Benevento e Spal retrocedono in C, il Perugia spera ancora. Bari ...
Gli umbri a -3 dal Brescia quartultimo sperano ancora nella salvezza. Ai campani non è bastato il successo sul Modena per evitare la discesa
O. Maresca - G. Spigno
13 maggio - Milano
Penultima giornata, è tempo di verdetti in Serie B. Il Bari stende la Reggina con un gol di Folorunsho e blinda il terzo posto che vale i playoff. Pareggia il Sudtirol contro il Cittadella, ora la squadra di Bisoli deve difendere la quarta posizione. Subito dietro il Cagliari supera il Palermo e si prende la quinta piazza con 57 punti. In fondo alla classifica retrocedono aritmeticamente Benevento e Spal. Non basta alla formazione di Agostinelli il successo per 2-1 contro il Modena. Sconfitta per gli uomini di Oddo contro il Parma. Il Venezia in piena zona playoff rischia con il Perugia ma vince 3-2, la squadra di Castori ha un piede in Serie C: si decide tutto il prossimo weekend. Brescia e Cosenza restano ancora in zona playout e pareggiano rispettivamente contro Pisa e Cosenza. Nessun problema per il Como che affonda 3-1 la Ternana. Nella gara tra promosse, il Frosinone batte il Genoa 3-2 e vince aritmeticamente il campionato.
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Vince ed esulta il Bari, che supera una Reggina mai doma e si prende aritmeticamente il 3° posto della classifica di Serie B. Decide il gol di Folorunsho in chiusura di primo tempo, alla prima vera occasione per la squadra di Mignani. Inserimento perfetto su invito di Esposito e 1-0. La ripresa regala qualche emozione in più: prima Hernani sfiora il pari da fermo, poi il Var annulla a Ceter il 2-0 biancorosso per un fallo dell’attaccante su Contini. Il Bari spinge per chiuderla, Esposito non trova il 2-0 e a tempo scaduto Strelec fa tremare il San Nicola andando ad un centimetro dal pari. Ultimo l’erroraccio sotto porta di Cheddira, ma vince il Bari che si piazza ufficialmente terzo in classifica.
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Gli ospiti partono fortissimo. Gliozzi impegna Andrenacci al 3’, qualche minuto dopo Mangraviti non si intende col suo portiere e rischia anche l’autogol. All’8’ Mastinu batte una punizione da oltre 25 metri, Andrenacci deve distendersi per evitare la rete. La risposta dei padroni di casa passa dai piedi di Lobojko: prima al 26’ e poi al 33’, ma Nicolas non si fa sorprendere. Ancora la squadra di Gasteldello con Bisoli di testa al 39’, palla alta. Nella ripresa il Brescia va in vantaggio proprio con capitan Bisoli: Rodriguez crossa per il centrocampista, che si coordina e batte il portiere avversario. Gliozzi spara alto al 57’, pure Torregrossa spreca. Fino al 79’ pochi lampi, poi Morutan dalla destra fa partire un ottimo cross per la testa di Masucci che insacca: è 1-1. I toscani sperano ancora nei playoff, per il Brescia si decide tutto all’ultima giornata.
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Gli uomini di Ranieri non si fanno attendere, al 9’ Pavoletti servito da Lapadula va vicinissimo al gol con un tiro dall’interno dell’area parato da Pigliacelli. Gol evitato, gol fatto. Dall’altra parte del campo sugli sviluppi di un corner, Segre è il più veloce di tutti ad anticipare Radunovic: vantaggio rosanero al 16’. Meno di dieci minuti e arriva l’1-1 firmato Deiola: Nandez riceve su fallo laterale, fa partire il cross dalla destra, il difensore la piazza e firma il pari. Tutino ha una buona chance al 35’, ancora Deiola sfiora la doppietta con un colpo di testa al 40’. Nella ripresa Verre prova a portare in vantaggio i suoi, Radunovic para. Al 56’ Marconi già ammonito rimedia il doppio giallo per un tackle su Nandez. E il Cagliari sfrutta la superiorità numerica: Pavoletti di testa al 58’ impegna Pigliacelli. Al 64’ nessuno ferma Lapadula, l’attaccante stende Mateju con una finta dal limite e calcia di sinistro nell’angolino. I sardi gestiscono il vantaggio, sfiorano anche la terza rete al 79’ con Goldaniga di testa. Finisce così, il Palermo resta in lotta per i playoff, il Cagliari sale al quinto posto.
