Roberto Mancini si è dimesso da Ct: uno dei motivi il taglio dei suoi ...
Clamorosa decisione del Ct azzurro che lascia la Nazionale come confermato con un comunicato ufficiale da parte della Figc. Le dimissioni, presentate nella serata di sabato 12 agosto, sono frutto di un periodo molto delicato per l'ex Ct culminato con la riorganizzazione voluta da Gravina che, nonostante abbia riservato un ruolo di coordinatore a Mancini, lo ha privato di fatto di tutti i suoi storici collaboratori
NAZIONALE, DIMISSIONI DI MANCINI: NEWS LIVE E SOSTITUTI
La Nazionale sconvola da un clamoroso terremoto azzurro: Roberto Mancini si è dimesso e non è più il Ct dell'Italia. Una decisione clamorosa, confermata in tarda mattinata con una nota ufficiale della Figc: "La Federazione Italiana Giuoco Calcio comunica di aver preso atto delle dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ricevute ieri nella tarda serata", si legge nella nota. "Si conclude, quindi, una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; in mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra. Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a UEFA Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la FIGC comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo CT della Nazionale". Tra le prime ipotesi, non sono da escludere gli svincolati Spalletti e Conte, ma anche nomi più legati all'Italia come Cannavaro e De Rossi.
Ma perché Mancini si è dimesso? Sebbene siano state una sorpresa un po' per tutti, in realtà le dimissioni di Mancini arrivano solo apperentemente come un fulmine a ciel sereno. Già al termine della Nations League, dopo la sconfitta in semifinale contro la Spagna, il clima non era più serenissimo a Coverciano e il Ct si era lasciato sfuggire più di qualche indizio sulla sua insofferenza rispetto al ruolo che doveva e voleva ricoprire per riuscire a risollevare le sorti di una Nazionale che dopo la vittoria dell'Europeo a Wembley era impegnata in un lungo e complesso periodo di ricambio generazionale. Poi, però, la vera goccia che probabilmente ha fatto traboccare il vaso azzurro, ovvero la riorganizzazione federale voluta da Gravina che ha traformato l'intero organigramma di tutte le Nazionali, dalla maggiore all'ultima delle under, consegnando a Mancini il ruolo di coordinatore di tutto il calcio azzurro e di responsabile tecnico, oltre che della Nazionale maggiore, anche dell'Under 21 e dell'Under 20. Una mossa voluta da Gravina per responsabilizzare ancora di più l'oramai ex Ct, che però ha avuto l'esatto effetto contrario: Mancini, infatti, è stato "privato" di quasi tutti i suoi collabortori storici, quelli che l'hanno aiutato a condurre gli Azzurri sul tetto d'Europa, tranne il solo Salsano, unico rimasto nel nuovo staff della Nazionale: via Evani, Nuciari e Lombardo (diventato allenatore dell'Under 20), dentro Bollini, Barzagli e Gagliardi. Una mossa che ha fatto sentire l'allenatore ancora più solo e ha aumentato i malumori dell'ex allenatore, tra le altre, di Inter e City. Che ora lascia la Nazionale a meno di un mese da due impegni decisivi per centrare la qualificazione ai prossimi Europei, che si giocheranno in Italia, contro Macedonia e Ucraina.
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