Federica Brignone vince lo slalom gigante di Semmering davanti a ...
di Flavio Vanetti
Grande prova di Brignone in Austria: l'azzurra vince con 57 centesimi di vantaggio su Hector
Giù a tutta velocità per domare, finalmente, la pista che non l’aveva mai vista tra le migliori tre e per battere sé stessa. Federica Brignone a Semmering s’è fatta un regalo di Natale ritardato o, se preferite, un cadeau per chiudere alla grande il 2024: prima nel gigante sulla pista austriaca, lasciando alle spalle la svedese Sara Hector (colei che ai Giochi 2022 di Pechino le impediva di centrare l’oro olimpico, consegnandole un argento peraltro bellissimo) e la neozelandese Alice Robinson, capace di rimontare sei posizioni nella seconda manche.
Vittoria numero 29 e settantunesimo podio della carriera, con l’aggiornamento di una statistica che la riguarda: Federica lo scorso 26 ottobre a Soelden aveva inaugurato la stagione della Coppa del Mondo con un trionfo ed era diventata, a 34 anni e 104 giorni, la più anziana vincitrice nel circo bianco. Ora bisogna aggiornare tutto: il record diventa 34 anni e 167 giorni: ecco perché Fede ha superato e migliorato la sua grandezza. Inossidabile e sempre affamata.
«Un podio a Semmering mi mancava, l’ho proprio voluto e cercato. La neve era “calda”, un po’ primaverile, e mi piaceva — ha commentato a caldo — Ho avuto un buon feeling nonostante i pochi allenamenti in gigante, mi sono trovata a mio agio nella sciata e ho ritrovato le sensazioni che avevo avvertito negli allenamenti estivi. Mi piace la sfida e la prossima è già quella di Kranjska Gora, tra pochi giorni. Poi andrò all’attacco di un gennaio intenso, nel quale conto anche di ritrovarmi al meglio nelle prove veloci».
Nel secondo gigante — quello di Killington e dell’infortunio di Mikaela Shiffrin — era saltata nel round 2, quindi la tappa di Mont Tremblant era stata annullata. A Semmering si tornava così in pista tra le porte larghe e Federica arrivava sul tracciato fin qui a lei «proibito» con l’insoddisfazione per il quinto posto nel superG di St.Moritz. («Commetto errori banali, stupidi e di fiducia» disse nel parterre).
Aveva in animo di rifarsi e di mandare messaggi: missione pienamente riuscita con il primato nella prima manche difeso con autorità nella seconda, avendo ottenuto il secondo tempo della frazione alle spalle dell’austriaca Scheib, una che si sta abituando alle grandi rimonte (in questa occasione l’hanno portata al sesto posto, risalendo di sette posizioni, ma a Soelden la scalata le aveva permesso di centrare il terzo posto).
Il merito della campionessa valdostana, che ha permesso all’Italia femminile di salire a quota 132 vittorie nella storia della Coppa del Mondo, è di essere stata solida di testa e di non essersi fatta tradire da una leggerissima sbavatura nella manche decisiva. Non era semplice scendere con la pressione addosso, sapendo che Hector e Robinson erano andate forte e soprattutto vedendo l’errore (porta agganciata in pieno e caduta evitata con una prodezza che però non ha impedito l’azzeramento delle chance) con cui Lara Gut-Behrami s’è tolta dalla lotta per la vittoria o per una posizione di vertice (l’elvetica chiuderà nona).
In una giornata nella quale Marta Bassino ha dato qualche buon segnale — peraltro non ancora all’altezza delle sue possibilità: settima alla fine, confermando la posizione della prima manche grazie allo sbaglio della Gut-Behrami — mentre tutte le altre azzurre sono andate in bianco (temiamo che serva qualche riflessione sul «contorno”» rispetto alle big), l’Italia si scopre più che mai aggrappata alle prodezze di Federica Brignone e di Sofia Goggia.
«Fede», se troverà una continuità diffusa e visti anche i guai della Shiffrin (probabilmente di rientro a Kranjska Gora nel primo week end di gennaio), deve avere l’ambizione di buttare l’occhio anche alla Coppa del Mondo generale. L’ha già vinta nel 2020 e di sicuro non è semplice fare il bis: ma la ragazza-veterana di La Salle ha la testa, l’esperienza, l’etica del lavoro e le qualità tecniche per riprovarci. Intanto, ha ripreso il pettorale rosso di leader del gigante e piantato, a Semmering, la sua bandierina sulla trentesima località conquistata
Per ora, nell’augurio che si ripristini il tridente con Bassino, teniamocele strette, lei e Sofia: come loro non ne nascono tante.
28 dicembre 2024 ( modifica il 28 dicembre 2024 | 16:13)
© RIPRODUZIONE RISERVATA