Serie A al via, ma quante incognite: campionato meno attrattivo ...

17 Ago 2024

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La Serie A va di fretta, ma ancora non si capisce in quale direzione. Il massimo campionato italiano di calcio comincia in prossimità del Ferragosto, come da recente abitudine e come se dovesse contendere spazio anche al Palio di Siena. Ormai il calendario si spalma su quasi 11 mesi e tuttavia sembra non averne abbastanza. Ma per il momento la reale cifra della Serie A è l’indefinitezza. A partire dal peso politico che prova a prendersi. Ridotto a quasi zero sul piano internazionale, dove sono altre le leghe nazionali e i presidenti che esercitano un ruolo pesante, la cosiddetta Confindustria del calcio italiano cerca di ottenerlo in ambito domestico. La battaglia con la Figc per acquisire maggior peso in Consiglio federale ha trovato buone sponde politiche e si prepara a entrare nel vivo. Che questo possa servire a rilanciare il massimo campionato nazionale, e il movimento calcistico nel suo complesso, è tutto da vedere. Per adesso ricomincerà a parlare il campo. Ma appunto, il campo che Serie A ospiterà?

Per il momento il campo riproporrà la Serie A cui siamo stati abituati da almeno un decennio. Un torneo che ha perso la leadership internazionale, sia sul piano sportivo sia su quello economico-finanziario. Rispetto a questo livello del discorso, la situazione rimane contraddittoria. Se si guarda all’aspetto sportivo si scopre che i nostri club, dopo una fase da incubo che nello scorso decennio li ha visti precipitare a livello di comparse nelle coppe europee, hanno recuperato competitività negli ultimi due anni (cinque finali su sei e un trofeo portato a casa dall’Atalanta). Se invece si guarda alla Nazionale, la situazione continua a essere critica e, dopo l’intermezzo della vittoria all’Europeo giunta a luglio 2021, a giugno 2024 si è toccato il fondo durante il torneo in Germania, con un’eliminazione per mano della Svizzera che ha lasciato un segno molto profondo.

L’Atalanta ha perso la Supercoppa europea contro il Real Madrid dopo aver vinto l’Europa league (Getty). Ci si rifornisce sui mercati esteri o si scambiano stranieri

Guardando invece all’aspetto economico-finanziario, la condizione continua a essere di criticità elevata. Né si intravede una tendenza a dare una svolta. Le società italiane di qualsiasi rango continuano a rifornirsi sui mercati esteri o a scambiarsi calciatori stranieri già presenti nel nostro campionato. Il massimo dell’audacia è scaricare i giovani in Serie C attraverso l’iscrizione di seconde squadre, falsando la competizione e lo spirito dei tornei con la supina approvazione della Lega Pro. E anche in quei casi abbondano i giocatori stranieri, a dispetto di ogni proclama sull’utilizzo dei giovani italiani.

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