Schumacher, ricatto milionario alla famiglia: arrestati padre e figlio
diRedazione Sport
Due uomini sono stati arrestati in Germania per una tentata estorsione «milionaria» a Corinna, moglie di Michael Schumacher. Non è la prima volta, dopo il tragico incidente del 2013, che la famiglia del campione finisce nel mirino
Due uomini sono stati arrestati per aver ricattato la famiglia di Michael Schumacher c0n l'intenzione di estorcere «milioni». Lo ha ufficializzato oggi, 24 giugno, la Procura della città tedesca di Wuppertal.
I due, padre e figlio di cui non sono state divulgate al momento le generalità, pretendevano un pagamento «milionario» dietro la minaccia di pubblicare online informazioni sensibili sul pilota, oggi 55enne, vittima di un terribile incidente sugli sci a Méribel nel 2013. Gli investigatori tedeschi sono stati informati del caso dalle autorità della Svizzera, dove Schumacher vive.
Nell'ambito dell'indagine sono state perquisite le abitazioni dei due indagati, insieme ad altre otto proprietà non specificate, e sono stati sequestrati «diversi dispositivi di archiviazione dati». Le indagini sono ancora in corso. Se condannati, i due arrestati rischiano fino a 5 anni di prigione.
Non è la prima volta che gli Schumacher finiscono nel mirino di ricattatori. La famiglia lo scorso mese ha vinto una causa contro la rivista Die Aktuelle, che nel 2023 aveva pubblicato una «intervista esclusiva» a Schumi che, di fatto, conteneva risposte generate dall'intelligenza artificiale. Secondo la Bild il risarcimento ottenuto è stato di 200mila euro.
Nel 2017 un uomo fu condannato dal Tribunale di Reutlingen a un anno e nove mesi di libertà vigilata per tentata estorsione. Inoltre, gli fu inflitta una multa di 4.500 euro e 50 ore di servizi sociali e dovette sottoporsi a una terapia. L'anno precedente aveva inviato una «e-mail di ricatto» alla moglie di Michael, Corinna, «minacciando i figli», ma anche commettendo l'errore di fornire il proprio iban.
Nel 2014 fu denunciato il furto delle sue cartelle cliniche, in concomitanza al suo trasferimento dall'ospedale di Grénoble alla clinica Vaudois di Losanna, vicino a Gland e a villa Schumacher. All'epoca i documenti, non si sa se autentici, furono proposti ad alcune testate giornalistiche tedesche, svizzere e inglesi, per 50 mila euro. L'autore si firmava «Kagemusha San». L'indagine informatica arrivò a un dipendente della Rega, la società di elisoccorso svizzera incaricata del trasporto del campione, che fu arrestato. Dopo qualche tempo si impiccò nella cella del carcere di Zurigo dove era rinchiuso.
24 giugno 2024 ( modifica il 24 giugno 2024 | 19:25)
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