Unicredit lancia offerta pubblica di scambio volontaria su Banco ...

3 ore ago
UniCredit Banco Bpm

Risiko bancario

UniCredit presenta un’offerta pubblica di scambio volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni

25 novembre 2024

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5' di lettura

«Al momento, l’offerta che abbiamo presentato non è vincolante, e non vi è alcuna certezza che si raggiunga un accordo. La responsabilità di valutare questa offerta spetta al consiglio di amministrazione di Banco Bpm e agli azionisti di entrambi gli istituti. Speriamo di incontrarli presto per discutere i dettagli direttamente con loro». Lo scrive su Linkedin e in un messaggio sul sito della banca, il ceo di Unicredit, Andrea Orcel. E’ in calendario già domani, martedì 26 novembre, la prossima riunione del consiglio di amministrazione di Banco Bpm. L’appuntamento, naturalmente già fissato prima dell’annuncio dell’offerta di scambio lanciata da UniCredit, potrà dare l’occasione ai consiglieri per un confronto informale sulla mossa dell’istituto guidato da Orcel. Il tema al momento non è comunque all’ordine del giorno e quindi, salvo cambiamenti di un quadro che resta decisamente fluido, non sono attese prese di posizione concrete.

Unicredit ha infatti lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm. Lo si legge in una nota dell’istituto bancario. Il controvalore complessivo dell’offerta di Unicredit nei confronti di Banco Bpm, sempre in caso di integrale adesione, sarà di 10.086.832.606 euro. L’ importo è pari alla valorizzazione “monetaria” del corrispettivo, cioè 6,657 euro per azione di Banco Bpm. La cifra tiene conto anche del prezzo ufficiale delle azioni di Unicredit nell’ultima seduta di venerdì scorso che è pari a 38,041 euro.

L’integrazione di Banco Bpm con Unicredit rappresenta, per entrambi, un’opportunità di «crescita ideale», si legge nel documento dell’offerta pubblica di scambio volontaria. Aderendo all’offerta, tutti gli azionisti di Banco Bpm trarrebbero «beneficio dall’aggregazione con Unicredit, in quanto diventerebbero protagonisti di una iniziativa imprenditoriale di eccellenza promossa da un autentico gruppo pan-europeo con presenza globale qual è il gruppo bancario UniCredit, che, a quel punto, diventerebbe la terza banca europea per capitalizzazione di mercato. L’offerente avrebbe infatti la possibilità di accelerare e rafforzare ulteriormente la creazione di valore delineata nel piano strategico Unlocked 2022-2024 mediante l’aggregazione di una banca che presenta un profilo coerente con gli obiettivi strategici descritti».

Unicredit prevede che l’esecuzione dell’offerta di scambio su Banco Bpm «sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi» e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi. L’istituto di piazza Cordusio ricorda di avere «una solida esperienza in acquisizioni integrate con successo, con le competenze e le conoscenze gestionali necessarie per eseguirle in modo efficiente».

Nel documento di offerta si legge infine che Unicredit lancerà un aumento di capitale a supporto dell’Ops su Banco Bpm. L’aumento riguarda il 13,9% del proprio capitale. Le azioni verranno utilizzate nell’offerta di scambio. L’aumento dovrà essere approvato dall’assemblea straordinaria di aprile.

L’offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm - precisa la nota - è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank. Le discussioni relative a Commerzbank sono state già prolungate nel rispetto delle prossime elezioni (in Germania il prossimo febbraio) degli stakeholder della banca. La posizione rimane un importante investimento con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale “upside”.

Banco Bpm riunirà domani mattina il suo consiglio di amministrazione. Sul tavolo del cda, che era già in agenda, non potrà a questo punto non finire l’Ops lanciata a sorpresa questa mattina da Unicredit.

Orcel: l’Europa ha bisogno di grandi banche

In una call con gli analisi volta a presentare il progetto di ops, il ceo di Unicredit Andrea Orcel ha sottolineato che «l’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida».

