Report coinvolto nel caso dossieraggio, Equalize chiedeva a ...

5 ore ago

Attacco al programma Rai

I giornalisti di Report, secondo quanto riportato dal Giornale, si sarebbero a loro volta avvalsi di Equalize per ottenere materiale per realizzare le trasmissioni. Materiale in molti casi di provenienza illecita

Sigfrido Ranucci - Figure 1
Foto Unità

Cronaca - di Paolo Comi

18 Dicembre 2024 alle 13:30

Photo credits: Paolo Cerroni/Imagoeconomica

Bisogna screditare qualcuno? Contattare Report. Equalize, l’agenzia milanese di investigazioni, o meglio dire di dossieraggi, avrebbe effettivamente avuto rapporti molto stretti con la trasmissione di Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci.

La circostanza sarebbe stata confermata, come riportato ieri dal Giornale, dall’interrogatorio questa settimana dell’hacker Nunzio Calamucci, l’ideatore di “Beyond”, il software che doveva incrociare informazioni da fonti aperte e altre sottratte illegalmente da vendere ai clienti, e stretto collaboratore dell’ex poliziotto Carmine Gallo, socio di minoranza di Equalize. Leggendo le migliaia di pagine dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Calamucci e Gallo, arrestati lo scorso ottobre dalla Procura di Milano, era riportata infatti una conversazione, risalente ad aprile del 2023, fra quest’ultimo ed Enrico Pazzali, titolare di Equalize e presidente della Fiera di Milano.

Gallo e Pazzali erano entrati in quel periodo in possesso di alcuni atti giudiziari che riguardavano Carlo Sangalli, presidente nazionale della Confcommercio. Durante la conversazione i due sottolineavano, per motivi al momento non noti, la necessità di utilizzare “mediaticamente” le informazioni acquisite in danno di Sangalli. “Eh, occorrerebbe qualcuno che la racconta romanzata”, affermava Gallo. Pazzali, allora, suggeriva di segnalare la cosa a Ranucci per il tramite di qualche altro giornalista: “No, bisogna, bisognerebbe segnalarlo a Sigfrido!”. “Però non noi, perché ci vuole un suo collega!”, rispondeva quindi Gallo. I due, annotarono i carabinieri, decisero di pensarci su: “Ragionaci, pensaci pure tu un attimino, poi mi dici!”. Dall’analisi del traffico telefonico storico e dalle attività tecniche effettuate successivamente dai militari dell’Arma, sarebbero emersi contatti ed incontri tra loro e numerosi giornalisti, tra cui proprio Ranucci.

Sentito sul punto, Calamucci avrebbe fatto questa settimana ai pm anche il nome di Giorgio Mottola, vice direttore di Report. Si tratta, ovviamente, di una condotta molto grave dal momento che la trasmissione Report, pagata con il canone, sarebbe stata utilizzata per sputtanare persone in quel momento sgradite. Ma non solo. I giornalisti di Report, sempre secondo quanto riportato dal Giornale, si sarebbero a loro volta avvalsi di Equalize per ottenere materiale per realizzare le trasmissioni. Materiale in molti casi di provenienza illecita. Sempre da una intercettazione ambientale negli uffici di Equalize fra Calamucci e l’hacker Mattia Coffetti, era emerso che il primo aveva mostrato all’amico una serie di file riconducibili all’hard disk acquisito da Vincenzo De Marzio, ex carabiniere del Ros ed ora titolare di una importante agenzia investigativa milanese, con clienti di altissimo profilo. De Marzio, prima di congedarsi, si era fatto una copia di tutto l’archivio riservato del Ros di Milano.

Fra i file mostrati da Calamucci a Coffetti, uno era relativo alla cattura dell’Imam Abu Omar, una vicenda su cui era stato disposto il segreto di stato. “Il terrorismo cosa ti interessa?… Te l’ho messa dentro, così vi fate gli occhi… Il rapporto della Digos, le Brigate Rosse, l’Estrema Destra!”, diceva Calamucci a Coffetti. “Questi dati se riusciamo cazzo a metterli dentro, noi ne abbiamo un archivio infinito… Questa va beh è la Sacra Corona, questa me l’ha data oggi… E anche la Camorra!”, proseguiva Calamucci, ricordando a Coffetti come Equalize fosse in possesso, grazie alla rete di rapporti e contatti, di tantissime notizie e informazioni provenienti da archivi riservati. “Procura, Guardia di Finanza – sottolineava Calamucci – chi più ne ha, più ne metta, più tutte le nostre missioni, tutto quello che abbiamo fatto… Pensa che dopo… Abbiamo parti dell’archivio di Andreotti, non so se hai presente l’archivio?”.

Va ricordato che nella nota vicenda “Autogrill” era stato posto il segreto di stato sui colloqui fra gli agenti dei servizi ed i giornalisti di Report. “Siamo di fronte all’ennesimo attacco basato su presupposti falsi che hanno il solo fine di infangare un presidio di libertà all’interno del servizio pubblico”, hanno replicato ieri da Report. “Non possiamo più tacere, di fronte a un infame articolo giornalistico che questa volta prende di mira la qualità e le modalità di lavoro di Report”, prosegue la nota, ricordando che la trasmissione “in oltre 30 anni ha garantito indipendenza, trasparenza, credibilità, continuità e qualità”.

“Ho presentato una interrogazione al presidente della Rai e all’amministratore delegato sui metodi di giornalismo investigativo utilizzato da Report”, ha dichiarato il senatore Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama. “Vorremmo sapere se i vertici Rai siano a conoscenza di ciò e come valutino questa inquietante vicenda che rende palese un pericoloso intreccio tra l’attività di dossieraggio e un programma condotto su una rete televisiva pubblica con metodi oscuri e illegali”, ha concluso Gasparri.

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