Addio a Toto Cutugno, la sua "L'Italiano" ha fatto il giro del mondo

22 Ago 2023

Toto Cutugno, nato il 7 luglio 1943 a Fosdinovo, in provincia di Massa-Carrara, proprio con "L'Italiano" è diventato il simbolo della melodia italiana all'estero. Quindici partecipazioni al Festival di Sanremo all'attivo (con una storica performance nel 1990 in coppia con Ray Charles), autore di hit amatissime anche a livello internazionale, da "L'Italiano" a "Il tempo se ne va", "La mia musica", "Solo noi", per citarne solo alcune, Cutugno è stato un vero uomo di spettacolo, capace di passare con estrema disinvoltura dal cantautorato alla conduzione televisiva (nel 1987 fu alla guida di una fortunata edizione di "Domenica In").

Toto Cutugno - Figure 1
Foto TGCOM

Toscano ma cresciuto in Liguria, non ancora ventenne fonda un gruppo, Toto e i Tati, proponendo live i suoi brani. Il 1975 è l'anno del grande successo in Francia e l'anno successivo c'è il debutto al Festival di Sanremo: sul palco dell'Ariston sale con il suo gruppo, gli Albatros, con 'Volo AZ 504'. Arriva terzo. Poco dopo arriva "Nel cuore nei sensi", con cui partecipa al Festivalbar e che balza ai vertici delle classifiche nella versione francese incisa da Gerard Lenorman. Cutugno, scrive anche la prima canzone per il grande Adriano Celentano, "Soli". Una canzone che per mesi resterà al primo posto in classifica. Per l'album di debutto, "Voglio l'anima", bisognerà attendere il 1979. Ma sono tanti i successi del Toto nazionale: "Solo noi" viene lanciato a Sanremo nel 1980, anno in cui Cutugno firma tutte le canzoni del disco "Il tempo se ne va" per Adriano Celentano.

Dopo la pubblicazione di "La mia musica", del 1981, nel 1983 a Sanremo presenta il suo brano-simbolo, "L'Italiano", che nonostante il grande successo non arriva oltre il quinto posto, in un'edizione vinta da Tiziana Rivale con "Sarà quel che sarà". La canzone vende milioni di dischi e lo rende famoso nel mondo, Israele, Iran e Corea compresi. Negli anni successivi Cutugno sarà una presenza fissa al Festival, con brani come "Figli", "Emozioni" e "Gli amori" senza riuscire più a vincere. In compenso si rifece con l'Eurovision Song Contest nel 1990, vincendo con "Insieme: 1992", ultima vittoria italiana prima dell'exploit dei Maneskin nel 2021.

Toto Cutugno - Figure 2
Foto TGCOM

Ma quella di Toto è stata una penna importante anche per altri artisti. Oltre che per Celentano tra gli anni 80 e 90 ha scritto canzoni per Ricchi e Poveri, Peppino Di Capri, Fiordaliso, Franco Califano. E poi Fausto Leali, per il quale, con "Io amo", ha contribuito in maniera decisiva al rilancio dopo un periodo buio.

Nel 2010, dopo un periodo difficile per motivi di salute, arriva a Sanremo con Belen Rodriguez, con la quale canta "Aeroplani". Nel 2012 invitato da Fabio Fazio, esegue "L'Italiano" con il coro dell'Armata rossa. Il suo legame con il Festival è talmente forte che nel 2005 per parteciparvi rinuncia all'Olympia di Parigi. E, tra un festival e l'altro, Toto gira il mondo, non sta mai fermo sempre fedele al suo slogan: "Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un italiano". Nel 2018 per un malore è costretto ad annullare concerti in Belgio. Nello stesso anno ha la soddisfazione di cantare per la seconda volta nella lunga carriera all'Olympia di Parigi e Le Monde dedica per l'occasione una pagina all'italiano vero.

Toto Cutugno - Figure 3
Foto TGCOM

Nel 2019 scoppia un caso Ucraina: un gruppo di deputati ucraini con una lettera chiese di precludere per presunte posizioni filorusse l'ingresso a Toto Cutugno che aveva un concerto a Kiev sold out da tempo. Lui replicò di essere "sorpreso e preoccupato", dichiarandosi sempre distante dalla politica: "Io sono apolitico". Sempre nel 2019 le sue ultime apparizioni televisive: come coach della trasmissione "Ora o mai più" e ospite di Silvia Toffanin a "Verissimo", dove aveva raccontato della sua malattia.

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