Netanyahu: “Caschi Blu fuori dal Libano”. Irruzione dei tank ...
La guerra in Medio Oriente, giorno 374
Drone Hezbollah su base israeliana: 4 soldati morti. Bombe israeliane su Gaza, 41 morti. Meloni a Netanyahu: “Inaccettabili gli attacchi a Unifil”. Idf: “È stato un errore” e l'Onu boccia l'attacco: “Possibili crimini di guerra”
AFP
Un giovane di Jabalia, Gaza, di fronte ai suoi parenti uccisi dalle bombe di Israele
Organizzavano un omicidio per conto dell'Iran, 2 arresti in Israele
Due israeliani sono stati arrestati con l'accusa di aver compiuto una serie di atti di sabotaggio per conto dell'Iran e di aver complottato per uccidere una figura di spicco dello Stato ebraico. Lo hanno annunciato lo Shin Bet e la polizia israeliana in una dichiarazione congiunta, citata da The Times of Israel. Secondo le indagini il cittadino israeliano Vladislav Viktorson (30 anni) di Ramat Gan sarebbe stato avvicinato da un iraniano identificato come ‘Mari Hossi’. Viktorson avrebbe quindi reclutato la sua compagna 18enne Anna Bernstein. I due avrebbero compiuto diversi atti di sabotaggio e vandalismo, tra cui graffiti provocatori e manifesti, incendi di auto vicino allo Yarkon Park di Tel Aviv e roghi dolosi nelle foreste locali, su ordine di Hossi, che avrebbe dato loro istruzioni in ebraico. Sarebbe stato poi chiesto loro di uccidere un importante personaggio israeliano lanciando una granata nella sua abitazione e i due avrebbero accettato di farlo avendo cercato di acquistare armi. La polizia e lo Shin Bet non hanno però indicato il nome della persona che avrebbero dovuto uccidere.
Hamas: “Colpito centro di distribuzione cibo”. Il bilancio: 10 morti e almeno 30 feriti in un raid israeliano su Jabalya
Fonti mediche nella Striscia di Gaza, riprese da Haaretz, affermano che almeno dieci persone sono state uccise e 30 ferite, tra cui donne e bambini, in un attacco aereo israeliano su un centro di distribuzione di aiuti umanitari nel campo profughi di Jabalya, nel nord di Gaza. Un portavoce della mezzaluna rossa palestinese ha affermato che le squadre di soccorso non sono in grado di raggiungere il sito.
Ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno: “Non servono più armi, serve democrazia”
Il Medio Oriente “non ha bisogno di più armi, per questo abbiamo deciso il 7 ottobre di non concedere nuove licenze di esportazione di armi che hanno come destinazione finale Israele ed è per questo che non permettiamo che le navi che trasportano armi verso Israele si fermino nei nostri porti”. Lo sottolinea il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno, a margine del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo. “Serve la diplomazia - continua - la situazione è già enormemente grave ed estremamente seria”. A Gaza, prosegue Albares Bueno, “assistiamo a bombardamenti, che rifiutiamo completamente, sugli ospedali”, si vede “crescente violenza in Cisgiordania e una guerra sul campo in uno Stato sovrano come il Libano. Non vogliamo che questa diventi una guerra totale e coinvolga ancora più attori. C'è un modo, c'è una via per la pace: è la conferenza di pace che la Spagna mette sul tavolo da mesi, per la quale non smetteremo di lavorare. Questo è il percorso che israeliani e palestinesi hanno negoziato per decenni, ovvero la soluzione dei due Stati, per avere un autentico Stato palestinese, che viva in buon vicinato con lo Stato di Israele e garantisca la pace e la sicurezza dell'altro”.
Kamala Harris chiede a Israele di “proteggere” i civili che vivono nella Striscia di Gaza
Kamala Harris si è rivolta a Israele chiedendo la protezione dei civili nella Striscia di Gaza, consentendo la consegna degli aiuti e rispettando il diritto internazionale umanitario. La presa di posizione della candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti è affidata a un messaggio diffuso sul social network. “L'Onu riferisce che nel nord di Gaza non entra cibo da due settimane” sottolinea Harris. “Israele deve fare subito di più per facilitare la consegna di aiuti alle persone bisognose”. Secondo la candidata alla Casa Bianca, “i civili devono essere protetti e devono avere accesso a cibo, acqua e medicine”. Ancora Harris: “Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato”.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant visita la base colpita da un drone a Binyamina
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha visitato la base della Brigata Golani, colpita da un drone di Hezbollah che ha causato la morte di quattro soldati e il ferimento di oltre 40, di cui otto gravemente. Israele sta sviluppando capacità per “affrontare la minaccia degli attacchi dei droni. Dobbiamo indagare, apprendere i dettagli e mettere rapidamente ed efficacemente in pratica le lezioni” apprese dall'incidente, ha aggiunto.
