Susanna Tamaro: «Basta con Verga». La Fondazione siciliana ...
di Redazione online
La scrittrice bacchettata su Facebook dopo la frase sullo scrittore al Salone del libro. «Sostituire nei programmi di scuola I Malavoglia con il suo romanzo Va' dove ti porta il cuore è un indecoroso suggerimento»
La Fondazione Giovanni Verga polemizza con la scrittrice Susanna Tamaro. La ragione? Intervistata dal Corriere al Salone del libro di Torino, terminato ieri, lunedì 22 maggio, l'autrice avrebbe rimarcato la difficoltà di avvicinare i ragazzi alla lettura perché nei programmi scolastici «ci sono testi davvero difficili e anche brutti. Basta con Verga». Ma per Gabriella Alfieri e Andrea Manganaro, esponenti della Fondazione siciliana, le affermazioni di Tamaro sarebbero «di per sé risibili» e la sua proposta di sostituire le letture scolastiche dell'autore di capolavori come «I Malavoglia» e «Mastro Don Gesualdo» con il suo romanzo «Va' dove ti porta il cuore» è bollata come «indecoroso suggerimento».
«Le letture 'amene' come il più noto libro della signora Tamaro - scrivono Alfieri e Manganaro - possono far evadere dalla cruda realtà, ma non forniscono ai ragazzi quella sensazione di rispecchiamento che gli psicologi additano come passaggio fondamentale per la crescita dell'io».
La «difesa» è articolata in 6 punti in un post su Facebook. E prosegue: «Allora vorremmo chiedere alla scrittrice: è più formativo per mettere in guardia dal bullismo il “brutto e cattivo” Rosso Malpelo o la letteratura alla melassa?» .
Al tempo stesso, fa notare la Fondazione Verga, «l'insegnamento della letteratura a scuola va certamente adeguato ai tempi, dedicando maggiore spazio alla letteratura contemporanea, senza però rinunciare ai grandi classici e alle domande di senso che da essi possono scaturire. Il piacere che deriva dalla lettura dei grandi libri ha un'intensità, un valore più duraturo, più profondo della superficiale contingente 'piacevolezza' che si sottrae alle domande di senso, anche se queste possono apparire 'difficili'. I giovani hanno tendenzialmente bisogno di 'comprendere'. A tale bisogno può rispondere soprattutto la grande letteratura, mediata dall'insegnamento all'interno di quella comunità interpretante che è ogni classe scolastica».
In conclusione: «La letteratura sa rappresentare anche le brutture degli uomini, anche l’inferno, come hanno fatto Dante, Shakespeare, Verga: rendendo però, nelle forme immortali delle loro opere, “bella” anche la cattiveria del mondo».
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23 maggio 2023 ( modifica il 23 maggio 2023 | 12:46)
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