Sciopero dei mezzi venerdì 8 novembre, disagi per bus, tram e ...
di Redazione Economia
Le organizzazioni sindacali del tpl hanno indetto uno sciopero di 24 ore senza fasce orarie di garanzia. Dovranno essere assicurati, però, i servizi minimi: ecco quali saranno nelle città
Venerdì 8 novembre sarà una giornata complicata per chi si muove in bus, tram e metro: le sigle sindacati del trasporto pubblico locale, infatti, hanno indetto uno sciopero nazionale di 24 ore, a cui si aggiunge anche una manifestazione a Roma davanti al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. A proclamare unitariamente la protesta sono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna «per il rinnovo del contratto nazionale (scaduto il 31 dicembre del 2023), per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro». Non aderiscono alla protesta, invece, Trenitalia, Italo e Trenord e quindi resta regolare il trasporto ferroviario. Ecco quali saranno le conseguenze ed eventuali servizi minimi garantiti.
L’intenzione dei sindacati è mettere a rischio anche le tradizionali fasce di garanzia: «A differenza dei precedenti scioperi — si legge nella nota congiunta — non si prevede, nel rispetto della legge 146 che regolamenta il diritto di sciopero e una volta sola nell'ambito della vertenza di rinnovo di un contratto nazionale, la garanzia totale del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori ma sarà garantito, durante le fasce orarie previste a livello locale, l'utilizzo del 30% del personale viaggiante e inoltre i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne ed elementari». I sindacati hanno accolto le indicazioni della Commissione di garanzia sugli scioperi, che ha ricordato nei giorni scorsi che, pure in assenza delle fasce garantite, «dovranno essere garantiti agli utenti servizi minimi sulla base della normativa in vigore». E ha invitato le sigle di categoria a «rispettare le norme».
In assenza delle fasce orarie, dovranno comunque essere garantiti i servizi minimi di trasporto. È quanto chiarisce lo stesso Garante degli scioperi, spiegando che le nelle fasce orarie che saranno decise a livello locale, «saranno assicurati servizi di trasporto urbano e extraurbano mediante l’utilizzazione del 30% del personale viaggiante». Ecco, quindi, cosa è stato deciso di città in citta:- a Milano: metro e alcune linee di superficie ci saranno solo da inizio servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18; - a Roma garantite sia le linee A e B della metro sia alcune linee di superficie da inizio servizio fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20;- a Torino garantite alcune corse bus e alcune linee della metro dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15; - a Genova garantiti alcuni bus nelle due fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 17.30 alle 20.30;- a Bologna il servizio sarà ridotto da inizio servizio fino alle 8.30 e dalle 16.30 alle 19.30;- a Firenze alcune corse garantite nelle fasce orarie tra le 4.15 e le 8.14 e tra le 12.30 e le 14.29;- a Napoli servizio limitato di bus nelle fasce oraria dalle 6.30 fino alle 9.30 e dalle 17 fino alle 20; - a Bari bus garantiti solo in forma ridotta tra le 5.30 e le 8.30 e tra le 12.30 e le 15,30: - a Cagliari servizio di bus solo parzialmente garantito in tre fasce orarie dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12.45 alle 14.45 e dalle 18.30 alle 20.30; - a Palermo garantito un numero ridotto di corse di alcune linee di bus dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17.30-20.30.
In alcune città sono attese anche manifestazioni di protesta, così come riportato anche sul sito del ministero dei Trasporti. I maggiori disagi sono attesi a Milano, Napoli e Roma: in quest’ultima, come anticipato, davanti al Mit, a Porta Pia, si svolgerà un presidio dalle 10.30 alle 13.30. «Quello di domani — sottolineano la Cgil e la Filt Cgil di Roma e del Lazio — è uno sciopero unitario, proclamato da tempo, contro l'inerzia delle associazioni datoriali e dei governi per le condizioni in cui versa il trasporto pubblico locale». Il finanziamento in legge di bilancio del fondo per il trasporto pubblico locale è «assolutamente insufficiente», il fondo «ha subito un taglio di miliardo e mezzo di euro ed è chiaro che 120 milioni non servono a recuperare questo gap»: a dirlo è il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio. Le motivazioni della protesta, ha spiegato, «sono relative al rinnovo del contratto, che è scaduto ormai dallo scorso anno». «E soprattutto — ha aggiunto — la motivazione a sostegno di questo sciopero è il salvataggio di un settore che rischia di scomparire da questo Paese. Mentre tutta l'Europa investe sul trasporto pubblico locale noi abbiamo una condizione di arretramento in tutte le città, dalle medie alle grandi città, con intere fasce di cittadini che non hanno già più la possibilità di accedere al trasporto pubblico».
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7 novembre 2024 ( modifica il 7 novembre 2024 | 18:16)
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