Santa Rosalia, la dura omelia di Lorefice: "Città deturpata ...

11 giorni ago

Redazione 05 settembre 2024 06:48

Santa Rosalia - Figure 1
Foto PalermoToday

"Noi tutti conosciamo le ferite delle nostre città e in esse delle nostre case, come anche quelle del pianeta, della 'casa comune'. Nella città troppe sofferenze, troppe morti, le più assurde, come è assurda l'eliminazione di uomini giusti per mano mafiosa o per violenza domestica. Per uscire dalla noia oggi si uccide o si appicca il fuoco, per emanciparsi si alza la mano contro quelli della stessa casa. Le vite dei nostri figli illuse, piegate e spezzate dalle nuove droghe; la diffusione di relazioni violente e aggressive tra le nuove generazioni, specialmente nei luoghi di ritrovo, di linguaggi avvelenati dalla menzogna e dall'odio. Sopravanza una cultura del sopruso e della morte". E' un passaggio dell'omelia pronunciata dall'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, in occasione della messa, celebrata nel santuario di Santa Rosalia, patrona della città, che chiude l'anno giubilare Rosaliano.

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"La città, deturpata dalla perdita del senso civico - ha detto Lorefice - è incapace di trovare soluzioni e di far fronte all'emergenza rifiuti acuita a motivo di nefasti interessi speculativi e di equilibri politici. Tormentata da vecchie e nuove povertà, per il venir meno delle condizioni essenziali di una vita dignitosa, una terra, una casa, un lavoro, produce 'scarti umani', specie nelle periferie urbane ed esistenziali".

Ma a essere "sfigurata" è anche la "casa comune", cioè il pianeta, secondo l'arcivescovo. "Conosciamo la malattia mortale della Casa comune-Terra - ha proseguito - con fenomeni atmosferici devastanti causati dal cambiamento climatico provocato dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse e dalla mancanza di cura ecologica. Carestie e pandemie, tempeste di calore, siccità, alluvioni, eventi estremi che si moltiplicano".

Ma, ha ricordato l'arcivescovo di Palermo, il pianeta è sfigurato anche dai conflitti armati: "Dalle assurde guerre che deturpano il volto dell'umanità seminano lacerazioni, distruzione e morte, annientano infrastrutture, radono al suolo ospedali e scuole, il patrimonio culturale, artistico e religioso. Conflitti che provocano nuovi esodi e migrazioni. Il Mediterraneo si è trasformato in un grande e anonimo cimitero".

Fonte: Adnkronos

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