Donald Trump è stato giudicato colpevole di tutti i 34 capi d ...

31 Mag 2024

“Viviamo in uno stato fascista”, Trump a tutto campo nella conferenza stampa convocata all'indomani del verdetto della giuria di New York. "Se possono fare questo a me, possono farlo a chiunque". Donald Trump torna a denunciare il procedimento "corrotto" nel quale è stato imputato e accusa la "gente cattiva" responsabile della sua condanna.

Trump - Figure 1
Foto Rai News

“Tutto questo è più importante di me e della mia presidenza, sto lottando per la nostra costituzione. A nessun presidente dovrebbe capitare quella che sta capitando a me”. 

Trump si dice onorato di poter fare questa battaglia a nome del popolo americano, accusando il giudice di essere “Iniquo".

"È stato un processo farsa, volevamo un cambio di  sede, dove avremo potuto avere un processo equo, e non lo abbiamo avuto. Volevamo cambiare giudice, uno che non fosse in conflitto di interessi" ha proseguito Trump. L'ex presidente ha accusato il giudice Juan Merchan - che dovrà decidere la sentenza - e il tribunale di essere "in totale combutta con la Casa Bianca e il  Dipartimento della Giustizia". 

Il tycoon rivendica il record di donazioni ricevute nelle ultime 24 ore: oltre 39 milioni di dollari.  

COSA E' SUCCESSO IERI SERA

"Guilty", colpevole, per tutti i 34 capi di imputazione: Donald Trump è rimasto impassibile alla lettura dello storico verdetto raggiunto all’unanimità dopo due giorni di camera di consiglio dai 12 membri della giuria sul caso pornostar, aggrottando le sopracciglia solo quando il giudice Juan Merchan ha chiesto  ufficialmente alla giuria se quella fosse la sua decisione. "è stato un processo farsa, è una vergogna. Sono un uomo innocente", il primo commento del tycoon fuori dall'aula, dove ha annunciato che "continuerà a combattere". "il vero verdetto sarà il 5 novembre", ha aggiunto, riferendosi all'election day. "c'è un solo modo per tenere Donald Trump fuori dallo studio ovale: andare alle urne", ha replicato sui social Joe Biden. 

Trump - Figure 2
Foto Rai News

U.S. NETWORK POOL

Joe Biden

"Il verdetto di colpevolezza dimostra che nessuno è al di sopra della legge", gli ha fatto eco la sua campagna. Il tycoon diventa così il primo ex presidente americano condannato in un processo penale e anche il primo candidato presidenziale a correre come pregiudicato, uno status che comunque non gli impedisce di essere eletto e fare il commander in chief. Da vedere l'effetto sulla campagna elettorale, in un duello testa a testa che potrebbe essere deciso da poche migliaia di preferenze negli stati in bilico: secondo i sondaggi una fetta di elettori moderati e indipendenti non è disposta a votare un 'nominee' condannato. Intanto il suo social Truth è crollato in borsa nelle contrattazione after hours. La pena sarà stabilita in un'udienza fissata per l'11 luglio, alla vigilia della convention repubblicana che lo incoronerà candidato per la casa bianca, probabilmente non senza qualche imbarazzo. La condanna potrà variare da un massimo di 4 anni di carcere alla messa in prova sino ad una multa. La galera appare improbabile perché è anziano ed incensurato, oltre alle complicazioni logistiche di dover prevedere agenti del secret service in prigione per difenderlo. In ogni caso il tycoon farà appello e quindi ci vorranno mesi, se non anni per la conclusione della vicenda. Nel frattempo resterà a piede libero. Il verdetto è arrivato relativamente veloce, dopo due giorni di camera di consiglio in cui i giurati avevano chiesto la rilettura di alcune istruzioni del giudice e di alcune testimonianze, tra cui quella di Michael Cohen: segno forse che qualcuno aveva dei dubbi o voleva approfondire, ma alla fine è stata raggiunta l’unanimità richiesta, evitando il rischio di uno stallo e di un annullamento del procedimento. 

Trump - Figure 3
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AP Photo

Michael Cohen, ex avvocato di Donald Trump

Trump era accusato di 34 capi di imputazione per aver falsificato altrettanti documenti contabili della sua holding per occultare i 130 mila dollari pagati alla pornostar Stormy Daniels perché non rivelasse durante la sua precedente campagna elettorale del 2016 la notte di sesso che aveva avuto con lui dieci anni prima. Soldi pagati dal suo ex avvocato tuttofare Michael Cohen - reo confesso già condannato per vari reati, diventato testimone chiave dell'accusa - e poi rimborsati come spese legali fittizie, violando anche la legge sui finanziamenti elettorali e quindi l’integrità del voto. Questo caso riguarda "un complotto e un insabbiamento", il primo "per corrompere le elezioni del 2016", il secondo "per nascondere il complotto e mascherarlo falsificando i documenti aziendali", aveva accusato il pm nella sua requisitoria. "i documenti non sono falsi, Trump è innocente, non aveva alcuna intenzione di truffare", aveva sostenuto la difesa, dopo aver cercato di minare la credibilità sia di Cohen che di Stormy Daniels, dipinti come due "mentitori" mossi dalla sete di denaro, fama e vendetta. Il processo, iniziato oltre un mese fa, è stato teso, con Trump silenziato da un 'gag order' per i suoi ripetuti attacchi a giudice, procuratori e testimoni. Non sono mancati i colpi di scena e i particolari piccanti. Come quando la pornostar ha raccontato la fugace notte di sesso in una suite d'albergo durante il torneo di golf a Lake Tahoe. Con Trump deriso dall'attrice hard per il suo pigiama da Hefner (il fondatore di playboy) e sculacciato con la rivista dove si era appena vantato di essere in copertina, prima di consumare "nella posizione del missionario" il tradimento di Melania, all'epoca in dolce attesa di Barron. 

Trump - Figure 4
Foto Rai News

Ansa

Stormy Daniels

Non l'unico, come dimostra l'altro affair quasi contemporaneo evocato in aula con la coniglietta di playboy Karen McDougal, anch'esso messo a tacere con i soldi. Il verdetto spaccherà nuovamente il paese. I repubblicani hanno già cominciato a fare quadrato intorno al loro leader: "oggi è un giorno vergognoso nella storia americana. I democratici esultano per la condanna del leader del partito avversario con accuse ridicole, basate sulla testimonianza di un criminale radiato dall'albo e condannato", ha scritto su x lo speaker della camera Usa, il repubblicano Mike Johnson, accusando Joe Biden di "aver strumentalizzato la giustizia" contro Donald Trump.

Ap

Mike Johnson

Prosegue intanto la campagna elettorale e Donald Trump avrebbe raccolto la cifra record di 34,8 milioni di dollari nelle ultime ore successive al verdetto di colpevolezza. La cifra raccolta in meno di 24 ore mostra come i finanziatori di Trump non sembrano lasciarsi intimidire e scoraggiare dalla decisione della giuria di New York. 

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