Dopo il successo di Tananai in sardo, "Bandito" si racconta

1 Giu 2024
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1 Giugno 2024

Bandito racconta com’è nata Tango in sardo

Antonio Meleddu, in arte Bandito, dopo il successo di Tango di Tananai in sardo, racconta la passione per la musica e per il sardo: “L’amore per il sardo mi è stato trasmesso dalla mia famiglia, che tiene molto alle proprie radici e mi ha cresciuto parlando questa lingua”. Una famiglia che lo ha sempre circondato anche con tanta musica: “Mio padre canta a tenore, mentre mia nonna è stata una nota cantante sarda. Sono cresciuto con canti a tenore, canti a chitarra e voce tipici sassaresi e cantautorato sardo. Per questo, scrivere e cantare in sardo sono diventati due fatti naturali, anche se ci vuole sempre molto esercizio”. Il sardo di Antonio, nato e cresciuto a Sassari, è frutto delle diverse provenienze dei suoi famigliari: la Barbagia, il Marghine e il Logudoro.

Tananai - Figure 1
Foto Sassari Oggi

Dopo Tango di Tananai, Bandito ha arrangiato Piccola Anima di Ermal Meta e Shallow di Lady Gaga. “In ogni rifacimento – racconta – mi faccio aiutare da mio padre. Lui si deve prendere molti dei meriti, perché coglie gli errori nell’adattamento che io scrivo e mi aiuta a migliorarlo. Mi offre delle buone soluzioni anche quando non so come si dicono alcune cose. È un lavoro di squadra entusiasmante, mai pesante”.

Bandito apparirà presto su Rai 2

Banditoha preso parte alla Performer Italian Cup, che andrà in onda su RAI 2 a partire da giugno, ogni domenica mattina alle 9:00. Ha partecipato in squadra con altri ragazzi dalla Sardegna ed è arrivato primo nella categoria “Canto over 18” nelle fasi nazionali: “È stata un’esperienza fantastica. Era pieno di giovani talentuosissimi, professionisti dello spettacolo ed un grande ed efficientissimo staff. Per me è stata un’esperienza di scambio e di crescita”.

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Bandito ha imparato a suonare la chitarra alle medie e, a 13 anni, ha scritto la sua prima canzone, all’interno di un percorso musicale da autodidatta. Ha poi suonato e cantato in strada, dove è anche nato il suo nome d’arte: “Ho scelto Bandito come nickname su Instagram, in omaggio ai Twenty One Pilots. Poi, quando suonavo per strada, portavo con me un cartello con i nominativi usati sui social. Da lì, le persone hanno iniziato a parlare di me chiamandomi Bandito, che così è diventato il mio nome d’arte”.

Oltre a suonare per strada, Antonio ha portato la sua musica indie in giro per i locali di Sassari. Nel giugno 2019 ha vinto il primo premio della critica nel contest Savitri di Soleandro: “Oltre a esser stato il primo premio che abbia mai vinto, è stato la mia prima grande avventura collettiva fatta di incontri e scambi. Diciamo, un’inizializzazione al mondo della musica a cui dovrò per sempre tanto”.

Tra i riconoscimenti più importanti, il terzo posto all’edizione 2021 del Festival di Castrocaro, dove con Romantico cronico, si è aggiudicato il Premio Siae per la miglior performance. Nell’estate 2023 si è classificato primo al Festival Borgo in canto, a Borgorose, con il brano Nonostante tutto. Con questo ha rappresentato la Sardegna e ha ottenuto il primo posto all’Italian Performer Cup e la possibilità di partecipare alle fasi europee del campionato.

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