Francesco Totti: «Una squadra di A in estate mi ha chiesto di tornare ...

Totti

di Monica Colombo

L'ex campione della Roma ha rivelato di aver ricevuto una proposta di tornare senza svelare la squadra: «Oggi i giocatori di qualità sono pochi»

Nel corso della presentazione del progetto dedicato al Betsson Sport Club allo Sportitalia Village, Francesco Totti — brand ambassador dell’iniziativa promossa dalla società di betting — ha colpito l’incrocio dei pali con una rivelazione clamorosa. «Ci sono state squadre che mi hanno chiamato e mi hanno fatto venire idee strane. Del resto è già capitato che calciatori venissero chiamati dopo il ritiro. Non è la Roma...» ride l’ex capitano giallorosso che il mese scorso ha compiuto 48 anni. 

Sa di aver movimentato la mattinata con la sua dichiarazione perciò da un lato si schermisce («la possibilità di tornare in campo è solo una chiacchiera») però al contempo argomenta: «È una squadra di serie A, la Lazio? Noooo, non ci andrei io. Però bisogna dire che in giro non c’è tanta qualità, si gioca un calcio fisico. Mi dovrei allenare, però in due-tre mesi sarei pronto. Potrei disputare una buona mezz’ora o fare l’uomo spogliatoio e portare i cinesini». Ride Francesco, ammettendo di non aver mai nutrito l’ambizione di inseguire i soldi dell’Arabia. «L’estero non fa per me».

Chissà se il desiderio di esibirsi di nuovo in campo è figlio di un addio al calcio troppo prematuro. «Noi ex calciatori eravamo abituati a un tenore di vita unico e quando volti pagina sei impaurito perché non sai quel che trovi. Il ritiro non era una mia scelta, l’ho vissuto male. Sono perfettamente consapevole del fatto che ci sia un inizio e una fine, ma non avrei voluto smettere in quel modo». C’è chi intravede in Yildiz le stimmate del trequartista futuro campione. «Ha potenzialità e può diventare un gran giocatore ma paragonarlo a Del Piero è esagerato. Ciò che ha fatto Ale è difficilmente replicabile. La maglia numero 10 pesa, eccome». Totti ma oggi c’è un vero 10 in Italia? «Potrebbe tornare».

Non manca un accenno polemico alle politiche dei club che non riescono a convivere con le proprie bandiere, da Maldini a Del Piero. «Ho già detto che ex giocatori di grande livello faticano a trovare spazio in società a cui pur hanno dato tutto. Sono ritenuti ingombranti e come tali offuscano le capacità degli altri. Invece noi vorremmo stare in secondo piano e lavorare per il bene della squadra ma non ce lo fanno fare».
Insomma in campo o dietro la scrivania, Totti freme per tornare.

21 ottobre 2024

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