Uragano Milton, gli Stati Uniti si preparano all'impatto
L'allarme risuona lungo le coste della Florida. L'uragano Milton, una tempesta di eccezionale potenza, si sta rapidamente avvicinando allo stato, minacciando di colpire una regione ancora alle prese con i danni causati dall'uragano Helene appena due settimane fa. Con venti sostenuti fino a 265 chilometri orari, Milton ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, il massimo livello di intensità per gli uragani atlantici. Le autorità hanno ordinato l'evacuazione di oltre un milione di persone dalle aree costiere più vulnerabili, in particolare dalla zona di Tampa Bay.
Le autorità federali e statali si trovano sotto pressione per rispondere rapidamente a questa nuova emergenza. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha approvato una dichiarazione di emergenza per la Florida, mentre la deputata della Florida Kathy Castor ha riferito che 7.000 lavoratori federali sono stati chiamati in quella che si preannuncia come “una delle più grandi mobilitazioni di personale federale della storia”. La Casa Bianca ha comunque rassicurato sulla disponibilità di fondi sufficienti per gestire sia la risposta a Milton che il proseguimento degli interventi post-Helene, inclusi i finanziamenti per i soccorritori e l'assistenza immediata alle vittime del disastro.
L'occhio del cicloneL'arrivo dell'uragano Milton rappresenta una minaccia senza precedenti per la Florida occidentale, una regione che non subisce l'impatto diretto di un uragano così potente da oltre un secolo. Associated Press riporta che i soccorritori stanno ancora lavorando freneticamente per rimuovere i detriti lasciati da Helene, nel timore che possano trasformarsi in pericolosi proiettili sotto la furia dei venti di Milton. La traiettoria insolita di questo ciclone – che si è formato nel Golfo del Messico occidentale per poi dirigersi verso est – complica ulteriormente le operazioni di preparazione e risposta all'emergenza. Come spiega Jonathan Lin, scienziato atmosferico della Cornell University interpellato da Reuters, "è estremamente raro che un uragano si formi nel Golfo occidentale, si muova verso est e colpisca la costa occidentale della Florida. Questo ha grandi implicazioni poiché il percorso della tempesta gioca un ruolo nel determinare dove l'onda di tempesta sarà più grande".
L'National Hurricane Center prevede un'onda di tempesta senza precedenti, tra i 2,4 e i 3,6 metri nella baia di Tampa, quasi il doppio dei livelli raggiunti durante Helene. Il rischio di inondazioni catastrofiche è elevatissimo, con previsioni di piogge tra i 13 e i 25 centimetri su gran parte della Florida peninsulare e delle Keys, con punte fino a 38 centimetri in alcune località. La popolazione di Tampa, oltre 3,3 milioni di persone, si trova particolarmente esposta. Le scene di panico e caos si moltiplicano lungo la costa occidentale della Florida. Lunghe code di veicoli si sono formate sulle principali arterie in direzione nord, mentre le stazioni di servizio esaurivano rapidamente le scorte di carburante. Il governatore della Florida, il repubblicano Ron De Santis, ha assicurato che lo Stato ha accumulato centinaia di migliaia di galloni di benzina e diesel, con ulteriori rifornimenti in arrivo.
I precedentiL'arrivo di Milton segue a breve distanza il passaggio di Helene, un uragano di categoria 4 che ha colpito la Florida il 24 settembre, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e almeno 230 vittime tra questo stato e Carolina del nord e del sud. Helene ha causato danni ingenti soprattutto nella zona del Big Bend, sulla costa nord-occidentale della Florida, con una storm surge, ossia un'onda di tempesta, che ha raggiunto i 2,4 metri in alcune aree.
La stagione degli uragani atlantici del 2024 si sta rivelando particolarmente intensa negli Stati Uniti, con una serie di fenomeni che hanno messo a dura prova le capacità di risposta delle autorità. Prima di Helene, l'uragano Debby aveva colpito la regione in agosto, mentre nel 2023 l'uragano Idalia aveva devastato parte della costa occidentale della Florida. Questo susseguirsi di eventi estremi richiama alla memoria la stagione del 2004, quando ben cinque tempeste colpirono la Florida nell'arco di sei settimane. Gli esperti sottolineano come il riscaldamento globale stia influenzando la formazione e l'intensità degli uragani. "L'aumento delle temperature superficiali degli oceani fornisce più energia per l'intensificazione rapida degli uragani", spiega Philip Klotzbach, ricercatore di scienze atmosferiche presso la Colorado State University, citato da Reuters. Questo fenomeno si è manifestato chiaramente con Milton, che ha guadagnato forza a una velocità quasi record, passando da tempesta tropicale a uragano di categoria 5 in meno di 24 ore.
La frequenza di uragani così intensi in rapida successione sta mettendo a dura prova non solo le infrastrutture e le risorse dello Stato, ma anche la resilienza psicologica delle comunità costiere. Il fenomeno della "hurricane fatigue", o stanchezza da uragano, sta diventando sempre più evidente, con molti residenti che faticano a trovare le energie fisiche ed emotive per affrontare l'ennesima evacuazione e potenziale perdita di beni e proprietà.