Terremoto, 450 milioni di danni: "La speranza nella Finanziaria"
La speranza dei terremotati di Ancona, sisma per cui è ricorso ieri il secondo triste anniversario, è aggrappata alle risorse che potrebbero arrivare nella Finanziaria che sarà approvata tra due mesi. Restano ancora molte le famiglie sfollate dopo le scosse di quel 9 novembre 2022, che ha stravolto la vita di centinaia di persone ancora costrette a vivere fuori, in affitto o in soluzioni temporanee, grazie al contributo di autonoma sistemazione. Un aggiornamento interessante, però, è arrivato proprio ieri. E lo ha fornito il commissario straordinario alla ricostruzione per il sisma 2016, Guido Castelli: "È stato un sisma significativo, importante – ha aperto il senatore di Fratelli d’Italia, ex assessore regionale –. Non paragonabile a quello di otto anni fa, ma dopo aver curato la rilevazione del danno che il Governo aveva assegnato dalla struttura commissariale di redigere, parliamo di più di 450 milioni di danni tra abitazioni private, edifici pubblici e chiese. Noi stiamo lavorando su un obiettivo, assieme al presidente Francesco Acquaroli, e abbiamo già condiviso la possibilità rappresentata al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci che sia la struttura commissariale ad assumersi gli oneri e le istruttorie connesse a questa ricostruzione. E l’occasione per individuare un emendamento è quello della legge di Bilancio. Il lavoro è in fase avanzata, ma potremo dare certezze solo quando approvato. Io e il presidente Acquaroli abbiamo compulsato, stimolato e sollecitato il Governo". Potrebbero volerci un paio di mesi, ma si cercherà di intercettare fondi ancor prima dello sblocco di quel miliardo e mezzo disponibile nel 2027. "L’obiettivo è trovare la possibilità di avviare subito le istruttorie, licenziare le pratiche e garantire il diritto alla ricostruzione a tutti coloro i quali che, non solo ad Ancona e Pesaro hanno ricevuto danni. Il danno è molto ampio. Ad esempio, recentemente, è emersa l’inagibilità di una scuola superiore a Senigallia (il Corinaldesi, ndr) per effetto di quel sisma".