Cisgiordania, blitz israeliani da Betlemme a Jenin
Almeno 25 arresti di persone palestinesi nell'area di Betlemme sono stati effettuati dalle forze di occupazione israeliane: lo ha riferito l'agenzia di stampa Wafa. Stando al suo resoconto, le manette sono scattate nei villaggi di Al-Asakra, Beit Fajjar, Rakhma e Husan. Operazioni militari sono state segnalate anche a Jaba, un'altra città della Cisgiordania, non lontano da Jenin. Nel caso specifico, sarebbero diciassette le persone detenute secondo il Palestinian Information Center. Continua intanto l'offensiva di Israele nella Striscia di Gaza, l'altra regione occupata nel 1967 che dovrebbe in teoria costituire un domani il nucleo di uno Stato palestinese. Almeno quattro persone sono state uccise e 70 ferite in un bombardamento di Israele che ha colpito un accampamento di tende sorto all'interno del complesso dell'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, nel centro di Gaza. Secondo l'emittente Al Jazeera, il bilancio delle vittime potrebbe aumentare rapidamente.
Il ministro degli Esteri iraniano ha incontrato in Oman un alto rappresentante dei miliziani yemeniti Houthi
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha incontrato a Muscat, in Oman, un alto rappresentante dei miliziani yemeniti Houthi, il portavoce del gruppo e capo negoziatore Mohammed Abdulsalam. Lo rende noto il ministero degli Esteri iraniano, come riporta Press Tv. A Muscat il capo della diplomazia iraniana ha anche incontrato ilministro degli Esteri dell'Oman, Badr bin Hamad Al Busaidi. “È al lavoro la diplomazia per mobilitare la capacità di tutti i paesi della regione di affrontare le pericolose minacce del regime sionista”, ha detto Araghchi.
“Hezbollah è in crisi finanziaria”
La milizia libanese Hezbollah sta finendo i soldi poiché l'offensiva israeliana contro il gruppo sostenuto dall'Iran, che dura da oltre una settimana, ha bloccato tre delle sue principali fonti di denaro. Ricercatori statunitensi e libanesi e alcuni rapporti stilati dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti identificano la principale fonte di denaro diHezbollah in Al-Qard al-Hasan, o AQAH, un istituto quasi bancario libanese gestito dal gruppo terroristico designato dagli Stati Uniti senza una licenza bancaria governativa. I ricercatori affermano che le altre fonti di liquidità del gruppo includono le banche commerciali libanesi insolventi ma autorizzate e gli arrivi di aerei carichi di contanti all'aeroporto di Beirut.
Hezbollah ha fondato AQAH nel 1982 come istituzione di beneficenza che fornisce prestiti senza interessi ai libanesi bisognosi, principalmente compagni sciiti, secondo il Meir Amit Intelligence and Terrorism Information Center di Israele, o ITIC, un gruppo di ricerca non governativo di veterani della comunità dell'intelligence israeliana. L'ITIC afferma che AQAH da allora è diventata un'importante istituzione con filiali nella roccaforte meridionale di Hezbollah a Dahiyeh a Beirut e in altre parti del Libano dominate da Hezbollah. Secondo MTV Libano, una delle principali reti televisive del paese, AQAH è stata duramente colpita dai primi attacchi aerei israeliani sugli obiettivi di Hezbollah a Dahiyeh alla fine di settembre. Gli attacchi aerei israeliani avevano preso di mira i “centri di deposito di contanti di Hezbollah, inclusa gran parte dei depositi di AQAH”, lasciando il gruppo in quella che ha definito una “crisi finanziaria”. Una situazione per cui i vertiti dell'organizzazione non sarebbero più in grado di pagare i membri della base che sono fuggiti dalle loro case e hanno bisogno di nutrire le loro famiglie.
Cessate il fuoco a Gaza, capo dello Shin Bet a Il Cairo per colloqui
Il capo dello Shin Bet israeliano ha incontrato il capo dell'intelligence egiziana per discutere su un possibile cessate il fuoco a Gaza. Ronen Bar ha incontrato il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, a Il Cairo. Secondo Ravid, i due hanno discusso dei negoziati in stallo per un accordo di cessate il fuoco-rilascio degli ostaggi, ma non hanno raggiunto alcun accordo. Uno dei punti critici discussi dai due funzionari dell'intelligence è stata la questione del valico di frontiera di Rafah, afferma il rapporto, che è stato chiuso da maggio ovvero da quando l'IDF ha lanciato la sua offensiva nella città meridionale di Gaza.