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Ritmi bassi nei primi minuti, le squadre fanno fatica a trovare gli spazi giusti. Al 20’ la prima occasione è di Cutrone che tira al volo su un cross di Binks, Iannarilli devia in angolo. È un rigore a cambiare il risultato: al 31’ ancora Binks atterra Falletti, sul dischetto ci va Favilli che spiazza Gomis. Nel secondo tempo un altro episodio segna la storia di questa partita: cross da sinistra ricevuto da Vignali che la piazza nell’angolino. L’arbitro rivede l’azione al Var per un presunto tocco di mano di Da Cunha, ma è tutto regolare. Di male in peggio per la formazione di Lucarelli: Agazzi stende Chajia, doppia ammonizione e ospiti in dieci. Passano due minuti e arriva pure il raddoppio del Como. Da Cunha su punizione con una deviazione della barriera beffa il portiere avversario. Gli ospiti faticano a reagire e al 76’ arriva il terzo gol dei padroni di casa: Chaija corre in contropiede e buca Iannarilli di destro.
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Al 9’ Vazquez trova le mani di Pomini dopo una conclusione forte ma centrale. Al 23’ Chichizola salva il risultato dopo una bagarre in area: tira Dalle Mura, Moncini ci mette il tacco, il risultato non cambia. Ancora il portiere degli ospiti costretto agli straordinari pochi minuti più tardi, tocca in angolo una buona punizione di Maistro. Estevez e Man rispondono al 37’, il portiere della Spal non si fa superare. Poi al 41’ Tunjov ci prova, il pallone finisce alto. Quante occasioni nel secondo tempo: al 63’ Mihaila si fa murare da Meccariello e Pomini salva, al 66’ Moncini non impensierisce Chichizola, due minuti dopo Sohm in area trova l’opposizione decisiva del solito Meccariello. Il primo gol della sfida arriva soltanto al 74’ su rigore: Zanimacchia colpisce il palo, Meccariello stavolta sbaglia ed entra in ritardo su Camara. L’arbitro indica il dischetto, ci va Vazquez: decima rete in campionato per lui. Tensione nel finale, i tifosi lanciano fumogeni in campo e il direttore di gara interrompe momentaneamente la partita. Si riprende, ma il risultato non cambia. È Serie C per la formazione di Oddo, resta vivo l’obiettivo quarto posto per il Parma.
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Per gran parte del primo tempo succede poco, i due portieri non sono mai impegnati. La prima vera occasione della partita arriva al 34’ sulla testa di Mazzocchi, il pallone però è distante dal palo. Nella ripresa cambia tutto, la squadra di Gorini ha un’altra marcia e riparte. Un’azione perfetta buca la difesa avversaria: tacco di Magrassi, tacco di Ambrosino, la palla arriva ad Antonucci che batte Poluzzi con un tiro angolato. Il Sudtirol sfiora il pari al 62’ con Rover e Odogwu, è proprio l’attaccante classe ’91 con un’incredibile rovesciata in area di rigore a firmare l’1-1 al 69’. Il risultato resta in bilico, all’89’ Maistrello cade in area toccato da Zaro. L’arbitro assegna il penalty, poi richiamato dal Var annulla la decisione. Termina in parità, per il Cittadella non è ancora finita: i playout restano un rischio.
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Pronti via, dopo pochi secondi il Cosenza sblocca: calcio d’angolo ospite, D’Orazio salta più in alto di tutti e porta i rossoblù in vantaggio. L’avvio si conferma elettrico, perché all’8’ l’Ascoli accarezza il pari con una zuccata di Forte di poco sopra la traversa. Al 25’ Finotto serve a Marras un assist perfetto solo da spingere in rete per il raddoppio del Cosenza ma l’attaccante spara incredibilmente sugli spalti. E poco più di 10’ più tardi l’Ascoli agguanta il pari con un gol mostruoso di Buchel: missile al volo dalla distanza e 1-1. In chiusura di primo tempo Dionisi sfiora il 2-1. Nella ripresa calano i ritmi, ma all’ora di gioco è ancora il portiere Micai il protagonista che nega a Proia il vantaggio bianconero. Poi sfiora il gol Meroni, ma la palla gol più importante arriva all’86’: Lungoy devia con la testa un tentativo di Caligara e centra la traversa.
