Trani, addio alla «torre rosa»: la Soprintendenza ha dato l'ok alla ...

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TRANI - Sarebbe dovuta essere una valutazione rapida e così è stato: trascorso poco più di un mese dall’inizio dei lavori di demolizione dell’ex distilleria Angelini (23 maggio) ed in ogni caso nel primo momento utile per osservare con chiarezza il nuovo scenario, la Soprintendenza di Foggia e Bat si è espressa favorevolmente alla demolizione della torre cisterna (la struttura caratterizzata dal suo colore rosa) rimasta al centro dell’ampia area, già demolita. Lo ha fatto sapere il sindaco, Amedeo Bottaro, parlando con grande soddisfazione di «istituzioni che dialogano fra loro nel rispetto dei reciproci ruoli ed in modo sinergico e costruttivo, facendo così diventare semplici anche le questioni più complesse».

Come è noto, alla vigilia dell’inizio della demolizione del vecchio complesso industriale la Soprintendenza aveva chiesto al Comune di Trani di lasciare in piedi, per sue successive valutazioni, due manufatti della ex fabbrica: il primo è, appunto, la torre cisterna ottagonale originariamente rossiccia ed oggi di una tonalità molto più sbiadita; il secondo un capannone periferico con tetto a capriate. Entrambi venivano ritenuti potenziali testimonianze di archeologia industriale.

L’impresa esecutrice dei lavori di demolizione, la Cetola di Pietramontecorvino, ha così accuratamente buttato giù tutto ciò che c’era intorno alla torre, che adesso spicca nella sua solitudine in un mare bianco di detriti e polvere. Dietro di essa, avendo il mare come punto di osservazione, c’è ancora tutta la restante parte della distilleria da demolire ed in quella è compresa anche l’altro manufatto sottoposto a valutazione.

«Già nelle scorse settimane, con grande celerità e concretezza - fa sapere Bottaro -, abbiamo siglato un’intesa con la Soprintendenza per demolire la torre ottagonale e questo lunedì cominceremo a farlo». Contestualmente il primo cittadino riferisce che, sempre a seguito della stessa intesa, «saranno recuperati solo taluni manufatti del complesso originario, proprio quali testimonianza storica del vecchio impianto industriale». Il riferimento è, appunto, al capannone situato all’angolo tra via Maiorano e via San Giovanni Russo.

Gli interventi di demolizione all’interno dell’area della ex distilleria Angelini, nell’ambito del progetto Pinqua costa nord finanziato con fondi Pnrr per un totale di 18 milioni di euro, sono iniziati lo scorso 23 maggio. Da qui passerà la totale riqualificazione del litorale occidentale della città, attraverso un vasto spazio urbano racchiuso tra mare, città storica ed area industriale degradata, per una superficie di 37.000 metri quadrati complessivi. Sono già andati giù, ed altri ne andranno, molti capannoni e impianti industriali dismessi, da decenni in stato di completo abbandono.

Il programma ammesso a finanziamento si propone di valorizzazione il lungomare occidentale attraverso la realizzazione di un parco urbano attrezzato, nuove aree a parcheggio, la realizzazione di alloggi di co-housing e social housing. Le unità abitative previste saranno 54, di cui 42 (dai 45 ai 60 metri quadrati) dislocate in tre palazzine e 12 (da 45 metri quadrati) attraverso il recupero edilizio dell’area dell’ex macello. Il solo ex impianto industriale si estendeva su una superficie di 18.500 metri quadrati ed aveva in partenza una consistenza di circa 60.000 metri cubi di manufatti realizzati in muratura. «Andiamo avanti per realizzare il nostro grande sogno», è il commento finale del primo cittadino.

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