Josep Borrell, Vicepresidente della Commissione europea: “Basta attacchi contro Unifil in Libano”
Tutti gli attori, prosegue Borrell, “hanno l'obbligo di adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza e l'incolumità del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare in ogni momento l'inviolabilità delle sedi dell'Onu. Aspettiamo spiegazioni con urgenza e un'indagine approfondita da parte delle autorità israeliane sugli attacchi contro l'Unifil, che svolge un ruolo fondamentale per la stabilità del sud del Libano”. L'Unione esorta “tutte le parti a rispettare pienamente i propri obblighi di garantire la sicurezza e l'incolumità del personale Unifil in ogni momento e di consentire a Unifil di continuare ad attuare il proprio mandato. Le truppe e il personale dell'Unifil, cui contribuiscono oggi sedici Stati membri dell'Ue, lavorano in condizioni difficili, nella difesa della pace e della sicurezza internazionale. L'Ue rende omaggio alla loro professionalità e rinnova il suo fermo sostegno al ruolo” della missione.
L'Ue è anche “profondamente preoccupata - aggiunge Borrell - per il continuo lancio di razzi da parte di Hezbollah contro Israele, che si deve fermare, e per gli attacchi dell'Idf in aree densamente popolate del Libano, che provocano lo sfollamento di molte persone. Esortiamo tutti a rispettare il diritto internazionale umanitario, in ogni circostanza”. L'Ue, conclude, “ribadisce il suo appello per un cessate il fuoco immediato in Libano e affinché tutte le parti si impegnino e lavorino per la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza”. Adottata all'unanimità nel 2006, la risoluzione prevedeva la cessazione del conflitto tra Israele e le milizie di Hezbollah.
Gli Houthi celebrano l'uccisione di 4 soldati israeliani
I miliziani sciiti Houthi hanno celebrato l'uccisione di quattro soldati israeliani in un attacco con drone condotto da Hezbollah. “Benediciamo l'operazione di Hezbollah che ha portato alla morte e al ferimento di decine di soldati sionisti. Ci prostriamo in ammirazione davanti al leggendario eroismo dei mujaheddin della Resistenza islamica in Libano” gli Hezbollah, si legge in una nota del presidente del Consiglio politico degli Houthi, Mahdi al Mashat, condivisa sul suo canale Telegram.
Lanciati 10 razzi da Haifa verso il Libano
Dieci razzi sono stati lanciati dal Libano verso Haifa, nel nord di Israele, dove sono suonate le sirene di allarme antiaereo. Lo riferisce l'Idf spiegando che la maggior parte dei razzi sono stati intercettati e uno è caduto in una zona aperta senza causare danni. Hezbollah ha fatto sapere anche di aver preso di mira le truppe israeliane “durante un tentativo di infiltrare le forze di fanteria nemiche nel territorio libanese vicino a Markaba (villaggio nel distretto di Marjeyoun)”. Lo riporta il quotidiano “L'Orient-Le Jour”. In precedenza il gruppo sciita aveva annunciato di aver colpito i soldati israeliani a Labbouné e nella zona di Khallet Warda anche utilizzando missili.
Austin: “Impegno Usa per garantire la sicurezza di Israele, Unifil va salvaguardata”
Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha espresso le sue condoglianze al ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant per l'uccisione di quattro soldati in seguito all'attacco di un drone della milizia sciita libanese Hezbollah contro una base militare a Binyamina, tra Haifa e Tel Aviv. Il Segretario ha riaffermato il profondo impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele”, si legge in una nota del Pentagono. Austin ha anche chiesto a Gallant che l'esercito israeliano prenda le misure necessarie per salvaguardare la sicurezza delle forze dell'esercito libanese e dell'Unifil, nel mirino degli attacchi israeliani. Il capo del Pentagono ha anche chiesto a Israele di avviare canali diplomatici per garantire la sicurezza ai civili in entrambe le zone del confine “il più presto possibile”. Infine, ha espresso ancora una volta la sua preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, motivo per cui ha sollecitato l'adozione di misure per risolverla.
Hezbollah: “Abbiamo bombardato le truppe israeliane che tentavano di entrare in Libano”
Hezbollah ha affermato di aver sparato colpi di artiglieria contro le forze israeliane che tentavano di infiltrarsi in territorio libanese. “Durante un tentativo di infiltrazione da parte di truppe di fanteria nemica in territorio libanese” vicino al villaggio di Markaba, le forze di Hezbollah hanno sparato “colpi di artiglieria”. “Razzi sono stati lanciati contro soldati nemici in altre zone, compresa quella di Lebbouneh, sempre nel sud del Libano, recita il comunicato dei miliziani filoiraniani libanesi”.
