiva perché le loro canzoni sono l'ingrediente segreto di tanti ricordi, di abbracci con gli amici di sempre, di note stonate gridate con perfetti sconosciuti, di attimi folli, di fine-serata epici: non poteva esserci altro palco che quello di Sanremo per celebrare questo splendido primato.

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