Processo Open Arms, la difesa chiede l'assoluzione per Salvini ...

6 ore ago
Salvini

E' stata rinviata al 20 dicembre l'udienza del processo Open Arms a Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio, per aver trattenuto per giorni 147 migranti a bordo della nave Open Arms nell'agosto del 2019. 

Lo ha reso noto il presidente della Corte Roberto Murgia, al termine dell'arringa della difesa nell'aula bunker del Pagliarelli di Palermo. In quella data sono previste le eventuali controrepliche e poi la camera di consiglio per emettere il verdetto. L'accusa ha chiesto nelle scorse udienze la condanna a 6 anni per il ministro ai Trasporti, allora ministro dell'Interno. La difesa ha chiesto l'assoluzione “perchè il fatto non sussiste”.

"Nell'agosto del 2019 il ministro Salvini stava combattendo una battaglia, ma certamente non contro i migranti che sono stati assistiti e tutelati. Una battaglia contro chi confonde le pretese e i diritti, ma usare a sproposito il termine diritto è molto pericoloso: non esiste il diritto di ‘bighellonare’ o di scegliere come, quando e dove fare sbarcare i migranti e quali; non esiste il diritto di ignorare offerta d'aiuto", ha detto l'avvocato Bongiorno, chiudendo la sua arringa in difesa di Salvini.

La scorta alla pm

Intanto, dopo la valanga di insulti e minacce social, seguite alla richiesta di pena fatta dalla Procura di Palermo, è stata assegnata la scorta alla pm Giorgia Righi, una delle magistrate che rappresenta l'accusa. Righi, che fa anche parte della Direzione Antimafia, era l'unica del pool a non essere ancora tutelata. 

L'accusa: “I diritti umani devono prevalere”

"C'è un principio chiave - aveva detto il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria, nell'aula bunker del carcere Pagliarelli - non discutibile: tra i diritti umani e la protezione della sovranità dello Stato sono i diritti umani che nel nostro ordinamento, per fortuna democratico, devono prevalere".

"La persona in mare è da salvare, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar, anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso", ha aggiunto il magistrato, sottolineando che quello in corso non è un processo politico: "È pacifico che qui di atto politico non c'è nulla. Sono stati compiuti atti amministrativi, il rilascio di un pos è un atto amministrativo, gli atti politici sono caratterizzati da requisiti ben precisi". 

"Si è sostenuto che Open Arms dovesse restituire i migranti alla Guardia costiera libica -ha proseguito Ferrara-. L'operazione di soccorso non si conclude con il mero intervento in una situazione di pericolo, ma con la fase di sbarco: gli Stati hanno l'obbligo di intervenire e rispettare le normative europee in termini di immigrazione".

Valditara, “Solidarietà a Salvini, atto doveroso”

In piazza Politeama a Palermo, si è svolta una manifestazione della Lega per solidarietà a Matteo Salvini.

"Credo di essere un cittadino libero che va dove ritiene di dovere andare. Manifestare la solidarietà a Matteo Salvini credo sia un atto doveroso per chi crede nella sua politica". Così il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto dell'opportunità della partecipazione di un ministro alla manifestazione di solidarietà, organizzata dalla Lega, a Matteo Salvini imputato nel processo Open Arms. 

In piazza anche Roberto Calderoli oltre a parlamentari nazionali e regionali della Lega e alcuni cittadini militanti del Carroccio.

L’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno

"I confini, e lo dico convintamente  contrariamente a quanto qualcuno pensa, lungi dall'essere strumenti di discriminazione, sono lo scudo della pace e se non ci fossero  regnerebbe il caos. Chiedo per Matteo Salvini l'assoluzione perché il fatto non sussiste". Così l'avvocata Giulia Bongiorno ha concluso il  suo intervento dell'arringa difensiva al processo Open Arms.

Precisi e dettagliati i passaggi dell'avvocato Bongiorno. Una memoria di 296 pagine.

“Innumerevoli rifiuti a occasioni di sbarco”

"Si contesta al ministro Salvini di avere rifiutato di individuare il Pos dimenticando che a due ore dall'ingresso nelle acque territoriali italiane è stato dato un Pos, esattamente alle 3 e 23 del 15 agosto. Di rifiuti ce ne sono stati tanti, ma non da Salvini. Dimostreremo che a Open Arms sono state date innumerevoli possibilità di sbarcare i migranti ma non sono state accolte e quindi innumerevoli rifiuti". 

“Ong esultava non per lo sbarco, ma perché è caduto Salvini”

"Dobbiamo uscire dalla logica dei soli diritti, una cosa è il diritto, una cosa è la pretesa. Il diritto allo sbarco non si discute, ma non si può scegliere dove, come, con chi, quando. C'è un video che rende chiara la situazione: siamo il 20 agosto a bordo della Open Arms: sono tutti felici non perché sbarcano, ma perché è caduto il ministro Salvini. Nel video si sente un commento in spagnolo sul motivo della gioia. A farlo è l'odierna parte civile Oscar Camp".

“Con Lamorgese migranti in nave per due settimane”

"Nel governo Conte 2, di cui Salvini non faceva parte, l'indirizzo del prima redistribuire, poi far sbarcare è continuato. Con il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese i migranti rimasero sulla nave anche due settimane, lo ha confermato in aula l'attuale ministro Piantedosi. Persino con il governi Draghi e Meloni trascorsero fino a 16 giorni dal soccorso allo sbarco".

"Il Tar non annullò il divieto di ingresso"

“Abbiamo documentato il viaggio di Open Arms perché a mio avviso per capire bene cosa succede dopo bisogna partire da cosa voleva Open Arms: è impossibile ipotizzare una competenza dell'Italia rispetto a questi eventi, in nessun momento li coordinavamo noi. Il 14 agosto il Tar gli ha permesso di entrare in acque territoriali, ma questo provvedimento non annulla né sospende il divieto di transito né boccia il provvedimento emesso: è impossibile affermare ciò, l'unico obiettivo del provvedimento era consentire l'ingresso nelle acque territoriali per favorirne temporaneamente l'assistenza in attesa delle discussioni successive. Lo stesso divieto prevedeva che il passaggio di Open Arms non si poteva ritenere non inoffensivo: l'Italia era chiamata solo a fornire assistenza, non si parlava di obbligo di sbarco”.

“Conte in disaccordo solo su minori”

“Non ho mai parlato di processo politico, ma è necessario capire i contesti politici. E allora la lettera che Conte scrive al Corriere della Sera nel 2019, in piena crisi di governo e col caso Open Arms aperto, non è un modo per mollare Salvini. Conte, infatti, esclude categoricamente che la sua volontà fosse di far sbarcare i migranti e distingue quel che vuole per i minori da quel che vuole per gli altri. E fa capire di non aver mai detto che i migranti potevano scendere".

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