Ruben Vargas è mago Berlino, e che prova Rieder

3 giorni ago
Rieder

Il suo Europeo prosegue senza necessità di miracoli o anche solo guizzi. E, sia chiaro, va benone.

Il brivido che ci fa correre al 52’ non macchia una prestazione molto solida. Di nuovo molto solida.  

Annichilisce il povero Scamacca. Sia nel gioco aereo, sia in anticipo. E imposta pure bene.

Dietro perfetto. E dal momento che l’Italia glielo concede, è pure propositivo in fase di spinta.

La sua verve viene inevitabilmente smorzata sull’altare della disciplina difensiva. Maturo e quindi affidabile.

Un po’ come contro la Germania, orfano della grande giocata. Ma il suo match è un’assunzione di responsabilità totale, oltre che degno di nota sul piano atletico.  

Proprio lui, direbbe Sandro Piccinini. Lui che era stato ricoperto di insulti per aver dato il giusto pepe alla sfida. Lui che quando s’inserisce in quel modo è il verso più bello di una poesia. No, Remo, questa volta non c’è nulla di cui scusarsi.

Calma e lucidità al servizio della squadra. Trova e vede pertugi sconosciuti ai comuni mortali. Come quando accende il sinistro fatato di Vargas.

Prestazione clamorosa. Perché s’infila e punge dappertutto, con personalità e intelligenza. Sì, forse lo Stoccarda ha fatto l’affarone.

Il nostro mago Berlino! Che con la sua bacchetta prima innesca l’1-0, poi compie un prodigio. Con tanti cari saluti ai super poteri di Gigio.

Manda più volte in ambasce Mancini e Bastoni. Fa spazio. Al 24’ si mangia però un’occasione grande così.

Qualche tentennamento di troppo, giusto per dare una vana speranza agli azzurri.

Impatto sul match positivo. Dà profondità e fa respirare i compagni. Il suo torneo inizia adesso.

Firma un altro piccolo, grande capolavoro. Per quasi un’ora l’Italia - una modestissima Italia - non ci capisce nulla. Scommette su Vargas e Rieder e - pum! - trova i migliori in campo. Altri applausi.

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