11 settembre, la cerimonia per ricordare l'attentato alle Torri Gemelle

8 giorni ago

I. C. 11 settembre 2024 12:46

Torri Gemelle attentato - Figure 1
Foto PadovaOggi

Anche quest'anno autorità e cittadini si sono dati appuntamenti in via XX settembre per rendere omaggio alle vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001 quando quattro aerei di linea furono dirottati da 19 terroristi di Al Qaeda, l'organizzazione capeggiata da Osama Bin Laden che già anni prima aveva attaccato il Wordl Trade Center. L'attacco all'America cambiò definitivamente gli scenari e gli equilibri a livello mondiale e causò quasi tremila vittime. In questo conteggio mancano i tanti, soprattutto vigili del fuoco, paramedici, volontari e poliziotti che si sono ammalati proprio perché sono intervenuti nelle torri in soccorso dei tantissimi che rimasero intrappolati. Centinaia negli anni i decessi per malattie causate dall'intensa esposizione a polveri e fumi tossici diffusi dopo l'esplosione. A questi morti, negli anni si sono aggiunti e continuano a sommarsi nuovi decessi per malattie causate dall'intensa esposizione a polveri e fumi tossici diffusi dopo l'esplosione.

Fra i più colpiti, oltre ai sopravvissuti, ci sono soccorritori, vigili del fuoco, forze dell'ordine, medici e paramedici, ma anche volontari e agenti preposti alla pulizia e al ripristino dell'area del Ground Zero - il sito dove sorgevano le Torri gemelle - terminati nel luglio del 2002.Più di 250 vigili del fuoco, secondo recenti dati pubblicati sulla rivista Jama, e più di 200 agenti di polizia sono deceduti in questi due decenni a causa di tumori e altre patologie. Ma le conseguenze dell'11 settembre si sono propagate molto oltre i confini degli Usa. L'allora amministrazione guidata da George Bush fece una lista di "stati canaglia" fiancheggiatori dei terroristi che furono attaccati. Molti direttamente, come l'Iraq e l'Afghanista, altri finirono per essere destabilizzati soprattutto in Medio Oriente e nord Africa, con conseguenze che si trascinano fino a oggi. 

Insieme al sindaco della città di Padova, Sergio Giordani, il console per gli Affari Politici ed Economici presso il Consolato Generale USA di Milano, Zoja Bazarnjc, il Consigliere  Regionale Giuseppe Pan e  numerose autorità statunitensi ed italiane si sono date appuntamento oggi di fronte al monumento "Memoria e luce". 

«Sono passati 23 anni dagli attentati dell’11 settembre del 2001 nei quali trovarono la morte circa 3000 persone e più di 6000 rimasero ferite, ma il ricordo di quella giornata è ancora vivissimo in tutti noi. Oggi commemoriamo le vittime di quell’orribile attacco terroristico e ricordiamo anche le migliaia di soccorritori, vigili del fuoco, personale sanitario, agenti di polizia e volontari che intervennero cercando di salvare il maggior numero di vite possibili. Quel giorno ben 343 vigili del fuoco e 23 agenti di polizia persero la vita durante i soccorsi e a distanza  di oltre 20 anni sono oltre 250 i pompieri e più di 200  i poliziotti deceduti per le gravi malattie correlate a quell’intervento. Gli attentati dell’11 settembre, insomma  continuano ancora oggi a provocare nuove vittime», ha detto Giordani.

«Quanto accaduto quel giorno è stato probabilmente l’azione più impressionante della strategia ideata dal terrorismo internazionale di matrice islamica contro l’Occidente, la democrazia e la libertà. Anche per questo, e non solo per il terribile tributo di sangue, l’attacco alle Torri Gemelle e le altre azioni terroristiche messe in atto contemporaneamente sono diventati un simbolo. Oggi questo tipo di pericolo sembra ridimensionato, ma non per questo le minacce alle nostre democrazie sono azzerate», ha sottolineato Giordani facendo riferimento al fatto che ancora oggi si arrestano fiancheggiatori di Al Qaeda e soprattutto di Isis. «L’instabilità internazionale è anzi cresciuta con il riaccendersi di conflitti in corso da decenni, come in Medio Oriente, e la prosecuzione della guerra di aggressione russa della Russia nei confronti dell’Ucraina.  Tutte situazioni che allontanano la pace e la stabilità del mondo e che si aggiungono ai tanti altri focolai di guerra in Africa come in Asia, contribuendo a creare una pericolosa situazione di  continua tensione Un crescente numero di Paesi mette in discussione il modello politica, sociale ed economico dei paesi occidentali. Una competizione a livello internazionale che però non è accettabile  se i Paesi che lo sostengono sono tolleranti o ambigui con chi fa della violenza e del terrore il proprio metodo di azione,  o peggio adottano  queste stesse pratiche nel proprio paese o altrove  nel mondo.Questa data ha quindi un duplice significato: da una parte ricordare e commemorare le vittime di una violenza insensata, dall’altra essere momento di riflessione sui pericoli che i nostri paesi, fondati sulla libertà e la democrazia corrono. Nessuno di noi vuole altra violenza, altre vittime innocenti. Tutti invochiamo la pace e la fine di questi conflitti e di queste contrapposizioni insensate. Dobbiamo operare perché  questi i focolai di guerra e di violenza si concludano presto, ma dobbiamo allo stesso tempo essere coscienti dei pericoli globali che ci minacciano e pronti a contrastarli», ha sottolineato il sindaco di Padova, Sergio Giordani. 

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