L'ucraino Usyk batte Fury 2 e resta campione indiscusso dei pesi ...
Riyad 22 dicembre 2024 - Poteva essere il capitolo di mezzo di una trilogia leggendaria e invece Oleksandr Usyk ha chiuso subito i conti. Nella rivincita più importante della storia recente dei pesi massimi, l'ucraino fa il bis e sconfigge nuovamente Tyson Fury, questa volta conquistando il verdetto unanime dei giudici e confermandosi il campione indiscusso di tutte le principali sigle di boxe professionistico globale. Alla Kingdom Arena della capitale saudita trionfa il pugile ucraino e resta imbattuto, mentre il Gypsy King incassa la seconda sconfitta della propria carriera e saluta, per ora, la scena titolata.
Il racconto del matchL’organizzazione dell’incontro non bada a spese e già dalle due presentazioni non mancano sorprese e piccoli giochi psicologici. A sette mesi di distanza dal successo via decisione non unanime di Oleksandr Usyk, Tyson Fury ha la chance di vendicarsi dell’ucraino, riprendendosi le cinture di campione indiscusso dei pesi massimi. La voce di Michael Buffer accompagna i due pugili sul quadrato, mentre il britannico già dalla canzone di ingresso manda messaggi al rivale, scegliendo come accompagnamento “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey: chiaro il riferimento al rivale. Sempre molto solenne e patriottico invece l’ingresso di Usyk, che però non rinuncia a un pizzico di barocco, tra spettacoli di luci e parata di cinture al seguito. L’arbitro scelto per il match è il portoricano Robert Ramirez Jr.
Parte forte Usyk nei confronti di Fury, l’obiettivo di alzare il ritmo e mettere sotto stress la tenuta fisica del rivale. Il campione ucraino combatte in guardia mancina, di fronte al britannico in guardia ortodossa. Il Gypsy King prova a tenere il rivale a distanza sfruttando il maggiore allungo già dalle prime battute, ma fatica a colpire il bersaglio nei primi round, quando incrocia i guantoni con l’avversario. Tutta la tecnica di Usyk emerge fin da subito, permettendogli, come successo nel primo incontro, di compensare il gap fisico. In maniera analoga però alla sfida del maggio scorso, è difficile trovare un vincitore netto delle prime riprese. I pochi colpi di Fury si sentono in tutta l’arena di Riyadh, ma non va sottovalutata la potenza dei colpi dell’ucraino.
Dal quinto round prova a cambiare schema d’attacco Fury, accorciando molto le distanze, per poi sganciare i colpi più potenti quando il rivale cerca di uscire dallo scambio. Il dinamismo del campione ucraino però è impressionante, non concede mai un bersaglio fisso al rivale e quando poi trova le distanze giuste va sempre a bersaglio e sul finire di sesto round trova un tris di colpi al volto con il suo mancino, che mettono in grande difficoltà l’avversario. Se decretare un pugile avanti nei cartellini è ancora un’impresa difficilissima, si può però notare, a metà incontro, che a tenere il ritmo in mano è sempre l’ucraino: costantemente al centro del quadrato, mentre Fury gira molto bene sui lati del ring per evitare di rimanere chiuso in uno degli angoli. Usyk ha chiaramente impostato il match su una costante azione erosiva fatta di un’elevata mole di colpi, mentre il pugilato del britannico è più reattivo, a caccia di grossi colpi di rimessa.
Prova una reazione di orgoglio tra il nono e il decimo round Tyson Fury, forse consapevole di non aver fatto abbastanza per guadagnarsi il favore dei giudici nelle riprese precedenti. Quando alza il ritmo il britannico riesce a mostrare tutta la sua classe, ma nonostante questo non sembra riuscire a sporcare la boxe elegantissima dell’ucraino. Non solo questo: nella penultima ripresa il Gipsy King mantiene il piede sull’acceleratore, ma incrocia un paio di colpi altamente efficaci da parte dell’ucraino. Il copione si ripete anche nell’ultimo round, con il campione del mondo capace di rispondere colpo su colpo ai tentativi di attacco del rivale, arrivando così alla decisione dei giudici.
