Processo Open Arms, Salvini assolto: "Il fatto non sussiste"

6 ore ago

Salvini assolto: "Il fatto non sussiste". È questa la sentenza del processo Open Arms che a Palermo vedeva imputato il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver impedito per giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola nell'agosto del 2019. Per Salvini, allora ministro dell'Interno, l'accusa aveva chiesto sei anni di reclusione. Accolta dunque la richiesta della difesa.

Salvini - Figure 1
Foto Rai News

“Sono felice dopo tre anni hanno vinto il buon senso e l'Italia” ha commentato il ministro subito dopo la lettura della sentenza, sottolineando: “Il tribunale ha detto che abbiamo fatto il nostro dovere”. Il ministro ha anche detto che “la sentenza non assolve solo me ma una idea di Paese”.

Anche la premier, Giorgia Meloni, ha commentato la sentenza: “Dimostrata l'infondatezza delle accuse a Salvini, difendere i confini non è mai un crimine”.

"C'è un giudice a Palermo! Un abbraccio a Matteo Salvini". Così l'altro vicepremier, il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani.

In una diretta social di ieri sera il Ministro aveva detto: “Mi sento un po' come nella canzone di Venditti ‘Notte prima degli esami’, però sono assolutamente felice e orgoglioso di quello che ho fatto".

Legale parte civile: "Attendiamo motivazioni, poi forse faremo appello"

"Attendiamo le motivazioni di questa sentenza. Siamo curiosi di capire perché è decaduto anche il reato di rifiuto d'atti d'ufficio". Lo ha detto il legale di parte civile Michele Calantropo dopo l'assoluzione di Matteo Salvini. "Vedremo se appellare la sentenza, prima dobbiamo leggere le motivazioni", dice. 

Matteo Salvini arriva all'aula bunker per la sentenza Open Arms (ANSA)

Le tappe della vicenda

La vicenda è iniziata nell'estate del 2019, quando durante il governo Conte c'è stato un braccio di ferro tra governo e ong per lo sbarco dei migranti. Il 1 agosto la OpenArms, ong catalana, soccorre 124 migranti in acque internazionali e chiede l'assegnazione di un porto sicuro. Italia e Malta lo negano. Il 9 agosto gli avvocati della ong fanno ricorso al tribunale dei minori che verranno fatti scendere tre giorni dopo. Alla Open Arms viene chiesto di andare in Spagna, stato di bandiera della nave. Ma il comandante sulla base delle norme internazionali chiede il porto sicuro più vicino e resta davanti Lampedusa. Intanto vengono soccorse altre 39 persone mente il TAR del Lazio sospende il divieto di ingresso ordinato dal ministro dell’Interno. La ONG presenta anche un esposto alla procura di Agrigento. 

Scesi i più vulnerabili sulla nave restano ancora 88 migranti: dopo 18 giorni in mare la situazione è diventata insostenibile con problemi igienico sanitari e la tensione alle stelle: tanto che una decina di giovani si gettano a mare sperando di raggiungere Lampedusa a nuoto. Il 20 agosto, l'allora procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio sale a bordo e ordina lo sbarco immediato. Subito dopo, la procura di Agrigento iscrive il ministro dell’Interno nel registro degli indagati. Le carte in seguito trasmesse per competenza al tribunale dei ministri di Palermo che formula per Matteo Salvini l’imputazione di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. A differenza della precedente richiesta sul caso Diciotti, il Senato autorizza a procedere:  il 17 aprile 2021 il gup dispone il rinvio a giudizio e il 15 settembre comincia il processo.  

La Lega era pronta alla mobilitazione

Presenti in aula bunker erano anche alcuni membri della Lega tra cui il ministro dell'Istruzione Valditara: "Sono qui perché sono amico di Matteo Salvini per dargli la mia vicinanza e la mia solidarietà in questo momento". C'erano anche Claudio Durigon, vice segretario della Lega, e il parlamentare leghista Alessandro Morelli. 

Le accuse mosse al ministro riguardano il blocco dello sbarco di 147 migranti nell'agosto 2019. Secondo la difesa  dell'allora ministro dell'Interno, Open Arms avrebbe immediatamente dovuto "dirigersi verso Spagna, Malta o Tunisia". Invece, si legge nella ricostruzione di parte leghista, "il comandante ha deliberatamente scelto l’Italia quale luogo di attracco e sbarco", rifiutando "uno sbarco di un gruppo di migranti offerto da Malta" e rifiutando "l’assistenza offerta dalla Capitaneria di Porto italiana che si era detta disponibile ad accompagnare la nave verso la Spagna, prendendo a bordo alcuni immigrati.

Elon Musk e il gruppo dei Patrioti postano sui social in solidarietà del Ministro 

I membri del partito di Salvini non sono stati gli unici a protestare per il processo in corso. Da Bruxelles il gruppo dei Patrioti, di cui la Lega fa parte, ha pubblicato un video in cui gli alleati, fra cui il Presidente dell'Ungheria Viktor Orban, manifestano con magliette ironiche con il volto Matteo Salvini e la scritta "Colpevole". Anche l'imprenditore Elon Musk, ritwittato da Salvini, commenta su X: “è una follia che il Ministro sia processato per difendere l'Italia”. 

Dopo la richiesta di condanna a sei anni al processo sulla vicenda Open Arms, Matteo Salvini aveva pubblicato un video sui social che tutt'ora è fissato in alto sui suoi profili. Il vicepremier nell'ormai famoso video parla su uno sfondo scuro, spiegando le sue ragioni e chiamando a raccolta i militanti.

Leggi di più
Notizie simili