In caso di successo l’Ops su Banco Bpm «consumerà 70 punti base del nostro capitale in eccesso» e quindi non comporterà «deviazioni significative» sulla situazione patrimoniale della banca e sulla distribuzione ai soci, ha rimarcato l’a.d. di UniCredit. Orcel ha notato che «il razionale» dell’operazione «da un punto di vista sia strategico che industriale è molto alto», precisando che «è il momento giusto» perché «per la prima volta da tanto tempo le valutazioni sono allineate» e perché «con il piano UniCredit Unlocked abbiamo dimostrato che cosa possiamo fare». «Non ci sono ragioni per cui questo team non possa concentrarsi nel fare qualcosa in modo più aggressivo su un perimetro maggiore», ha aggiunto. Il prezzo dell’offerta, ha ammesso Orcel, «appare molto vicino ai valori di mercato», ma il banchiere ha sottolineato che considerando i livelli «precedenti all’opa su Anima e alle speculazioni sul terzo polo», o anche quelli di consensus per entrambe le banche, «il premio è tra il 12% e il 20%». Orcel, infine, ha ricordato che la presentazione del documento di offerta è prevista entro 20 giorni e ha sottolineato di non prevedere una razionalizzazione rilevante delle reti fisiche: «Non vediamo grandi necessità di efficienze su questo fronte anzi investiremo nella rete. Il grosso delle efficienze avverrà nelle macchine operative», ha concluso.

Circa Mps, il ceo di Unicredit ha detto di non essere interessato a quote della banca senese, di cui BancoBpm ha il 5% ed era in predicato per un’aggregazione, allo scopo di costituire il terzo polo bancario, oltre ad avere lanciato lo scorso 6 novembre un’opa su Anima.

Sulla questione Commerzbank, invece, Orcel ha chiarito che darà tutto il tempo necessario al sistema finanziario tedesco di metabolizzare la mossa di piazza Cordusio. «Procederemo a un’acquisizione della banca tedesca solo a certe condizioni, che richiedono un cambio delle posizioni di certe controparti», ha sottolineato il banchiere italiano. Orcel ha ricordato inoltre che «per rispetto della Germania e delle sue elezioni» in ogni caso «non ci sarebbe stata la possibilità di muoversi nel breve termine e forse non ci sarà affatto». «Mentre aspettiamo siamo tranquilli nella nostra posizione e possiamo discuterne costruttivamente senza forzare l’argomento», ha concluso.

«Ora devono valutare Cda di Bamco Bpm e azionisti»

Orcel ha infine scritto su Linkedin e in un messaggio sul sito di Unicredi che «Al momento, l’offerta che abbiamo presentato non è vincolante, e non vi è alcuna certezza che si raggiunga un accordo. La responsabilità di valutare questa offerta spetta al consiglio di amministrazione di Banco Bpm e agli azionisti di entrambi gli istituti. Speriamo di incontrarli presto per discutere i dettagli direttamente con loro».

Le reazioni della politica

«A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai. Io ero rimasto al fatto che Unicredit dovesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea», così il ministro Matteo Salvini a margine della XXIV Edizione della rassegna Italia Direzione Nord, promosso dalla Fondazione Stelline, in corso alla Triennale di Milano. «Anche perché Unicredit ormai di italiano ha poco, è una banca straniera. A me sta a cuore, invece, che realtà come Bpm e Monte Paschi che stanno collaborando con soggetti italiani per un terzo polo italiano non vengano messe in difficoltà. L’interrogativo mio e dei tanti risparmiatori è: ma Bankitalia c’è? Vigila?», le parole del ministro. Che ha concluso: «Da italiano vorrei sapere. Non vorrei che qualcuno volesse fermare l’accordo Bpm e MontePaschi. Però c’è Bankitalia, quindi noi dormiamo sonni tranquilli».

Le reazioni finanziarie

«Io su questo non commento. E’ una operazione di mercato che valuta il mercato». Cosi Matteo Laterza, ad di Unipol, a margine della inaugurazione della sesta panchina rossa nella giornata contro la violenza alle donne, in via Melchiorre Gioia a Milano, rispondendo a una domanda in merito all’offerta pubblica di scambio lanciata questa mattina da Unicredit su Banco Bpm.

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