Per la voce di Michael Buffer, i tre giudici dell’incontro, i signori Patrick Morley (USA), Gerardo Martinez (Portorico) e Ignacio Robles (Panama) hanno votato all’unanimità l’incontro: con lo stesso punteggio di 116 a 112 Oleksandr Usyk resta imbattuto, conferma la vittoria dello scorso maggio e mantiene il titolo di campione indiscusso. Sconfitto, questa volta per decisione unanime Tyson Fury, nonostante la convinzione, sua e del suo angolo, di aver portato a casa l’incontro. Forse per questo il britannico, deluso, disattende le interviste sul ring, mentre il pugile ucraino festeggia con la sua squadra, ricevendo in dono anche una delle sciabole tradizionali arabe. Bella anche l’immagine dell’abbraccio finale tra Usyk e Volodymyr Klycko, una sorta di passaggio di consegne tra l’ex campione dei massimi ucraino e l’attuale campione del mondo indiscusso, anch’egli ucraino, a proseguire una tradizione eccellente di pugili nati nel Paese in guerra con la Russia dal 2022.
Le parole nel post-matchFelice del successo sul ring, Oleksandr Usyk resta però un uomo di poche parole, senza che questo gli vieti di rispondere alle domande dei cronisti a fine incontro. Le domande però ricevono risposte rapide, anche a causa della barriera linguistica. Questo incontro l’ucraino lo ha vinto grazie a una superba seconda parte d’incontro, ma è una crescita a cui nemmeno il pugile stesso ha una risposta: “Non so come ho fatto a crescere così: forse è solo buon allenamento, un ottimo preparatore... So che oggi è un giorno importante per la mia famiglia, sono venuto con mia moglie e i nostri figli hanno preso le loro cinture verdi e arancioni di judo e mi hanno detto che ora sarebbe toccato a me. Sono felice di non averli delusi”.
C’è stato spazio anche per i complimenti al rivale, una leggenda di questa disciplina, intoccabile fino a questi due incontri con l’attuale campione indiscusso. “Tyson Fury – afferma Usyk – è un grande lottatore, un grande campione. Sono stati 24 round incredibili per la mia carriera. Grazie mille per avermi dato queste sfide. Voglio dedicare questa vittoria a mia mamma. Grazie per tutto, lei si preoccupa sempre per me. La dedico a lei e a tutte le mamme d’Ucraina”.
Le parole dell’ucraino sono interrotte momentaneamente dall’arrivo sul palco di un altro pugile britannico, ovvero Daniel Dubois, il quale domanda a gran voce un rematch per il titolo dei massimi: “Voglio la mia rivincita - afferma il pugile inglese - per il titolo, per il furto dell’ultimo incontro. Chiama il manager e organizziamolo”. Una richiesta che non sembra impressionare il campione in carica che risponde con grande freddezza: “Non c’è problema, organizzate l’incontro. Io non ho nulla in contrario”. Parole più trancianti dei suoi colpi, tanto che richiesto di cosa si aspetti dal suo futuro dopo questi due incontri da antologia, lui risponde molto semplicemente “Posso fare ancora di più”.
Gli altri incontri della cardÈ chiaro: quando nel main event la posta in palio è così alta, il resto degli incontri è spesso un'attesa febbrile dell'incontro finale. Nonostante questo è stata una card di altissimo livello quella allestita per il pubblico saudita, con tanti incontri molto equilibrati, che sono arrivati al verdetto dei giudici. Ecco tutti i risultati della serata di Riyad in ordine cronologico inverso.
Moses Itauma vs Demsey McKean. Vincitore: Moses Itauma via KO al primo round.
Serhii Bohachuk vs Ishmael Davis. Vincitore: Serhii Bohachuk via ritiro al sesto round.
Dave Allen vs Johnny Fisher. Vincitore: Johnny Fisher via decisione non unanime.
Isaac Lowe vs Lee McGregor. Vincitore: Lee McGregor via decisione unanime.
Rhys Edwards vs Peter McGrail. Vincitore Peter McGrail via decisione unanime.
Dylan Colin vs Daniel Lapin. Vincitore: Daniel Lapin via decisione unanime.
Andrii Novytskyi vs Edgar Ramirez. Vincitore: Andrii Novytskyi via decisione unanime.
Mohammed Alakel vs Joshua Ocampo. Vincitore: Mohammed Alakel via decisione unanime.
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