Corruzione: ai domiciliari Paolino Iorio, Dg di Sogei

3 giorni ago
Sogei

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È l’attuale direttore generale di Sogei, Paolino Iorio, il dirigente della società in house del Mef, arrestato in flagranza di reato dalla Guardia di Finanza mentre intascava una mazzetta da 15mila euro da un imprenditore, nella serata di ieri, 14 ottobre, a Roma. L’attività rientra nell’indagine dei pm capitolini in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta. Tra i 31 (18 persone fisi che e 14 giuridiche) indagati c’è anche Andrea Stroppa, classe ’94, ritenuto, secondo quanto scrive la Gdf, il «referente di Elon Musk in Italia», destinatario di presunte informazioni riservate provenienti da riunioni ministeriali. Le società riportate nel capo d’imputazione sono Italware srl, Dimira srl, Olidata spa, Sferanet srl, Itd solution spa, Digital Value spa, Innovery spa, Vipa Impiantti srl, Buildings Vamp srl, Albamar srl, Samar srl, Business solutions srls, Mondostore srl e Ismart srl.

A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di corruzione perché con «più azioni del medesimo disegno criminoso - è detto nel capo di imputazione - in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro da Massimo Rossi» delle società Italware srl e Itd Solution spa. In particolare - ritengono i procuratori aggiunti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini che hanno coordinato le indagini della Guardia di finanza di Roma e del Nucleo valutario - Sogeio «si impegnava ad acquistare prodottti e servizi» dalle società «per un valore complessivo di 98,6 milioni di euro (da Italware srl) e 5,7 milioni (da Itd Solution spa)», come emerge dalle fatture emesse il 1° gennaio 2023.

Corruzione ramificata in più ministeri

In una informativa presente negli atti dell’indagine della Procura di Roma in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta e che ha portato oggi a una serie di perquisizioni la Guardia di Finanza parla di «articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al ministero dell’Interno». Dalle intercettazioni delle utenze in uso all’imprenditore arrestato assieme al Dg di Sogei sono “emersi i contatti e gli incontri avuti con tale “Antonio della Difesa” «successivamente identificato come un Capitano di fregata della Marina Militare», Antonio Angelo Masala. Già “«dai primi incontri emergeva che il militare, al fine di svolgere il proprio ruolo nell’ambito di una fornitura, ha avanzato richieste di compensi nonché - è detto nell’informativa - l’assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite dall’imprenditore».

Perquisizioni Gdf presso Olidata e altre aziende

Su disposizione della Procura capitolina la Guardia di Finanza ha anche effettuato perquisizioni a carico, tra le altre, delle società DigitalValue e Olidata per le ipotesi di corruzione e turbata libertà degli incanti nell’ambito di diverse procedure di appalto/affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, bandite da Sogei, dal ministero dell’Interno–Dipartimento della Pubblica sicurezza, dal ministero della Difesa e dallo Stato maggiore della Difesa.

Le mire sul progetto satellitare di Elon Musk

Un capo d’imputazione dell’indagine è dedicato ai presunti interessi «illeciti» di Olidata. Stando a intercettazioni sull’utenza di Antonio Angelo Masala. Questi si legge negli atti, «nell’apprendere del progetto volto all’acquisizione da parte del Governo italiano del sistema satellitare realizzato e fornito» dal gruppo di Musk, «approfitta dello svolgimento presso il VI Reparto (Sistemi c41I dello Stato Maggiore della Difesa) di cui fa parte di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano» di Musk, Andrea Stroppa. «Nel corso delle conversazioni emerge che, da un lato, Masala programma con» con Cristiano Rufini di Olidata «l’inserimento di Olidata nell’affare (e si preoccupa, al riguardo, che si eviti in ogni modo l’0emersione dei suoi diretti interessi nell’ambito della società) e, dall’altro, lo svolgimento di una certamente illecita attività di propalazione a beneficio dello Stroppa (e, suo tramite, dei suoi referenti) di notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali. Vicenda sintomatica di un accordo concluso, o in corso di conclusione, al fine di far beneficiare Olidata e attraverso lo stesso Masala e Rufini, degli affari che il gruppo «potrà concludere con l’amministrazione italiana, grazie all’intervento illecito del pubblico ufficiale».

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