Sanremo 2025, i sette fantastici nomi per il dopo Amadeus: chi sarà ...
I vertici Rai non fanno che tesserne le lodi: i portavoce lo definiscono «il padrone del Festival». Ma Amadeus sembra fermo nella decisione di riconsegnare le chiavi dell’Ariston, dopo cinque edizioni trionfali: «Chi arriverà dopo di me farà il suo Festival. Gli augurerò di farlo bene, perché amo Sanremo e non potrei mai desiderare il contrario», dice.
L'era AmadeusA meno di clamorosi ripensamenti, dunque («Il momento critico sarà ad agosto, se passiamo agosto sarà sicuro che non torna», scherza Fiorello), ieri si è ufficialmente chiusa l’era Amadeus del Festival: c’è da scommettere che dopo i record conquistati l’ex dj passi in un modo o nell’altro all’incasso (e se rilanciasse il Festivalbar, rispolverando il marchio?), ma il suo futuro non è a Sanremo.
Il totonomiLe scommesse sul successore sono aperte. La fumata bianca potrebbe non arrivare a stretto giro: quando nel 2017 Carlo Conti rassegnò le dimissioni dopo tre edizioni di successo, fu solo a settembre che la Rai ufficializzò la decisione di affidare la guida della kermesse a Claudio Baglioni. Tra i tanti nomi in ballo, il primo che viene in mente è proprio quello di Carlo Conti. A Sanremo il 62enne conduttore fiorentino è di casa: ne ha condotti tre, nel 2015, nel 2016 e nel 2017, avviando quel lavoro di “svecchiamento” proseguito da Baglioni e portato a compimento da Amadeus. È uno dei professionisti più esperti dell’azienda e la musica la conosce bene, da ex dj: «Se la Rai mi chiedesse la disponibilità a rifare il Festival, mi metterò seduto e cercherò di capire», fa sapere.
Il managerPotrebbe candidarsi anche Antonella Clerici: la 60enne regina del mezzogiorno di Rai1, popolarissima e familiare, condusse il Festival nel 2010. Ad affiancarla come direttore artistico c’era Gianmarco Mazzi, oggi sottosegretario alla Cultura ma in passato più volte deus ex machina della kermesse (prima di Clerici nel 2005 e nel 2009 aiutò Paolo Bonolis, nel 2006 Giorgio Panariello, nel 2011 e nel 2012 Gianni Morandi): il 63enne manager veronese in questi giorni è stato avvistato a fare colazione nello stesso hotel sanremese di Amadeus, il Globo, insieme a Ferdinando Salzano, che con la sua Friends&Partners ha in mano buona parte della musica italiana.
La lineaAmbienti vicini al sottosegretario fanno però sapere che durante l’incontro si sarebbe parlato di altro: un evento-tributo a Fabrizio De André a Genova, a giugno. I discografici chiedono di avere voce in capitolo nelle scelte Rai: «Noi ci aspettiamo che la Rai scelga una figura capace di portare avanti la linea di Amadeus. La figura del conduttore può anche non coincidere con quella del direttore artistico, che però dovrebbe conoscere la discografia», dice Enzo Mazza di Fimi, Federazione Industria Musicale Italiana, che rappresenta 2.500 imprese tra cui le major Universal, Sony e Warner. E se a spuntarla fosse Laura Pausini? La carriera della popstar romagnola, 49 anni, vincitrice nel 2006 di un Grammy Award, partì proprio da Sanremo, nel 1993: la Rai le diede fiducia già nel 2022, affidandole la conduzione dell’Eurovision Song Contest, con Alessandro Cattelan e Mika. A proposito di Cattelan: l’ex conduttore di X Factor nelle gerarchie della Rai è stato superato dal lanciatissimo Stefano De Martino, 34 anni, che con il suo Bar Stella su Rai2 ha dimostrato di essere un performer versatilissimo. A Sanremo questa settimana si è ripresa lo scettro di signora del varietà Lorella Cuccarini, che il Festival lo condusse nel 1993 al fianco di Pippo Baudo. È in cerca del suo, di scettro, Alessia Marcuzzi: Fiorello questa settimana ha voluto la 51enne conduttrice di Boomerissima con sé a Viva Rai2. Un modo per farle respirare l’aria della Città dei Fiori?
L’outsiderUn outsider potrebbe essere Gerry Scotti, 67 anni, un passato in radio proprio come Amadeus e Conti. C’è un problema: è un uomo Mediaset. Da giugno potrebbe non esserlo Paolo Bonolis, il cui contratto con il Biscione è in scadenza. Il 62enne conduttore romano ha detto di essere disposto a tornare al Festival solo se la Rai gli consentisse di portarlo fuori dall’Ariston, «per renderlo ancora più evento». Che poi è pure l’idea del suo agente Lucio Presta, che fino a un mese fa condivideva con lo stesso Amadeus. E se il prossimo fosse a tutti gli effetti l’anno zero del Festival?