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Al 10’ Tessmann sfiora il palo con una punizione dal limite, quattro minuti più tardi Pohjanpalo si divora un gol praticamente davanti al portiere. La rete che sblocca il risultato ha la firma di Pierini: al 26’ dribbla con una veronica l’avversario e fa partire un destro che si stampa all’incrocio. Di Serio prova a pareggiare i conti al 35’, Joronen gli chiude lo spazio. Carboni rimette la partita sui binari giusti per i padroni di casa, al 42’ di testa su calcio d’angolo realizza il 2-0. Poco prima dell’intervallo, Di Carmine lamenta un contatto in area con Carboni, Casasola tira fuori. L’arbitro però non assegna il rigore dopo un silent-check del Var. Gioca soltanto la squadra di Vanoli e al 60’ arriva pure il 3-0: Pohjanpaolo in area serve Ellertsson che piega le mani di Abibi. Al 64’ Luperini prova ad accorciare, servito bene da Di Carmine sulla respinta di Joronen arriva il 3-1. Se al 74’ Abibi salva su Ellertsson, cambia ancora il risultato al 78’: Hristov fa cadere Lisi in area, per l’arbitro è rigore. Casasola non sbaglia e trova il 3-2. La partita è riaperta, sale la tensione negli ultimi minuti e all’88’ scoppia la rissa: espulso Casasola. Finisce così, il Venezia spera ancora nei playoff. Ultima chiamata per il Perugia terzultimo con 36 punti, il Brescia è davanti a +3. Deve vincere con il Benevento già retrocesso alla prossima e sperare nel k.o. degli uomini di Gastaldello.
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Una vittoria amarissima. Il Benevento batte il Modena ma retrocede ugualmente in Serie C. Apre le danze il solito Davide Diaw, che approfitta di una ripartenza perfetta di Kubica bravo ad offrirgli l’assist per il momentaneo 0-1. Alla mezz’ora però agguanta il pari la squadra di Agostinelli grazie a un mancino preciso di Camillo Ciano. È il Benevento a cercare con più insistenza il 2-1, che allo scadere del primo tempo ribalta il Modena: mischia in area gialloblù, Glik rimette dentro per Foulon che spara in porta e fa 2-1. A quel punto il destino del Benevento non dipende più dalla squadra gialloblù, che aspetta notizie dagli altri campi. Non confortanti, perché i sanniti restano ultimi nonostante la vittoria e retrocedono in Serie C.
Frosinone-Genoa 3-2
A Frosinone è festa grande. Nella sfida tra la prima e la seconda della classe, i gialloblù superano il Genoa 3-1 e vincono aritmeticamente il campionato. Una partita accesa fin da subito, sbloccata al 14’ da un eurogol di Badelj: cross di Sabelli respinto fuori, stop e bordata all’incrocio del croato per il momentaneo vantaggio rossoblù. Al 28’ rovina tutto Bani con un intervento tanto brutto quanto inutile su Borrelli. Richiamato al monitor, l’arbitro Miele estrae il rosso per il difensore e comanda calcio di punizione. Batte Mazzitelli che pesca l’incrocio dei pali, fa subito 1-1 e mette in discesa la gara per il Frosinone. La squadra di Grosso sfrutta la superiorità numerica e allo scadere del primo tempo ribalta il punteggio grazie al gol di Boloca. Nella ripresa il Genoa non molla e si rende pericoloso con Aramu ed Ekuban, poi Borrelli sfiora il tris ma un intervento super di Martinez cancella il 3-1. Un gol solo rimandato, perché al 77’ è proprio Borrelli a chiudere i giochi: affondo sulla sinistra di Rohden e tap-in dell’attaccante gialloblù. Al 92’ c’è spazio per il 10° centro in campionato di Gudmundsson, poi allo Stirpe esplode la festa. Il Frosinone è campione, il Genoa chiude la sua ultima trasferta con una sconfitta indolore.
13 maggio 2023 (modifica il 13 maggio 2023 | 18:27)
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