Sciopero oggi, 8 novembre: mezzi, treni e orari | La situazione in ...
Anche in Puglia il personale del trasporto pubblico locale sciopera per chiedere non solo il rinnovo del contratto scaduto quasi un anno fa ma anche per denunciare «la strutturale carenza di organico, i diversi episodi di aggressione fisiche e verbali ai danni degli operatori front-line e cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate» con conseguenze sui servizi.
Il personale di Ferrotramviaria che si occupa del trasporto locale su gomma a Bari e su ferro tra Bari e Barletta passando per l'aeroporto di Palese, garantisce i trasporti sulla linea che tocca l'aerostazione e i collegamenti da e per il quartiere periferico San Paolo di Bari.
Sul proprio sito l'azienda fa sapere che in occasione dell'ultimo sciopero, l'adesione tra il personale è stata del 17,82%. Ferrovie del Sud Est (Fse) ha pubblicato sul proprio sito, l'elenco di treni e bus garantiti nonostante lo sciopero nelle province di Bari, Taranto e Lecce.
Disagi a Bologna, niente fasce di garanzia e traffico più congestionato nelle zone in cui gravano i molti cantieri in città. Da inizio servizio fino alle 8.30 è stato garantito il 30% dei servizi bus di Tper a Bologna (e Ferrara). I pochi mezzi in circolazione hanno viaggiato molto pieni. Poco meno di un terzo dei bus riprenderà a circolare nel pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30.
Vengono effettuati i servizi minimi privilegiando i collegamenti con le stazioni ferroviarie e servizi di particolare rilevanza sociali.
Il «Marconi Express», la monorotaia che collega la stazione e l'aeroporto, funziona con una sola navetta nelle fasce orarie in cui sono previsti i servizi minimi. L'adesione allo sciopero si prevede molto alta.
È «pressoché totale» l'adesione in Umbria allo sciopero nazionale di 24 ore di bus, metro e tram. Lo riferiscono fonti sindacali consultate da Ansa, secondo le quali si sono fermati circa il 90% dei lavoratori. Un'adesione che è visibile anche nelle strade. Pochi i mezzi circolanti a Perugia nelle prime ore della giornata solitamente caratterizzate dagli spostamenti di studenti e lavoratori.
A Roma, alle ore 8.30 ci sono state le ultime partenze dai capolinea per le metro A e B prima della chiusura. Lo comunica su X l'Atac in vista dello sciopero nazionale, che coinvolge anche le linee gestite da altri operatori per conto di Atac e le linee periferiche gestite da Autoservizi Troiani/Sap e Autoservizi Tuscia/Bis.
A Milano alle 8.45 hanno chiuso le metro M1, M2 ed M3. I treni ancora in viaggio — assicura Atm sui suoi canali social — arrivano al capolinea. Servizio ridotto per M5, che viaggerà solo sulla tratta Bignami-Tre Torri. Aperta invece M4. Atm invita i passeggeri a «considerare possibili maggiori attese alle fermate di tram, bus e filobus», dal momento che sulle linee di superficie il servizio è ridotto.
A Napoli è attivo fino alle ore 9.30 solo sulla tratta Policlinico - Garibaldi il servizio della linea 1 della metropolitana di Napoli. I treni fermano solo nelle stazioni Policlinico, Rione Alto, Municipio e Garibaldi.
Solo 7, nella fascia oraria tra le 6.30 e le 9.30, i treni in servizio in entrambe le direzioni.
Dopo si andrà allo stop totale fino alle 17, quando riprenderà, in maniera ridotta, il servizio.
A Roma alle 7.30 sono già chiuse le metro B1 Bologna-Ionio e la linea verde C. Ferma anche la Termini-Centocelle e, dalle 8.30, la Roma-Lido. E sono decine le corse bus soppresse.
Atac ha spiegato che «abbiamo individuato alcuni servizi essenziali che durante lo sciopero garantiremo nelle tradizionali fasce di legge da inizio servizio diurno alle 8.30 e dalle 17 alle 20», ovvero «una parte del servizio della metropolitana e una parte del servizio della superficie con particolare riferimento ai collegamenti tra la periferia e le stazioni metro sulle direttrici principali e alle linee che servono i poli ospedalieri e l’aeroporto di Ciampino».
La metropolitana
Da inizio servizio alle 8.29 sono garantite «esclusivamente la linea A e B della metropolitana e 50 linee del servizio di superficie. Altri collegamenti, in caso di adesione del personale allo sciopero, non saranno effettuati. Nel dettaglio: linea A Battistini-Anagnina: attiva nelle fasce inizio servizio-8.30 e 17-20, linea B Rebibbia-Laurentina: attiva nelle fasce inizio servizio-8.30 e 17-20; linea B1 Ionio-Laurentina: non garantita, in caso di adesione allo sciopero del personale la tratta resterà chiusa, linea C Pantano-San Giovanni: non garantita, in caso di adesione allo sciopero del personale la linea resterà chiusa».
I tram
«Linea tram 3-19 attiva nelle fasce inizio servizio-8.30 e 17.00-20; linee sostitutive bus 2, 3, 5, 8, 14 attive nelle fasce inizio servizio-8.30 e 17-20; ferrotramvia Termini-Centocelle non garantita, in caso di adesione allo sciopero del personale la linea resterà chiusa».
I bus
«Garantiamo 50 collegamenti: 49 linee di autobus e una linea di tram. Alcune di queste potrebbero effettuare servizio ridotto rispetto alla normale programmazione feriale». La liste delle linee non garantite è sul sito Atac.
A Milano sono garantite:
le corse della metropolitana M1, M2, M3, M5 e della M4 tra San Cristoforo-San Babila fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. L’M4 da San Babila a Linate è garantita per tutta la giornata.
I tram 2, 3, 4, 9, 10, 12, 24 fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18.
Gli autobus 45, 54, 56, 57, 58, 60, 74, 81, 90, 91, 95, 98 fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18.
In Lombardia anche i treni Trenord potrebbero subire variazioni a causa della mobilitazione del personale del gestore dell’infrastruttura Ferrovienord.
Oggi, venerdì 8 novembre sarà una giornata complicata per chi si muove in bus, tram e metro: le sigle sindacati del trasporto pubblico locale hanno indetto uno sciopero nazionale di 24 ore, a cui si aggiunge anche una manifestazione a Roma davanti al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. E non ci sono le tradizionali fasce di garanzia, per muoversi bisogna controllare gli orari (diversi) stabiliti città per città.
A proclamare unitariamente la protesta sono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna «per il rinnovo del contratto nazionale (scaduto il 31 dicembre del 2023), per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro». Non aderiscono alla protesta, invece, Trenitalia, Italo e Trenord. In alcune regioni, come Lombardia ed Emilia-Romagna, sono però i gestori delle infrastrutture ferroviarie a incrociare le braccia e gli orari dei treni potrebbero subire variazioni.