Monica Bellucci: «Tim Burton? Che bello girare un film con lui, la ...

19 Ott 2023
Tim Burton

di Stefania Ulivi

L’attrice nel cast di «Diabolik chi sei?» dei Manetti bros in anteprima alla Festa di Roma. Sul red carpet con il fidanzato Tim Burton. «Conosce tutto del cinema italiano»

«È stato lui che mi ha fatto scoprire Diabolik di Mario Bava, quando gli ho detto che ero Altea di Vallenberg. Sa tutto del cinema italiano, anche quello un tempo meno considerato e oggi diventato di culto». Monica Bellucci è arrivata alla Festa del cinema di Roma per l’anteprima dell’ultimo capitolo della trilogia dei Manetti Bros. sul re del terrore (Diabolik chi sei? in sala dal 30 novembre con 01 con Giacomo Gianniotti, Valerio Mastandrea, Miriam Leone e Bellucci) accompagnata dal fidanzato Tim Burton con cui ha sfilato, raggiante, sul red carpet. «Sono felice di essere qui con questo film. I set dei Manetti sono pieni di gioia, si lavora tanto ma senza dolore, come piace a me. Il mio è un ruolo magnifico».

Cosa apprezza di lei?
«Innanzitutto che sia una creazione delle sorelle Giussani che già negli anni ’60 inventarono personaggi così originali. Erano loro stesse emancipate: artiste, imprenditrici e visionarie, in un mondo dominato dagli uomini. Della mia duchessa mi affascina il coraggio, l’indipendenza, la sensualità, speculari a quelli di Eva Kant».

I Manetti dicono che in questo terzo capitolo dominano le donne.
«Vero. Si crea una complicità tra Altea e l’Eva Kant di Miriam, grande compagna di gioco. Sono due femminilità agli opposti che si somigliano. Una ladra, l’altra aristocratica unite dall’amore verso i loro uomini. E mi diverte che Altea rompa le convenzioni sociali per stare con un poliziotto, Ginko. E che finalmente si bacino alla luce del sole».

Veramente da bambina amava «Diabolik»?
«Sì e non solo, ho imparato a leggere sui fumetti. Mi è sempre piaciuta la femminilità un po’ estrema dei disegni».

Cleopatra in «Asterix», Persephone in «Matrix», la Bond girl, e persino la Befana: i ruoli fantastici la attraggono.
«Ho fatto anche ruoli più dolorosi, in Malena, Irreversible... Mi piace travestirmi, calarmi in abiti lontani da me, in altre epoche e dimensioni. Ogni volta ci credo. Recitare è rappresentazione della vita, non la vita stessa. Però qualcosa di me lo metto sempre».

Tante sue colleghe, in Francia come in Italia, diventano registe. Lei?
«Non ne sento il bisogno. Ho troppo rispetto per la regia. Ma soprattutto continuo a imparare come attrice. La passione non si spegne. Sono felice che i registi mi scelgano per ruoli come Altea o Tom Volf per il suo Maria Callas: Lettere e memorie. Ma ho vissuto talmente tante vite degli altri che ora mi godo il fatto di vivere la mia».

Nel frattempo sua figlia Deva è lanciatissima: è l’Angelica della serie «Il Gattopardo».
«Sono felice per lei, ciò che conta è che si diverta. La serie riparte dal romanzo di Tomasi di Lampedusa, non è un remake del film di Visconti. Non avrà il peso del confronto con Claudia Cardinale».

Lei cosa sta girando?
«Paris Paradise, Il nuovo film di Marjane Satrapi, regista coraggiosa: una commedia agrodolce con tante storie che si intrecciano. Io sono una cantante d’opera a fine carriera. E il 23 ottobre arriverà su Prime la commedia Mafia Mamma con Toni Colette che fa una donna d’affari americana che eredita dal nonno italiano e quando arriva qui incontra questa donna italiana, Bianca, consigliera dell’uomo che, scoprirà, era un potente boss mafioso».

E l’attesissimo «Beetlejuice 2»?
«Tim l’ha quasi terminato. Dopo che sarà finito lo sciopero degli attori Usa gli mancheranno pochi giorni. Per me è un’esperienza magnifica: ho girato con un grande regista che è la persona che amo. E che mi fa scoprire il suo cinema italiano: abbiamo visto insieme tre film di Mario Bava».

19 ottobre 2023 (modifica il 19 ottobre 2023 | 20:43)

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