Unifil, situazione grave e peggiora ma Missione resta
"La situazione resta molto grave e peggiora di ora in ora. Le due ultime settimane hanno fatto registrare attacchi quotidiani contro la missione, attacchi che sono stati deliberati da parte dell'esercito israeliano. Subito dopo gli israeliani ci hanno detto di lasciare le aree e le posizioni vicino alla Linea Blu, ma la Missione ha deciso di restare, perche' siamo qui su mandato dell'Onu che e' un mandato del Consiglio di sicurezza. Si rimane perche' e' importante mantenere una presenza internazionale del sud del Paese". Lo ha detto, a RaiNews24, il portavoce di Unifil Andrea Tenenti.
Ancora una volta ieri tanti bambini uccisi, sono 16400 in un anno
A Gaza ieri Israele ha ucciso almeno 41 persone, inclusi 12 bambini
Almeno 41 persone, tra cui non meno di 12 bambini, sono state uccise dagli attacchi israeliani contro Gaza nella giornata di ieri, secondo gli ospedali della Striscia.
Almeno 22 persone, incluso un neonato, sono state uccise dalle bombe di Tel Aviv sganciate su una scuola nel campo profughi di Nuseirat. Secondo l'ospedale al-Shifa di Gaza, inoltre, 5 bambini sono stati uccisi da un attacco aereo israeliano mentre giocavano a biglie nel campo di al Shati, nel nord di Gaza. In precedenza, l'ospedale di al-Aqsa aveva reso noto che nel campo profughi di Nuseirat otto membri di una stessa famiglia - tra cui sei bambini - erano stati uccisi da un attacco dell'esercito israeliano contro una casa in cui si stavano rifugiando. Altre sei persone sono state uccise quando un carro armato israeliano ha bombardato il vicino campo profughi di Bureij.
Il punto da New York con la corrispondente Laura Pepe
Ancora bombe israeliane sul Libano, diversi feriti
Diverse persone sono rimaste ferite in Libano nelle ultime ore da vari attacchi israeliani di terra e via aerea sul sud del Paese. I jet israeliani, riferisce l'agenzia NNA, hanno colpito la città di Maghdoucheh vicino a Sidone, mentre l'artiglieria ha preso di mira le città di Ayta Ash-shaab, Ramyeh e Qouzah nella provincia di Nabatieh. Gli attacchi aerei hanno colpito anche tre città nella provincia di Tiro. A Marjayoun, l'esercito israeliano ha bombardato la città di Markaba e ha condotto un attacco aereo contro Taybeh.
Israele dal 23 settembre ha lanciato massicci attacchi aerei in tutto il libano contro quelli che afferma essere obiettivi di Hezbollah, uccidendo almeno 1.488 persone, ferendone oltre 4.297 e sfollando oltre 1,34 milioni di persone.
La dichiarazione di Hagari al corrispondente Rai
Drone Hezbollah su base militare israeliana, 4 soldati uccisi e 6 feriti
L'esercito israeliano ha dichiarato che quattro soldati sono stati uccisi in un attacco effettuato da Hezbollah tramite contro una base militare vicino alla città di Binyamina. Altri sette soldati sono rimasti gravemente feriti.
Si tratta dell'attacco più letale da quando Israele ha lanciato l'invasione di terra del Libano, quasi due settimane fa. Hezbollah ha rivendicato l'accaduto e ha definito l'attacco una rappresaglia per i raid israeliani su Beirut di giovedì, che hanno ucciso 22 persone. I media israeliani hanno riferito che due droni sono stati lanciati dal Libano e l'esercito ha confermato che uno è stato intercettato.
L'UE condanna gli attacchi israeliani contro l'Unifil
L'Unione europea "esprime grave "preoccupazione per la recente escalation lungo la 'Linea Blu' al confine fra Israele e Libano.
L'Ue "condanna tutti gli attacchi contro le missioni Onu ed esprime in particolare grave preoccupazione per gli attacchi delle Forze di Difesa Israeliane contro l'Unifil, che hanno causato il ferimento di diversi peacekeeper. Tali attacchi contro le forze di pace delle Nazioni Unite costituiscono una grave violazione del diritto internazionale e sono totalmente inaccettabili. Questi attacchi devono cessare immediatamente". Così si legge in una nota, a nome dell'intera Unione Europea, dell'Alto rappresentante Ue Josep Borrell sui recenti attacchi contro l'Unifil.
