UEFA, 308 milioni ai club che non fanno le coppe: quanto incassano ...
I primi cinque Paesi del ranking, tra cui l’Italia, riceveranno 10 milioni di euro a testa, da dividere tra i club che non giocano le coppe europee.
Di Marco Sacchi
Nel ciclo 2024-2027 è stato introdotto un nuovo formato per la UEFA Champions League, la UEFA Europa League e la UEFA Conference League, che si prevede genererà circa 4,4 miliardi di euro di ricavi annuali. Grazie al nuovo sistema di distribuzione finanziaria previsto dalla Federcalcio europea, non saranno solo le squadre partecipanti a beneficiare dell’aumento delle entrate.
Chiaramente, i club che prendono parte alle tre competizioni di punta della UEFA possono incassare cifre molto rilevanti. Tuttavia, quelle che non partecipano alle competizioni continentali per club più prestigiose d’Europa saranno favorite da un aumento senza precedenti del 76% dei pagamenti di solidarietà.
Questi fondi riservati ai club che non partecipano alla fase campionato delle tre competizioni, hanno raggiunto un totale annuo di 308 milioni di euro: si tratta del 7% dei ricavi commerciali lordi combinati delle tre competizioni. Parliamo di un aumento esponenziale rispetto ai 175 milioni di euro per il ciclo 2021-2024 e l’incremento più significativo dei pagamenti di solidarietà dalla sua introduzione.
UEFA pagamenti solidarietà – Come vengono assegnate le risorseLa UEFA confida nel fatto che il programma di solidarietà continuerà a rafforzare la stabilità finanziaria del calcio europeo sostenendo i club che non partecipano alle competizioni UEFA. Inoltre, questo contributo servirà ad aumentare l’equilibrio competitivo nelle competizioni nazionali, oltre che a migliorare gli standard della formazione dei giovani, delle infrastrutture sportive e della governance dei club.
Ma come vengono allocate queste risorse? La distribuzione ai primi cinque Paesi del ranking (Inghilterra, Spagna, Italia, Germania e Francia) avrà un tetto massimo di 50 milioni di euro e ciascuno di essi riceverà una quota annuale fissa di 10 milioni di euro. L’importo totale disponibile per i club non partecipanti dei restanti Paesi sarà di 258 milioni di euro, con un aumento del 91% rispetto al ciclo precedente.
Di questo importo, il 70% sarà distribuito in base alla posizione di ciascuna federazione nella lista di accesso, mentre il restante 30% sarà distribuito in proporzione all’importo ricevuto durante la stagione dal club che ha guadagnato di più in ciascuna federazione. Questa quota mira in particolare a rafforzare l’equilibrio competitivo all’interno di ogni campionato nazionale.
UEFA pagamenti solidarietà – Le condizioni per accederePer garantire che i fondi di solidarietà rafforzino le fondamenta del calcio professionistico europeo, i club devono essere in grado di rispettare alcuni criteri del regolamento UEFA sulle licenze per club e della sostenibilità finanziaria. L’implementazione sarà scaglionata in tre stagioni e le federazioni la gestiranno come parte del consueto processo di concessione delle licenze ai club.
Tuttavia, la stagione 2024/25 non differirà molto dal passato e il requisito principale per i club sarà quello di avere un programma di crescita riservato al settore giovanile. Nelle prossime due stagioni, invece, verranno aggiunti diversi criteri nelle seguenti aree:
Finanza Strutture destinate alle giovanili Assistenza medica Protezione e welfare bambini e giovani Strutture per gli allenamenti Attività di calcio femminile Dirigenti che si occupano del dialogo con i tifosi Responsabilità sociale UEFA pagamenti solidarietà – Quanto incassano le italianeTutti i club delle massime serie che non partecipano alla fase campionato di una delle tre competizioni UEFA per club hanno diritto ad accedere ai pagamenti di solidarietà. Gli importi disponibili saranno distribuiti ai club in parti uguali e questo significa che – considerando che le squadre fuori dalle coppe europee sono 12 – ognuna delle rimanenti società di Serie A incasserà 833mila euro circa.
Una parte dei fondi potrà inoltre essere distribuita a cascata ai club delle seconde serie con l’accordo dei club delle prime divisioni (anche in questo caso, l’importo viene nuovamente suddiviso in parti uguali).