Il Tour de France arriva a Torino, la città si veste di giallo e incassa ...

3 giorni ago

Quindici milioni di euro che entrano nelle casse regionali, corsa ai biglietti aerei da Parigi a Torino, via vai nei ristoranti. In Piemonte il passaggio del Tour de France è molto più di una corsa. La più prestigiosa competizione ciclistica segna una ricaduta economica di spessore sul territorio.

Tour de France Torino - Figure 1
Foto La Stampa

Per la prima volta partenza dall’Italia. Oggi la terza tappa, la più lunga dell’edizione con i suoi 230,5 chilometri: da Piacenza a Torino. Tutto pronto per il biglietto da visita del capoluogo piemontese al mondo intero. Festa in giallo, adornata di totem e bandiere, che parte già nel primo pomeriggio: prima con premiazioni a scolaresche e cadetti, oltre ad aperitivi e dolci preparati per l’occasione; poi verso le 17 l’arrivo dei velocisti in piazzale Grande Torino.

Secondo le proiezioni del governo francese, i portafogli locali si rimpinguano di 9 punti per ogni euro investito nell’intero evento. E ne beneficiano anche le istituzioni: le risorse stanziate verrebbero triplicate. Risultato finale: entrate comprese tra 5,1 e 15 milioni di euro.

Da un report del Tour, le prime tre tappe danesi dell’edizione 2022 hanno fruttato 102 milioni di euro dal turismo interno ed estero. Spettatori complessivi: 1,7 milioni. A Firenze il Centro studi turistici cittadino ha stimato che la partenza vale un aumento di 20 milioni di euro del Pil. Spettacolo, intrattenimento per il pubblico, ma anche numeri, insomma. Soprattutto perché la carovana che segue il Tour è composta da 4.500 persone, di cui solo il 40% rientra nelle squadre in gara, addetti alla logistica e giornalisti. Un bacino che occupa un terzo delle camere di hotel nell’area metropolitana di Torino, per un valore stimato intorno ai 650mila euro. Da non dimenticare poi turisti e fan al seguito del grande evento. L’ennesimo in città quest’anno.

«Il Tour de France rappresenta un’importante vetrina per il nostro territorio a livello internazionale – sottolinea Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –. Sarebbe positivo che Torino e la sua provincia diventassero una tappa fissa anche nei prossimi anni. Speriamo che questo appuntamento possa rivelare la bellezza della nostra regione e incentivare i turisti a visitare le nostre destinazioni».

Sulla piattaforma di analisi AirDna, il costo medio per un alloggio su Airbnb è sui 95 euro. Ancora qualche disponibilità c’è, così come nei ristoranti. Da venerdì i locali registrano maggiori presenze grazie anche a consistenti gruppi di turisti. Si respira ottimismo. «Il trend è positivo, ce ne sono tantissimi in giro – spiega Fulvio Griffa, presidente di Fiepet-Confesercenti Torino –. Chi gravita solo per uno o due giorni, di solito, non prenota, quindi è difficile fare una stima sull’affluenza. Però, come per tutti grandi eventi, ci sarà un bel ricircolo fino a mercoledì».

Una spia, comunque, si è già accesa dall’aeroporto di Caselle. Dagli uffici, infatti, evidenziano che «in questi giorni i voli da e per Parigi sono sempre pieni, anche in ragione del fatto che la circolazione ferroviaria è ancora limitata». Una panoramica del consuntivo finale su commercio, infrastrutture e turismo la darà poi lo studio della Regione commissionato all’Università di Torino. A curarlo è Alberto Sardi, ricercatore del Dipartimento di Management, che sostiene come già «i dati preliminari rivelano comunque un impatto economico molto positivo. Tali eventi hanno anche una riconosciuta capacità di migliorare l’immaginare di una destinazione, contribuendo così alla valorizzazione del territorio». Un buon supporto arriva, tra l’altro, dai 250 media internazionali che coprono le tappe.

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