"Tutti gli attori hanno l'obbligo di prendere le misure necessarie per garantire la sicurezza del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l'inviolabilità delle sedi Onu in ogni momento. Attendiamo urgentemente spiegazioni e un'indagine approfondita da parte delle autorità israeliane sugli attacchi contro l'Unifil, che svolge un ruolo fondamentale per la stabilità del Libano meridionale. Esortiamo tutte le parti a rispettare pienamente i loro obblighi di garantire la sicurezza e l'incolumità del personale dell'Unifil in ogni momento e a consentire all'Unifil di continuare ad attuare il suo mandato", si legge ancora. Le truppe e il personale dell'Unifil a cui attualmente contribuiscono sedici Stati membri dell'Ue, "operano in condizioni difficili per la difesa della pace e della sicurezza internazionale. L'UE rende omaggio alla loro professionalità e rinnova il suo incondizionato sostegno al ruolo dell'Unifil", viene spiegato. I Paesi Ue infine si dicono "profondamente preoccupati per il continuo lancio di razzi da parte di Hezbollah verso Israele, che deve cessare, e per gli attacchi dell'Idf in aree densamente popolate del Libano, che causano un pesante tributo ai civili e lo sfollamento di molti. Esortiamo tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario, in ogni circostanza". L'Ue infine "ribadisce la richiesta di un immediato cessate il fuoco in Libano e che tutte le parti si impegnino e lavorino per la piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza".
Il punto da Beirut con l'inviato Nello Rega
Bombe israeliane su una scuola di Nuseirat a Gaza, 19 morti inclusi donne e bambini
Agenzia turca Anadolu e media palestinesi rendono noto, citando fonti mediche, che "almeno 19 persone sono morte in un raid israeliano contro gli alloggi scolastici nel campo profughi di Nuseirat a Gaza". Le stesse fonti precisano che tra le vittime si contano "anche donne e bambini". La scuola ospitava gli sfollati.
Guterres: “Gli attacchi a Unifil possibili crimini di guerra”
"Gli attacchi di Israele contro l'Unifil" in Libano "potrebbero essere dei crimini di guerra". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.
"Il personale dell'Unifil e le sue strutture non dovrebbero mai essere attaccate. Gli attacchi contro le forze di pace sono una violazione della legge internazionale e del diritto umanitario. Potrebbero essere un crimine di guerra".
Unifil: irruzione Israele, 15 peacekeeper feriti
Carri armati israeliani hanno "distrutto" il cancello di ingresso e fatto irruzione in una base di Unifil: lo ha riferito la missione di peacekeeping dell'Onu in Libano, aggiungendo del successivo ferimento di 15 suoi militari. I fatti si sono verificati ieri nella località di Ramiya.
L'Unifil: “2 tank israeliani hanno forzato una nostra postazione”
Due carri armati israeliani "sono entrati con la forza" in una postazione dell'Unifil nel sud del Libano. Lo ha riferito la missione di peacekeeping Onu.
L'Unifil ha chiesto spiegazioni all'esercito israeliano sulle azioni considerate "violazioni scioccanti", dopo l'irruzione dei due tank a Ramyah e sul blocco dei movimenti di peacekeeping dei Caschi Blu vicino a Meiss ej Jebel.
Netanyahu: "Via l'Unifil, i leader Ue facciano pressione su Hezbollah e non su Israele"
"È giunto il momento di rimuovere l'Unifil dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah", ha affermato Benjamin Netanyahu in una dichiarazione registrata, in cui si è rivolto al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: "l'Idf lo ha chiesto ripetutamente, e ha avuto ripetuti rifiuti, tutti volti a fornire uno scudo umano ai Hezbollah. Il vostro rifiuto di evacuare i soldati li rende ostaggi di Hezbollah". "Questo mette in pericolo la loro vita e quella dei nostri soldati. Ci rammarichiamo per l'infortunio subito dai soldati Unifil, facciamo tutto per prevenire questi incidenti", ha detto.
"Sfortunatamente, alcuni leader europei stanno esercitando pressioni nel posto sbagliato. Invece di criticare Israele, dovrebbero rivolgere le loro critiche a Hezbollah, che usa l'Unifil come scudo umano proprio come Hamas a Gaza usa l'Unrwa".
Gaza, i morti sono almeno 42.227 e i feriti 98.464
Il ministero della Sanità del governo di Hamas per la Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 42.227 morti dall'inizio dell'invasione israeliana più di un anno fa. Nelle ultime 24 ore, 52 persone sono state uccise, si legge in una nota del ministero, aggiungendo che 98.464 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023.
Bombe israeliane, feriti paramedici della Croce Rossa in Libano
13 ottobre 2024