Sinner va troppo veloce anche per Medvedev. Trionfa a Vienna, a ...
ServizioTennis
Dopo aver centrato la vittoria al torneo di Pechino, il 22enne altoatesino si è ripetuto a Vienna, superando per la seconda volta consecutiva il campione russo dopo un filotto di 6 sconfitte (7-6 4-6 6-3 il punteggio)29 ottobre 2023
2' di lettura
Due anni fa alle Finals lo aveva irriso con uno sbadiglio al cambio di campo. Questa volta sarà tutta un’altra storia. Perché Jannik Sinner arriva all’appuntamento di Torino in stato di grazia e tutti i Big, a partire proprio da Danil Medvedev, dovranno fare i conti con il numero 4 del mondo.
Dopo aver centrato la vittoria al torneo di Pechino, il 22enne altoatesino si è ripetuto all’Atp 500 di Vienna, superando per la seconda volta consecutiva il campione russo dopo un filotto di 6 sconfitte (7-6 4-6 6-3 il punteggio). Per Sinner è il decimo trofeo in carriera, come solo Adriano Panatta ha saputo fare.
Partita mozzafiato
E’ stata una grande partita, una sfida giocata a pochi centimetri dalle righe, una maratona di oltre 3 ore fatta di estenuanti scambi da fondo campo intervallati qua e là da palle corte e discese a rete. Entrambi i giocatori hanno servito molto bene, soprattutto nei primi due set, e se per Medvedev non è una novità, nel caso di Sinner questo è il colpo nel quale ha mostrato i maggiori progressi quest’anno.
Una delle chiavi della partita a favore del campione di San Candido - che oggi ha messo a segno una delle migliori prestazioni della sua carriera - è stata la posizione in campo più avanzata rispetto al russo, sempre arretrato di 5-6 metri dalla linea di fondo. Un vantaggio non da poco che ha messo pressione su Medvedev e alleggerito quella su Sinner quando era al servizio, dandogli la possibilità di non forzare mai le seconde palle.
Per il resto, l’italiano ha messo in mostra le sue straordinarie doti di colpitore e una eccezionale mobilità: in campo si muove davvero come un felino, è sempre nella posizione giusta per colpire al meglio e ha prodotto recuperi incredibili quando il punto sembrava ormai perso.