Romania-Kosovo, caos e partita sospesa dopo cori pro Serbia: la ...
Partita movimentata tra Romania-Kosovo. Il match, svoltosi nella serata di ieri all'Arena Nationala di Bucarest e valido per la 5^ giornata di Nations League, è stato caratterizzato da un finale incandescente. I giocatori della squadra kosovara hanno infatti abbandonato il campo dopo che i tifosi locali hanno intonato cori ed esposto bandiere pro Serbia. L'arbitro ha poi fischiato la fine del match confermando lo 0-0 che è valso la promozione alla Romania. Diverse scintille anche in campo, in particolare tra il capitano della nazionale kosovara Amir Rrahmani e il centrocampista romeno del Cagliari Razvan Marin. Lo stesso difensore del Napoli che ha poi ribadito la questione in conferenza stampa: "Questo è troppo. Tutti devono sapere che il Kosovo è Kosovo".
Animi accessi all'Arena Națională di Bucarest durante la sfida tra Romania-Kosovo, valida per la 5^ giornata di Nations League. Verso il finale di partita, infatti, i tifosi locali hanno intonato cori ed esposto bandiere pro Serbia con i giocatori del Kosovo che hanno deciso di abbandonare il campo. La partita è stata inizialmente sospesa, poi – dopo circa mezz'ora – l'arbitro ha fischiato la fine confermando il pareggio e dando di fatto la promozione ai padroni di casa. Lo 0-0, infatti, permette alla Romania di essere promossa in Lega B di Nations League.
Prima dell'abbandono del campo, erano già nate diverse scintille tra i giocatori. Tra questi il capitano del Kosovo e difensore del Napoli Rrahmani e il centrocampista romeno del Cagliari Marin. La UEFA ha affermato che avrebbe comunicato "ulteriori informazioni a tempo debito".
Diversi gli "italiani" in campo: Rrahmani (Kosovo, Napoli), Vojvoda (Kosovo, Torino), Razvan Marin (Romania, Cagliari), Marius Marin (Romania, Pisa), Man (Romania, Parma), MIhaila (Romania, Parma). Tra gli ex Serie A Dragusin, Dragus e Muriqi.
"Questo è troppo", ha detto in seguito Rrahmani in una conferenza stampa. "Tutti devono sapere che il Kosovo è Kosovo, o il Kosovo è Albania. Tutto qui. È qui che finisce".
Il Kosovo ha dichiarato l'indipendenza dalla Serbia nel 2008 ed è stato riconosciuto da oltre 100 paesi, ma non dalla Romania. Oltre il 90% della popolazione del Kosovo è di etnia albanese e i sondaggi d'opinione hanno mostrato un sostegno schiacciante nel paese all'unificazione degli stati confinanti.
Situazione non del tutto nuova, considerando che già lo scorso anno, nel settembre 2023 per la precisione, la sfida tra queste due nazionali – valida per le qualificazioni a Euro 2024 – era stata sospesa 15 minuti dopo l’inizio per uno striscione ("Il Kosovo è Serbia") esposto dai tifosi della Romania. Solo dopo che lo striscione venne rimosso dagli spalti, la nazionale kosovara riprese a giocare. La federazione calcistica rumena, in quella circostanza, venne sanzionata dalla UEFA con una multa e con un turno a porte chiuse.