Roberto Bolle: «Venite a danzare con me, è una gioia immensa ...

Il celebre primo ballerino della Scala sarà protagonista a Milano di un weekend ricco di eventi aperti al pubblico

Roberto Bolle - Figure 1
Foto TV Sorrisi e Canzoni
Roberto Bolle con Nicoletta Manni, prima ballerina della Scala

Monica Agostini 7 Settembre 2023 alle 08:06

Non si ferma mai, Roberto Bolle. Da poco tornato da un tour in Australia, sta già definendo gli ultimi dettagli di “OnDance”, la manifestazione da lui organizzata che si tiene a Milano dal 7 al 10 settembre, dove si può prendere parte (o solo assistere) a lezioni di ballo, a serate danzanti, incontri e guardare film sul tema.

Quali sono le novità di questa edizione?«Prima di tutto “traslochiamo” da piazza Castello a piazza del Duomo, il cuore della città. Questa sarà la nostra sede principale. Le giornate inizieranno la mattina alle 8 e andranno avanti fino a tarda sera. Ogni giorno ci saranno tante possibilità per avvicinarsi alla danza. Questo è il mio obiettivo: che le persone siano curiose di provare qualche stile nuovo. Ci sarà l’imbarazzo della scelta!».

Con quali discipline ci si potrà cimentare?«Iniziamo con lo yoga e con uno stretching abbastanza semplice, fino a sperimentare coreografie contemporanee di swing, tango, hip hop, per arrivare poi al flamenco e alla danza storica. Noi vogliamo essere un aiuto, un punto d’unione con il mondo della danza».

Che età hanno le persone che partecipano?«Andiamo dai 7 anni fino a oltre 60. È bello vedere la voglia di ognuno e la libertà con cui provano, senza timore di giudizi. E facciamo sempre il pieno di partecipanti».

In quanto tempo sono andati esauriti i biglietti per la sua lezione “Ballo in bianco”?«Credo che siano bastate poche ore per terminare i 2.300 posti disponibili. Ma piazza Duomo è quello che è (ride): per quanto grande non è abbastanza grande, avrebbe dovuto essere il doppio! Questo è il secondo anno in cui la propongo, e l’entusiasmo del pubblico ci ha travolto».

Che cosa succederà?«È un’ora alla sbarra, con tutti i partecipanti vestiti in bianco. Al centro ci sarà una pedana dove ci sarò io accompagnato da una pianista della Scala e da Nicoletta Manni, prima ballerina della Scala che eseguirà la lezione con me».

Perché ha scelto proprio la sbarra?«Perché ogni ballerino, a qualunque livello, inizia la sua giornata di allenamento alla sbarra. Questo diventa un luogo sacro per noi, un rito da affrontare».

La novità è che andrà in diretta tv...«Esatto, su Rai1 alle 9.40 di domenica 10. Sarà qualcosa di veramente unico e sono felice che così la danza entri nella vita delle persone. Francesca Fialdini narrerà quello che accade, facendo capire al pubblico il significato del ballo nel nostro Paese. E tirerà fuori tante curiosità».

Per esempio?«Racconterà come nascono le scarpette a punta e il tutù e perché la lingua della danza è il francese. Poi ci saranno ballerini che narreranno dei loro aneddoti».

Che cosa le piace di questa lezione?«Lo scorso anno mi ha colpito molto l’ordine, l’educazione e il rispetto di questi ragazzi in piazza. Sono valori davvero importanti per le giovani generazioni. Un luogo così ampio gremito di gente può diventare un grande caos e non sapevo come l’avrei affrontato. Mi chiedevo se si sarebbe capito, se tutti avrebbero sentito. È andata molto meglio di quello che pensassi».

Come sono i ragazzi d’oggi, diversi da quando ha iniziato lei a danzare?«La disciplina e il rispetto per gli insegnanti sono immutati tra le generazioni. Questo mi rassicura molto».

Le serate danzanti saranno dedicate a tango, swing e balli latino-americani. Sono tutte discipline che pratica?«No, ma mi piacerebbe. Riesco a muovere dei passi se mi insegnano una coreo- grafia. Amerei tantissimo saper ballare il tango: sono stato in Argentina da poco e mi affascina molto come loro riescano a improvvisare. Oltretutto è una disciplina che si può fare a qualunque età».

Quando ha iniziato a danzare?«A 7 anni, in scuole private, a 12 sono passato alla Scala».

C’è qualche esercizio che ha sempre amato fare, e altri che svolge a fatica?«Ho sempre amato fare gli esercizi più lenti, gli adagi, mentre gli esercizi veloci sono sempre stati ostici perché ero più alto rispetto agli altri ragazzi».

Si allena ogni giorno anche ora?«Certo. Anch’io ho un insegnante che mi corregge e mi dice come fare gli esercizi. Spesso le persone rimangono stupite quando lo scoprono, ma bisogna sempre migliorarsi».

E per quante ore al giorno?«Dipende, da cinque ore, se si prova un balletto che si conosce già, fino alle otto ore se si deve imparare uno spettacolo nuovo».

Le vacanze esistono?«Sì. È importante fermarsi almeno una volta all’anno, anche se fermarsi completamente è difficile, c’è sempre una parte di movimento nelle mie giornate. Mi piace molto fare vacanze al mare: gli esercizi in acqua e un po’ di stretching aiutano a sentire il fisico in maniera migliore. Si trova un punto di equilibrio che facilita la ripresa dopo».

La musica che ha ascoltato di più in questo ultimo periodo?«I Bee Gees: non sono molto recenti come gruppo ma vengo da un tour in Australia proprio nelle loro zone e li sentivo spesso!».

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